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a come attenzione

Post n°145 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da carmine.corbisiero

A VOLTE CI VUOLE POCO 

 

 

In questo numero cercheremo,  alla luce di quanto abbiamo appreso dai vari incontri con Mons. Arturo , con il gruppo  della Pastorale Familiare e col nostro  Don Peppino , di sintetizzare alcuni aspetti e momenti  della vita familiare , le difficoltà attraversate dai coniugi e proveremo ad illustrare  alcuni consigli utili per superarli.

Cominciamo  a prendere confidenza con l’abbecedario della famiglia , modo originale del nostro Vescovo per parlare di problemi familiari.

Vogliamo iniziare con la lettera A, e precisamente con la parola attenzione .

Oggi tutti siamo in cerca  delle cose eccezionali ,eventi straordinari, effetti speciali , mentre dovremo andare alla ricerca delle cose normali.

Ci sembra che le cose  fuori della quotidianità , le cosiddette XXXL , le cose fuori dal comune , siano di gran lunga credibili: tutte queste cose le abbiamo apprese dai nostri figli!

Sono loro che ci hanno trasmesso questa mania  di grandezza; infatti  per un adolescente tutto quello che non  risponde a certi canoni di eccezionalità , di grandiosità, al di sopra di certe misure, non riscuote alcuna attenzione !

In realtà  l’esperienza ci insegna che la vita familiare ( padre, madre e figli )  , o la vita di coppia ( marito e moglie ) , è bella se è  allietata da piccoli gesti di  attenzione .

Ad esempio un marito che regala un gioiello, una tantum , alla moglie, ma che poi  non abbia un’ attenzione  quotidiana verso di lei, non svolge bene il suo compito di marito  e viceversa.

Sarebbe meglio dare  una goccia d’acqua ogni giorno , cioè qualcosa di meno valore ma in modo costante, altrimenti la vita di coppia  non va avanti  e neppure  la  famiglia .

Anzi c’è di più : neanche la vita di fede può andare avanti a sprazzi, per cui anche nella vita di fede si sta correndo lo stesso rischio di assuefarsi, o c’è addirittura il rischio  di inaridirla.

Infatti vorremmo tutti una esperienza  di vita cristiana esilarante, una esperienza extra , al top, magari una volta all’anno, ma poi questa esperienza non dura perché  spesso inesorabilmente  termina.

E qui è necessario un  atto di attenzione , perché  dire le preghiere mattino e sera è più efficace  nel mantenere la fede , nel coltivarla, invece di  fare un’esperienza , anche eccezionale, che spesso non ha poi un seguito.

 La vita è fatta di cose quotidiane, come dice il salmo 89 ,

“gli anni della vita sono 70 , 80 per i più robusti,

ma quasi tutti sono fatica, dolori ,

passano presto e noi ci dileguiamo.”

Questo salmo non è proprio entusiasmante,  certamente non mette di buon umore, ma è parola di Dio, esprime  una lettura della vita , e la vita si tesse di piccoli punti, come un ricamo, si veste di tanta pazienza, e per questo abbiamo bisogno della lettera A , come attenzione.

E questa lettera A come attenzione ce la rinfacciano i nostri figli.

Infatti quando il figlio torna dalla scuola viene subissato da tante domande : come è andata? cosa hai fatto? cosa hai studiato ? quale voto? con chi sei uscito ? etc etc  . Insomma una raffica di domande a cui il figlio non ha voglia o non vuole rispondere ed al quale il genitore ( la mamma  o il papà ) non ha dato neanche il tempo di rispondere , oppure, mentre pone queste domande ,  il genitore si dedica ad altro, cioè a preparare la tavola, a rispondere al telefonino, a sentire la tV  , insomma  si distrae e pensa  al altro !..........senza prestare la dovuta  attenzione al figlio.

Quindi A come attenzione  deve essere la nostra  parola centrale !

Oggi noi genitori non abbiamo tempo, non abbiamo tempo per noi, per i nostri figli perché nella nostra vita sono entrate altre urgenze , altre improrogabilità                   !

Infatti una delle caratteristiche dell’era moderna è di essere multitask, cioè facciamo contemporaneamente molte cose : parliamo al telefonino, leggiamo , vediamo la TV, apparecchiamo la tavola, ciattiamo su face boock etc etc  e…….. diamo anche retta al figlio ! Tutte queste cose , a prima vista innocue,  non fanno altro che alimentare la dissociazione familiare.

Ma c’è un modo per frenare o meglio per dare una qualche soluzione a questo dramma , che è il dramma della  incomunicabilità ?

 Ebbene  c’è il  modo ed è la qualità del tempo; la medicina sta nella qualità del tempo .

Non ti posso dedicare tutto il tempo che nel passato i miei genitori mi hanno dedicato, ma posso dedicarti un tempo qualitativamente rilevante :  spengo il telefonino, smetto di fare altro e mi dedico solamente  a te.

Questo si chiama attenzione, ed è come se in questo momento “ ci fossi solo tu! ”.

Allora al diavolo tutti i miei impegni sto solo con te  moglie mia ,solo con te marito mio , solo con te  figlio mio ; dedico questo tempo solo a te!

Questo atteggiamento fa sentire la controparte  di vitale importanza , fa  sentire l’altro come un re , un prediletto !

Questa predilezione è fondamentale nella vita affettiva , familiare o di coppia !

Quante volte diciamo ai nostri figli o anche alla moglie o viceversa: ti faccio mancare qualcosa ? forse non ti ho dato quello che hai chiesto ?  

La risposta dovrebbe essere mi manca tutto perché mi manca il tempo con te!

Bisogna riservarsi un po’ di tempo per dedicarlo all’altro, dimenticarsi del resto del mondo  ed esistere solo per l’altro , indirizzare alcuni momenti della giornata all’altro.

Questa è l’attenzione per una persona.

Esempio di attenzione si trova anche nel Vangelo  quando i discepoli tornano dalla missione , a cui Gesù li aveva inviati e raccontano quello che avevano fatto; ed ecco che Gesù  li invita in disparte ed a riposarsi un po’. Immaginiamo la gioia dei discepoli ad avere Gesù tutto per loro, a vedere che il loro Maestro si preoccupa solo di loro. Ecco tutto ciò esprime l’attenzione di Gesù per i suoi discepoli.

Stasera porto  mia moglie a cena fuori , solo noi , senza terzi incomodi : è un atto di attenzione verso di lei e solo per lei;  lo stesso vale quando una coppia va a farsi una passeggiata , a ritagliarsi un piccolo spazio solo per loro , a vivere attimi della vita  con quella persona con cui si è  sposato da anni e non ci si è  mai fermato a guardarsi negli occhi , a respirare la stessa aria.

Sono piccoli espedienti che fanno rifiorire  un rapporto che sembrava morto, è una goccia di acqua che rende una relazione di nuovo viva.

Prendere atto di ciò permette di valutare  i problemi della vita familiare nella loro  reale dimensione   e ci convince che con un po’ di attenzione in più ne possiamo risolvere tanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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