Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454e-mail: resistenza@carc.it – sito: www.carc.itDirezione Nazionale Ai promotori dell’appello “Il 9 settembre, per un autunno di mobilitazioni” Come Partito dei CARC aderiamo all’appello “Il 9 settembre, per un autunno di mobilitazioni”. Siamo d’accordo sull’importanza - di sviluppare su grande scala la resistenza al procedere della crisi generale (politica, economica e culturale), quindi di promuovere una vasta mobilitazione contro il carovita e gli speculatori e i loro complici, contro l’attacco al contratto collettivo nazionale di lavoro, in difesa del diritto di sciopero, in difesa di quello che resta delle libertà democratiche, contro la repressione, per la sicurezza sul lavoro, per la difesa della salute e dell’ambiente, contro la rapina delle pensioni e l’innalzamento dell’età pensionabile, contro il razzismo e le squadre fasciste e razziste, ecc. In sintesi contro il governo Berlusconi e le misure con cui esso sta attuando o si propone di attuare il programma comune della borghesia imperialista, il programma dettato da industriali, banchieri, cardinali, affaristi, mafiosi, imperialisti USA e sionisti, imperialisti europei (eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e benessere per le masse popolari in campo economico, politico, sindacale, culturale; lotta accanita per conquistare un ruolo di primo piano negli affari mondiali, nella spartizione dei profitti estorti ai lavoratori e ai popoli oppressi che si traduce in invasioni, aggressioni, guerre, aumento delle spese per armi e soldati; repressione del movimento di resistenza delle masse popolari contro il “programma comune” e in particolare nella persecuzione, condotta all’insegna della “guerra contro il terrorismo”, di quanti si organizzano e lottano contro il sistema imperialista e per la rinascita del movimento comunista);- di rafforzare l’autonomia ideologica e politica della sinistra delle masse popolari dalle forze borghesi, cioè di tutti quelli che sono contro il programma comune della borghesia imperialista, di quelli che mettono avanti sempre e comunque la difesa e l’affermazione degli interessi dei lavoratori e delle masse tutte, di quanti aspirano a un altro mondo possibile, di quanti sono per fare dell’Italia un nuovo paese socialista; di rafforzare la capacità della sinistra delle masse popolari di organizzare in proprio, direttamente e autonomamente dalle forze borghesi la mobilitazione popolare; di accrescere l’unità e l’organizzazione delle masse popolari, elevare la loro coscienza ideologica e politica, combattere l’influenza politica e ideologica della destra borghese, dei fascisti, del clero e della sinistra borghese sulle masse popolari fino a romperla. In sostanza di far avanzare la rinascita del movimento comunista nel nostro paese.Siamo convinti che uno strumento indispensabile a tal fine sia quello di costruire un blocco popolare che unisca i lavoratori avanzati, i comunisti, gli antifascisti, gli anticapitalisti, i sinceri democratici, i comitati di lotta, le organizzazioni progressiste e di lotta degli immigrati, un blocco popolare che promuova e sostenga la mobilitazione contro il programma comune della borghesia imperialista, per difendere e affermare gli interessi delle masse popolari e per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, un blocco popolare che unisca le lotte nelle piazze, nelle scuole e nei posti di lavoro con le irruzioni nel teatrino della politica borghese per assediare fin dentro i palazzi del potere i padroni e i loro rappresentanti e non lasciargli libertà di manovra neppure nel loro terreno, un blocco popolare che rafforzi ed estenda la partecipazione e il protagonismo dei movimenti, connetta i tanti fili della resistenza e rafforzi la mobilitazione della “porzione di paese che non si rassegna all’esistente” rafforzando in essa l’aspirazione al futuro. In questa ottica parteciperemo all’incontro del 9 settembre e promuoveremo la partecipazione di altre forze ed organismi ad esso. Se sono state già prese delle decisioni in merito al luogo e all’orario dell’incontro, vi chiediamo di farci avere celermente queste informazioni. Milano, 30 agosto 2008 ******************************************** IL 9 SETTEMBRE, PER UN AUTUNNO DI MOBILITAZIONEI primi passi del governo hanno confermato le previsioni di chi considera la destra italiana un miscuglio di populismo, autoritarismo al servizio di una logica padronale e confindustriale. Il pacchetto sicurezza con il suo razzismo istituzionale, gli attacchi indiscriminati contro la popolazione campana in difesa della salute contro le discariche tossiche, l'assalto ai servizi pubblici locali, i ripetuti attacchi contro i lavoratori pubblici definiti «fannulloni», il rilancio di una politica militaresca con la conferma e ampliamento delle missioni militari e la determinazione a costruire la nuova base di Vicenza nonostante l'opposizione popolare fino ai soldati nelle città, fanno il paio con il tentativo di Confindustria, tramite il tavolo concertativo, di abolire il contratto nazionale, con i desiderata integralisti del Vaticano, con una politica dell'Unione europea che, con le direttive sul rimpatrio dei migranti e con quella sull'allungamento della settimana lavorativa, suggellano il clima reazionario che si respira in tutto il continente. A tutto questo si associa l'arroganza istituzionale di un governo che fa dei processi giudiziari del proprio leader il perno della propria politica. Di questa situazione porta una responsabilità diretta il centrosinistra che con l'esperienza del governo Prodi ha spianato la strada a gran parte delle misure - criminalizzazione dei Rom, flessibilizzazione del mercato del lavoro, base di Vicenza, Alta Velocità, repressione delle popolazioni campane in rivolta contro la gestione rifiuti - che oggi appaiono giustamente odiose. Anche la politica concertativa delle confederazioni sindacali ha permesso al precedente governo di centrosinistra di portare avanti l'attacco al mondo del lavoro ed allo stato sociale. Sullo sfondo di queste dinamiche nazionali si stagliano scenari internazionali molto preoccupanti. Il primo è quello di una Unione europea che si presenta nemica dei lavoratori e dei popoli come è stato ben percepito in Irlanda; il secondo è quello del rumore di sciabole attorno all'Iran; ma la questione più grave indubbiamente è lo scenario economico che manifesta segnali di crisi strutturale.Di fronte a questo quadro è evidente che serve un nuovo protagonismo sociale, dal basso, partecipato, capace di connettere i tanti fili di resistenza sociale che pure esistono e di battere un colpo per esprimere la porzione di paese che non si rassegna all'esistente. Come organizzazioni e persone che hanno mantenuto un filo comune di dibattito e di mobilitazione in questi anni, abbiamo avvertito l'esigenza di un primo incontro per costruire una mobilitazione contro il governo e la Confindustria, senza fare sconti al Pd. Osserviamo, oggi, che l'esigenza di una mobilitazione, autonoma dal Pd, si estende ad altri soggetti della sinistra che pure sono stati legati all'esperienza del centrosinistra. E' un fatto di per sé positivo. Per questo proponiamo un incontro dell'opposizione sociale, sindacale e politica il 9 settembre per contrastare le politiche filopadronali e razziste del governo, gli attacchi ai lavoratori e ai migranti che vengono anche dall'Europa, la repressione contro i movimenti e le comunità in lotta. Un incontro aperto, in grado di ragionare sulle mobilitazioni immediate e sulle forme più efficaci per estendere partecipazione e protagonismo dei movimenti.Confederazione CobasCoordinamento dei Collettivi universitari di RomaRdbRete dei ComunistiSinistra CriticaGiorgio Cremaschi (Fiom Cgil)Marco Bersani (Attac)novesettembre@gmail.com
SETTANTACINQUESIMA DENUNCIA
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454e-mail: resistenza@carc.it – sito: www.carc.itDirezione Nazionale Ai promotori dell’appello “Il 9 settembre, per un autunno di mobilitazioni” Come Partito dei CARC aderiamo all’appello “Il 9 settembre, per un autunno di mobilitazioni”. Siamo d’accordo sull’importanza - di sviluppare su grande scala la resistenza al procedere della crisi generale (politica, economica e culturale), quindi di promuovere una vasta mobilitazione contro il carovita e gli speculatori e i loro complici, contro l’attacco al contratto collettivo nazionale di lavoro, in difesa del diritto di sciopero, in difesa di quello che resta delle libertà democratiche, contro la repressione, per la sicurezza sul lavoro, per la difesa della salute e dell’ambiente, contro la rapina delle pensioni e l’innalzamento dell’età pensionabile, contro il razzismo e le squadre fasciste e razziste, ecc. In sintesi contro il governo Berlusconi e le misure con cui esso sta attuando o si propone di attuare il programma comune della borghesia imperialista, il programma dettato da industriali, banchieri, cardinali, affaristi, mafiosi, imperialisti USA e sionisti, imperialisti europei (eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e benessere per le masse popolari in campo economico, politico, sindacale, culturale; lotta accanita per conquistare un ruolo di primo piano negli affari mondiali, nella spartizione dei profitti estorti ai lavoratori e ai popoli oppressi che si traduce in invasioni, aggressioni, guerre, aumento delle spese per armi e soldati; repressione del movimento di resistenza delle masse popolari contro il “programma comune” e in particolare nella persecuzione, condotta all’insegna della “guerra contro il terrorismo”, di quanti si organizzano e lottano contro il sistema imperialista e per la rinascita del movimento comunista);- di rafforzare l’autonomia ideologica e politica della sinistra delle masse popolari dalle forze borghesi, cioè di tutti quelli che sono contro il programma comune della borghesia imperialista, di quelli che mettono avanti sempre e comunque la difesa e l’affermazione degli interessi dei lavoratori e delle masse tutte, di quanti aspirano a un altro mondo possibile, di quanti sono per fare dell’Italia un nuovo paese socialista; di rafforzare la capacità della sinistra delle masse popolari di organizzare in proprio, direttamente e autonomamente dalle forze borghesi la mobilitazione popolare; di accrescere l’unità e l’organizzazione delle masse popolari, elevare la loro coscienza ideologica e politica, combattere l’influenza politica e ideologica della destra borghese, dei fascisti, del clero e della sinistra borghese sulle masse popolari fino a romperla. In sostanza di far avanzare la rinascita del movimento comunista nel nostro paese.Siamo convinti che uno strumento indispensabile a tal fine sia quello di costruire un blocco popolare che unisca i lavoratori avanzati, i comunisti, gli antifascisti, gli anticapitalisti, i sinceri democratici, i comitati di lotta, le organizzazioni progressiste e di lotta degli immigrati, un blocco popolare che promuova e sostenga la mobilitazione contro il programma comune della borghesia imperialista, per difendere e affermare gli interessi delle masse popolari e per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, un blocco popolare che unisca le lotte nelle piazze, nelle scuole e nei posti di lavoro con le irruzioni nel teatrino della politica borghese per assediare fin dentro i palazzi del potere i padroni e i loro rappresentanti e non lasciargli libertà di manovra neppure nel loro terreno, un blocco popolare che rafforzi ed estenda la partecipazione e il protagonismo dei movimenti, connetta i tanti fili della resistenza e rafforzi la mobilitazione della “porzione di paese che non si rassegna all’esistente” rafforzando in essa l’aspirazione al futuro. In questa ottica parteciperemo all’incontro del 9 settembre e promuoveremo la partecipazione di altre forze ed organismi ad esso. Se sono state già prese delle decisioni in merito al luogo e all’orario dell’incontro, vi chiediamo di farci avere celermente queste informazioni. Milano, 30 agosto 2008 ******************************************** IL 9 SETTEMBRE, PER UN AUTUNNO DI MOBILITAZIONEI primi passi del governo hanno confermato le previsioni di chi considera la destra italiana un miscuglio di populismo, autoritarismo al servizio di una logica padronale e confindustriale. Il pacchetto sicurezza con il suo razzismo istituzionale, gli attacchi indiscriminati contro la popolazione campana in difesa della salute contro le discariche tossiche, l'assalto ai servizi pubblici locali, i ripetuti attacchi contro i lavoratori pubblici definiti «fannulloni», il rilancio di una politica militaresca con la conferma e ampliamento delle missioni militari e la determinazione a costruire la nuova base di Vicenza nonostante l'opposizione popolare fino ai soldati nelle città, fanno il paio con il tentativo di Confindustria, tramite il tavolo concertativo, di abolire il contratto nazionale, con i desiderata integralisti del Vaticano, con una politica dell'Unione europea che, con le direttive sul rimpatrio dei migranti e con quella sull'allungamento della settimana lavorativa, suggellano il clima reazionario che si respira in tutto il continente. A tutto questo si associa l'arroganza istituzionale di un governo che fa dei processi giudiziari del proprio leader il perno della propria politica. Di questa situazione porta una responsabilità diretta il centrosinistra che con l'esperienza del governo Prodi ha spianato la strada a gran parte delle misure - criminalizzazione dei Rom, flessibilizzazione del mercato del lavoro, base di Vicenza, Alta Velocità, repressione delle popolazioni campane in rivolta contro la gestione rifiuti - che oggi appaiono giustamente odiose. Anche la politica concertativa delle confederazioni sindacali ha permesso al precedente governo di centrosinistra di portare avanti l'attacco al mondo del lavoro ed allo stato sociale. Sullo sfondo di queste dinamiche nazionali si stagliano scenari internazionali molto preoccupanti. Il primo è quello di una Unione europea che si presenta nemica dei lavoratori e dei popoli come è stato ben percepito in Irlanda; il secondo è quello del rumore di sciabole attorno all'Iran; ma la questione più grave indubbiamente è lo scenario economico che manifesta segnali di crisi strutturale.Di fronte a questo quadro è evidente che serve un nuovo protagonismo sociale, dal basso, partecipato, capace di connettere i tanti fili di resistenza sociale che pure esistono e di battere un colpo per esprimere la porzione di paese che non si rassegna all'esistente. Come organizzazioni e persone che hanno mantenuto un filo comune di dibattito e di mobilitazione in questi anni, abbiamo avvertito l'esigenza di un primo incontro per costruire una mobilitazione contro il governo e la Confindustria, senza fare sconti al Pd. Osserviamo, oggi, che l'esigenza di una mobilitazione, autonoma dal Pd, si estende ad altri soggetti della sinistra che pure sono stati legati all'esperienza del centrosinistra. E' un fatto di per sé positivo. Per questo proponiamo un incontro dell'opposizione sociale, sindacale e politica il 9 settembre per contrastare le politiche filopadronali e razziste del governo, gli attacchi ai lavoratori e ai migranti che vengono anche dall'Europa, la repressione contro i movimenti e le comunità in lotta. Un incontro aperto, in grado di ragionare sulle mobilitazioni immediate e sulle forme più efficaci per estendere partecipazione e protagonismo dei movimenti.Confederazione CobasCoordinamento dei Collettivi universitari di RomaRdbRete dei ComunistiSinistra CriticaGiorgio Cremaschi (Fiom Cgil)Marco Bersani (Attac)novesettembre@gmail.com