La gestione "politica" dello Stato sociale è stata occupata dai partiti, che ne hanno fatto lo strumento dei loro interessi, piuttosto che lo strumento per il soddisfacimento dei bisogni sociali, individuali e collettivi. I partiti, come è noto, da soggetti di mediazione e di sintesi degli interessi, si sono via via venuti trasformano in gruppi chiusi di potere clientelare. Ne è derivata una profonda crisi della cittadinanza; si vale non perchè cittadini, ma solo perchè si appartiene ad un gruppo, ad un sindacato, ad un movimento, ad un partito, ad una corporazione o lobby del potere economico, ecc. Ciò ha portato ad un progressivo disimpegno sociale e politico dei cittadini, attraverso la delega in bianco, la rinuncia al coinvolgimento, l'acquiescenza utilitaristica al potere nella logica dello scambio.SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'?
OGGI LA POLITICA
La gestione "politica" dello Stato sociale è stata occupata dai partiti, che ne hanno fatto lo strumento dei loro interessi, piuttosto che lo strumento per il soddisfacimento dei bisogni sociali, individuali e collettivi. I partiti, come è noto, da soggetti di mediazione e di sintesi degli interessi, si sono via via venuti trasformano in gruppi chiusi di potere clientelare. Ne è derivata una profonda crisi della cittadinanza; si vale non perchè cittadini, ma solo perchè si appartiene ad un gruppo, ad un sindacato, ad un movimento, ad un partito, ad una corporazione o lobby del potere economico, ecc. Ciò ha portato ad un progressivo disimpegno sociale e politico dei cittadini, attraverso la delega in bianco, la rinuncia al coinvolgimento, l'acquiescenza utilitaristica al potere nella logica dello scambio.SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'?