CO.SA.PUBBLICA

SESSANTADUESIMA DENUNCIA


Arrivano i militari nelle nostre città.... A Milano i militari arriveranno lunedì mattina. Dal 4 agosto il capoluogo lombardo sarà «un po’ più sicuro», come ha annunciato ieri mattina Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord, al termine della visita in Questura del ministro Maroni. L’esercito presidierà gli “obiettivi sensibili” (consolati, luoghi di culto, sedi di partiti politici) e pattuglierà le “zone calde” insieme a polizia e carabinieri. Si sposteranno rigorosamente a piedi, perché così avranno «una visibilità ed un’efficacia maggiore», parola del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Pattuglie e presidi I dettagli del dislocamento rimangono top secret e verranno resi pubblici solo oggi, dopo il vertice al Viminale previsto per le ore 10, dai ministri Maroni e La Russa, ma secondo indiscrezioni le prime tute mimetiche che sbarcheranno a Milano saranno impegnate in via Corelli, dove c’è il centro di permanenza temporanea, in corso Buenos Aires e in via Imbonati. Lunedì mattina i militari cominceranno dunque da questi tre punti critici, e solo successivamente si stabilirà dove e come impegnare i trecento uomini. Le ipotesi Tra le zone dove sicuramente (o quasi) verrà inviato l’esercito c’è la stazione Centrale, piazza IV novembre e le vie limitrofe. Ma nella lista nera della sicurezza trovano posto anche via Padova, il quartiere Quarto Oggiaro, la zona del Lorenteggio e gli altri scali ferroviari. A decidere il dislocamento sul territorio milanese sarà però il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, formato a livello provinciale da prefetto, questore, comandante provinciale dei carabinieri e guardia di finanza. Come ha sottolineato infatti Salvini: «Siamo federalisti e quindi il ministero dell'Interno lascia ai prefetti, ai comandi provinciali e a quelli interforze delle singole province decidere come e quando usarne», saranno loro perciò a stabilire insieme quanti uomini mandare e le zone dove agire. I ruoli «I militari avranno compiti di pubblica sicurezza, ma non di polizia giudiziaria. Lavoreranno perciò insieme a chi ha compiti anche di polizia giudiziaria. Questo consentirà alla squadra di fare fermi, arresti, perquisizioni, controlli, posti di blocco, consentirà tutto». A dirlo è Ignazio La Russa, ministro alla Difesa, che ha ribadito che forze dell’ordine ed esercito dovranno collaborare e lavorare a stretto contatto. Non tutti i poliziotti però sono soddisfatti dei nuovi provvedimenti, alcuni sindacati infatti si oppongono alla proposta della pattuglia mista. «I militari dovrebbero essere impiegati solo nei presidi agli obiettivi sensibili» ha affermato Clemente Manzo, segretario provinciale del Siulp. Se l’esercito sostituisse le forze dell’ordine nella vigilanza fissa dei consolati, dei luoghi di culto e delle sedi di partiti «ci sarebbero più poliziotti per sopperire alle carenze di controllo del territorio - ha spiegato Manzo - potremmo recuperare cento uomini e tamponare la mancanza di agenti». A detta del segretario provinciale a Milano mancano 530 agenti, «siamo assolutamente sotto organico, è una vera e propria emergenza. L’arrivo dell’esercito potrebbe arginare questa situazione ma noi abbiamo soprattutto bisogno di agenti. Solo così si può veramente garantire la sicurezza». http://www.cronacaqui.it/news-4-agosto-2008-trecento-militari-sbarcano-a-milano-ecco-dove_10430.