« OTELLO | LA NASCITA DI VENERE » |
Post n°27 pubblicato il 26 Luglio 2011 da penelope3000
La tradizione più autorevole, sostenuta da Omero, afferma che Patroclo era figlio di Menezio, re di Opunte, nella Locride. Una tradizione erronea, talvolta posta in alternativa a questa prima, attribuisce la paternità dell'eroe ad Eaco. Sua madre pare fosse Stenela, figlia d'Acasto, oppure Piope, figlia di Ferete, oppure Polimela (o Periapide), figlia di Peleo, oppure Filomela, figlia di Attore. Patroclo fu maggiore di Achille per età, ma non forte o veloce quanto lui. Si liberò di un altro scomodo pretendente, un certo Las, uccidendolo prima che si presentasse alla corte del re. I due giovani si recarono insieme alla guerra di Troia, e quando Achille si ritirò dalla battaglia, Patroclo indossate le sue armi, ne prese il posto, portando scompiglio nelle schiere avversarie. Ma non tenne conto del consiglio dell'amico, ovvero limitarsi a respingere i troiani presso l'accampamento, e per questo in un primo momento Apollo lo stordì, poi Euforbo lo ferì con un colpo di lancia e infine Ettore gli diede il colpo di grazia. Le ceneri del suo corpo furono messe accanto a quelle di Antiloco (ucciso da Memnone) e di Achille, dopo che costui fu ucciso da Paride. Spogliato delle armi, il cadavere di Patroclo viene conteso dai due schieramenti nel corso di una lotta furiosa che si conclude solo con l'arrivo di Achille: al suo grido, i troiani fuggono verso le mura della città in preda al terrore. Sconvolto dal dolore, dopo aver organizzato i giochi funebri in onore dell'amico, Achille riprende il combattimento. Nell' Iliade Patroclo è una figura abbastanza particolare: infatti le sue caratteristiche dominanti sono la bontà e la dolcezza, un fatto abbastanza inusuale se si pensa agli altri eroi del poema, come Achille o Ettore, piuttosto ruvidi. Molti personaggi lo lodano, come Briseide, che lo definisce "sempre dolce", e persino i suoi cavalli lo piangono, poiché era stato un buon auriga per loro. Un episodio che evidenzia la gentilezza di Patroclo è quello descritto nel libro XVI (versi 1-100), in cui egli corre in lacrime da Achille, dicendo che molti Achei stanno morendo in battaglia e altri sono feriti; si preoccupa, quindi, della sorte dei suoi compagni. Inoltre il poeta lo apostrofa spesso, tradendo una certa simpatia per il suo personaggio.
|
https://blog.libero.it/CORALLONERO/trackback.php?msg=10455067
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
TRANSLATE
|
||
di Ownerless SCARICA
|
MENU
PATTINATORI
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: tizypit
il 06/11/2011 alle 23:48
Inviato da: carbonediamante
il 20/11/2010 alle 00:30
Inviato da: pappacorni
il 16/11/2010 alle 18:19
Inviato da: oranginella
il 16/11/2010 alle 17:46
Inviato da: DolceAmaraMelannas
il 09/11/2010 alle 20:47
RIPOSINO MICIOSO
AREA PERSONALE
I MIEI BLOG AMICI
IL PATTINATORE
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.