A
Milano i militari arriveranno lunedì mattina. Dal 4 agosto il capoluogo
lombardo sarà «un po’ più sicuro», come ha annunciato ieri mattina
Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord, al termine della
visita in Questura del ministro Maroni.
L’esercito presidierà gli “obiettivi sensibili” (consolati, luoghi di
culto, sedi di partiti politici) e pattuglierà le “zone calde” insieme
a polizia e carabinieri. Si sposteranno rigorosamente a piedi, perché
così avranno «una visibilità ed un’efficacia maggiore», parola del
ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Pattuglie e presidi
I dettagli del dislocamento rimangono top secret e verranno resi
pubblici solo oggi, dopo il vertice al Viminale previsto per le ore 10,
dai ministri Maroni e La Russa, ma secondo indiscrezioni le prime tute
mimetiche che sbarcheranno a Milano saranno impegnate in via Corelli,
dove c’è il centro di permanenza temporanea, in corso Buenos Aires e in
via Imbonati.
Lunedì mattina i militari cominceranno dunque da questi tre punti
critici, e solo successivamente si stabilirà dove e come impegnare i
trecento uomini.
Le ipotesi
Tra le zone dove sicuramente (o quasi) verrà inviato l’esercito c’è la
stazione Centrale, piazza IV novembre e le vie limitrofe. Ma nella
lista nera della sicurezza trovano posto anche via Padova, il quartiere
Quarto Oggiaro, la zona del Lorenteggio e gli altri scali ferroviari.
A decidere il dislocamento sul territorio milanese sarà però il
comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, formato a livello
provinciale da prefetto, questore, comandante provinciale dei
carabinieri e guardia di finanza.
Come ha sottolineato infatti Salvini: «Siamo federalisti e quindi il
ministero dell'Interno lascia ai prefetti, ai comandi provinciali e a
quelli interforze delle singole province decidere come e quando
usarne», saranno loro perciò a stabilire insieme quanti uomini mandare
e le zone dove agire.
I ruoli
«I militari avranno compiti di pubblica sicurezza, ma non di
polizia giudiziaria. Lavoreranno perciò insieme a chi ha compiti anche
di polizia giudiziaria. Questo consentirà alla squadra di fare fermi,
arresti, perquisizioni, controlli, posti di blocco, consentirà tutto».
A dirlo è Ignazio La Russa, ministro alla Difesa, che ha ribadito che
forze dell’ordine ed esercito dovranno collaborare e lavorare a stretto
contatto.
Non tutti i poliziotti però sono soddisfatti dei nuovi provvedimenti,
alcuni sindacati infatti si oppongono alla proposta della pattuglia
mista.
«I militari dovrebbero essere impiegati solo nei presidi agli obiettivi
sensibili» ha affermato Clemente Manzo, segretario provinciale del
Siulp. Se l’esercito sostituisse le forze dell’ordine nella vigilanza
fissa dei consolati, dei luoghi di culto e delle sedi di partiti «ci
sarebbero più poliziotti per sopperire alle carenze di controllo del
territorio - ha spiegato Manzo - potremmo recuperare cento uomini e
tamponare la mancanza di agenti».
A detta del segretario provinciale a Milano mancano 530 agenti, «siamo
assolutamente sotto organico, è una vera e propria emergenza. L’arrivo
dell’esercito potrebbe arginare questa situazione ma noi abbiamo
soprattutto bisogno di agenti. Solo così si può veramente garantire la
sicurezza».
http://www.cronacaqui.it/news-4-agosto-2008-trecento-militari-sbarcano-a-milano-ecco-dove_10430.