CO.SA.PUBBLICA

SETTANTASEIESIMA DENUNCIA


Nella rubrica lettere del "Corriere delle Alpi" del 2 settembre un signore, direttore di Belluno news, polemizza , a torto od a ragione( non  lo so, ignorando i precedenti  scritti)  con il CAI, Club Alpino Italiano,  circa la Giornata   Bianca,  ideata per  sensibilizzare  sugli incidenti in montagna.Il  fine  sarebbe comunque  meritevole, senonché  il direttore di News Belluno, ad un certo punto, accusa di arroganza   il CAI  e , per rafforzare  la sua tesi, a chi  lo paragona, come livello di arroganza?Guarda  un pò, all'ANPI, proprio Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che  pretenderebbe  di esser l'unica a parlare di "resistenza"( citata in minuscolo) così come il CAI, secondo l'autore della lettera pretenderebbe di esser l'unico a parlare di montagna. Difficile , ovviamente, trovare un nesso logico in questo paragone, se non in un rigurgito "revisionista"  dell'autore stesso.  Pensavo che gli venisse meglio citare a paragone  qualche ministro dell'attuale governo che, periodicamente, ed a turno, ci ammannisce su  "tolleranza zero",  " lotta  ai fannulloni" ,  " tagli alla Scuola"  per decreto, o , in clima ancora vacanziero, qualche elevato esponente di governo  che fa il subacqueo in aree marine protette  e, quindi, giustamente escluse alle immersioni  dei subacquei non "protetti" dal lodo Alfano   La lettera  in  questione  conclude  minacciosa, verso il CAI  e l'ANPI : " Solo loro possono parlare di montagna e di resistenza.Gli altri, no.Ma prima o poi qualcuno dovrà pur dirgli che le cose non stanno esattamente così.Almeno non più"   Che limpide  certezze!   Alcune settimane fa, da qualche esponente governativo  era uscita   la proposta di abolire il CAI; vuoi  vedere che, adesso, cercheranno di abolire  anche l'ANPI?Saluti  cordiali  Giovanni