SUL PIEDE DEL CAOS

UNA POESIOLA PER IL MIO AMORISSIMO


Tuo  L’ultimo tentativoCome la penultima tentazioneSei ancora tu, Lei, che m’innamoraCome quando ora riesco a scrivertiSogno ancora i miei occhiSui tuoi, sul tuo clitorideDove clitorideo è l’orecchio tesoAlle mie parole alle tue senza sessoTi amo oltre chissà quali sassiE intimidito, timide le unghiaScavano e inventano nuovi giacigliConsumano il loro tempoCercando le tue profondità…Amore, lontanissimamente religiosoE’ una, la pagina nascosta,Le tue cosce dove scrivere poemi,Non resiste la mia linguaE ti prendo ovunque tu siaPoco meno che vergine.Ho perso le tua fusa,Ho perso i tuoi giochi,Le gonne delle compagneE la tua coda di cavallo,Sono sempre stato al tuo fianco,Il tuo fiato, tesoro,Non si spezzerà adesso,Quando muoio di te ogni volta che manchi.Cammino sui nostri buchi,Crateri di facile immaginazioneRiesco a respirarliE non solo le tue labbraQuando suggeriscono alle mie:E’ il nostro fuoco poco fatuoImmensa la luce che ci circondaMi ricordo ancoraLa tua assenza è la miaVolontà di vedertiFino alla fineMia.Parole svenevoli delle quali sorridereInsieme.E’ questa un’invenzione troppo caducaSu cui riflettersi,Meglio un nascondiglio di specchiDove riflettereSenza mai riconoscersiCercando come due idiotiI nostri nomi.