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Vittorio Del Piano - La mostra delle opere di Caravaggio presentata a Roma...


La mostra delle opere di CaravaggioLa mostra delle opere di Caravaggio presentata a Roma è stata da me visitata proprio l’11 settembre 2001, e quel giorno spiegai ad alcuni turisti e studenti americani che occorre abituarsi all’idea: la storia della pittura occidentale potrebbe dividersi in tre periodi, il primo “prima” di Caravaggio, il secondo “dopo” Caravaggio e il terzo “dopo” Tiziano.  Sono i due pittori che hanno segnato profondamente l’arte lasciando il segno anche in quella pittura dei grandi maestri – nella tecnica e nel concetto proprio dei modi di dipingere – Velasquez, Rembrandt, Goia e persino Picasso, Matisse e Pollok, che hanno saputo “leggere” e “cogliere” le “maniere dello stile” di questi due grandi maestri. Occorre considerare, inoltre, la loro profonda sensibilità tutta mediterranea. In questo essere mediterraneo Caravaggio affonda le sue radici che lo accompagnano sempre lungo la sua ricerca della verità e della via della pittura, fatta con la mente e con il pennello (componenti che Tiziano manifesta con un’altra espressività più riflessiva), ma entrambi operano con un naturalismo tecnico nuovo, d’avanguardia e poeticamente  ribelle.L ionello Venturi ha segnalato giudizi sull’opera di Michelangelo Merisi (Caravaggio) di estrema qualità [(v.) Il Caravaggio 1921] dove considera gli “oggetti animati e inanimati” con quella forza espressiva in funzione della “luce”, la luce che colora. ERoberto Longhi ha saputo afferrare quel senso primordiale della “luce e dell’ombra” chlombardo [(v.)-anche il gigante veneto: Tiziano]questi due maestri non sono stati ancora completamente studiati, ma hanno già superato anche la “modernità”. Ecco che Nicola Giampaolo mentre sembra sorprenderci con il suo impegno autentico, civile, puro, ci rivela la grande sensibilità e intelligenza con il suo instancabile “fare” direttamente rivolto alla sua comunità. Come ho avuto modo di constatare personalmente, sia durante il corso degli studi che durante la sua attività di operatore culturale a tutto tondo. L’amore per l’arte nella sua ricerca lo pone tra quei giovani che da studente diviene studioso (cosciente che il viaggio è lungo) e che si frammenta in sentieri e percorsi misti di soddisfazioni e delusioni. Ma Nicola ha la forza della fede profonda in tutto quello che fa. Ha, nella sua bisaccia di novello pellegrino, tutti gli elementi per affrontare (nel viaggio) la realtà e culturale e politica non solo cittadina.L’avventura caravaggesca si estende al di là del nostro tempo, e questo suo lavoro nato nella sua mente è passato dal mio Atelier in quanto sa che sono anche un grande amante nello stesso modo di Caravaggio e Tiziano, e della comunicazione mediata dall’arte fatta più con le “pure” e originali immagini dell’Arte-Pura che con le parole di certa critica – arte che sperimentiamo quotidianamente nella Città, tra la gente più sensibile, intelligente con fede francescana...insieme con la mente e il cuore. Aver conosciuto Nicola Giampaolo come allievo è una grande soddisfazione!1 maggio 2011Vittorio Del Piano