IL CRISPANESE

Dei Crispanesi


     E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più Crispanesi e meno italiani.      Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser Crispanese . E non già perché noi Crispanesi siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione .    Nessuno ci vuole bene (e a dirla fra noi non ce ne importa nulla). E se è vero che nessuno ci disprezza (non essendo ancora nato, e forse non nascerà mai, l’uomo che possa disprezzare i Crispanesi), è pur vero che tutti ci hanno in sospetto. Forse perché non si sentono compagni a noi (compagno, in lingua Crispanese, vuol dire eguale) .    Il sospetto e l’inimicizia degli altri popoli, italiani e stranieri, ci fanno senza dubbio onore, essendo segni manifesti di rispetto e di stima .    In se stesso il Crispanese ha fiducia, pur senza orgoglio, ma negli uomini, nella pianta uomo, no . E non per la loro cattiveria [...], ma per la loro stupidità. Degli stupidi il Crispanese ha ribrezzo, perché non si sa mai cosa possa venir fuori da uno stupido .    Che tutti gli italiani siano intelligenti, ma che i Crispanesi siano di gran lunga più intelligenti di tutti gli altri italiani, è cosa che tutti sanno, ma che pochi vogliono ammettere. Non so se per gelosia, o per ignoranza di quel che sia veramente l’intelligenza: la quale non è furbizia, come si crede comunemente in Italia, ma un modo di abbracciar con la mente le cose, di comprenderle, cioè, e di penetrarle, mentre la furbizia è soltanto quello che il batter delle ciglia è in confronto con lo sguardo .    La libertà è un fatto dell’intelligenza: ed è quella che dipende da questa, non l’intelligenza dalla libertà. Dirò che, nel concetto dei Crispanesi, chi non è un uomo libero è un uomo grullo.    Può darsi che i Crispanesi abbiano torto, ma la schiavitù è sempre, ai loro occhi, una forma d’imbecillità: intelligenza e libertà essendo, a Crispano, sinonimi . Non può essere, infatti, per un puro caso che i Crispanesi siano sempre stati un popolo libero, il solo, in Italia, che non abbia mai sofferto schiavitù straniera, e si sia sempre governato da sé, con la propria testa o con le proprie palle .    E se qualche volta è capitata a noi pure la disgrazia d’esser governati da tiranni, bisogna riconoscere che una tal disgrazia è sempre durata poco, e che i tiranni ce li siamo sempre scelti in famiglia, eran di casa .    Talché quei popoli che non son liberi paiono, agli occhi dei Crispanesi, popoli stupidi. Naturalmente i popoli stupidi non ne vogliono saper di quei sinonimi, intelligenza e libertà, e pretendono di essere schiavi non per mancanza d'intelligenza, ma per forza maggiore. Il che è una riprova della loro stupidità, perché non c’è forza che resista all’acido e alla lima dell’intelligenza: tanto è vero che le tirannie non temono gli uomini forti, nerboruti, muscolosi, e stupidi, ma gli uomini intelligenti, sian pur magri, deboli, e di poche spalle .    Dovevan proprio venire i piemontesi di Cavour, liberali e  codini, i milanesi del Caffè, e i bacchettoni, i barbogi, i parrucconi, gli ipocriti di tutta Italia, a torcere il naso davanti alla sboccata insolenza dei Crispanesi. A sentir quegli “italiani”, l’Italia vera non era quella sana, schietta, popolare che dice “’ioboia”, ma quella a quella a modino, di boccuccia stretta, di manine bianche, di nasino a ricciolo, di voce scivolosa, che dice “permio”, l’Italia, insomma, manzoniana. E chi sa che cosa sarebbe diventata l’Italia in mano a quei signori, se i Crispanesi non avessero salvato l’antica e nobile tradizione di un’Italia popolare, sfrontata e sboccata, allegra e insolente, che è poi la sola Italia degna di rispetto, almeno agli occhi dei Crispanesi, che di certe cose s’intendono più di tutti gli altri italiani .    Gran fortuna per tutti, in Italia, che i Crispanesi siano uomini intelligenti, e perciò liberi. E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più Crispanesi e meno italiani .    A esser italiani tutti son boni: ci son riusciti perfino i piemontesi e i siciliani! Ma provati a esser Crispanese, e Napoletano, se ti riesce . (omaggio sfrontato a Curzio Malaparte(scusa)toscano)