IL CRISPANESE

Voglia...tanta voglia di festa del Giglio...


                                 PremessaCi risiamo...i Crispanesi vogliono la festa del giglio, quest'anno più degli altri anni, non dimentichiamo la festa mancata. Un gruppo di giovani Crispanesi ha tutto. Il giglietiello, le colonne, la musica,  la paranza e l'entusiasmo, hanno chiesto un permesso per maggio, non riuscivo a capire il motivo, ho chiesto a Michele, perchè non presentate il permesso per la festa patronale? mi e stato risposto che in qualche modo ai tigrotti non fa piacere che loro vengano fuori.Caro Pasquale ò Viking, tu sei il Capoparanza, basta, lasciate stare i ragazzi, i tigrotti hanno finito la loro epoca, Pascà sciogli la paranza, nessun comitato Crispanese vi chiamerà, se chiederete voi i permessi il sindaco non ve li darà, troppo rischioso si ritroverebbero la magistratura addosso, andate ad alzare fuori da Crispano e vedrete in quanti vi seguiranno se vi seguiranno. Rassegnatevi, e finita un epoca.P.S. Riporto di seguito il post N% 75 che ho scritto il 24/02/2007 per favore Pasquale o Viking, mi rivolgo a te direttemente, smettetela di rubare l'entusiasmo ai Crispanesi, incoraggiateli questi ragazzi invece di smontarli, se i tigrotti si fanno da parte la festa si farà lo stesso e sarà piu bella. il Risveglio, la Rinascita“LADRI DI ENTUSIASMO” (piccola storia tutta Crispanese)     Lai Ciccon, il piccolo Carrettone, ò Russulillo, Peppino e Bartilucc, Nicola C., Michele e tanti altri Crispanesi, nel 2001 si chiesero, dopo oltre 130 anni che si fa la festa dei gigli a Crispano, andando sempre soggetti a Nola per i Gigli e le colonne di cartapesta, a barra e Casavatore per la paranza e la musica, se potevano permettersi di fare un giglio tutto Crispanese, a partire dal legno per l’obelisco, le colonne, la costruzione completa del giglio, che non e cosa da poco, la musica e la paranza, la mitica paranza “gioventù Crispanese”. Così decisero di fare il “giglietiello”. Per spiegare in due parole a chi passa per questo blog e non e di Crispano, che cosa e la festa dei gigli, posso fare degli esempi, paragonandola con la dovuta proporzione in quanto a entusiasmo e passione, al palio di Siena, o al carnevale di Viareggio e di Rio, o alla finale di una coppa del mondo e per gli adolescenti che lo portano in spalla per la prima volta sognandolo per anni da bambini e come un rito di iniziazione. L’entusiasmo di questi Crispanesi dopo la decisione di fare tutto da soli, sali alle stelle, coinvolgendo di conseguenza il resto dei Crispanesi e prendendo di sorpresa i Vasoli. Prepararono il legno in pochi giorni facendo una colletta collettiva, per le colonne non erano ancora preparati e chiesero aiuto a Tudisco, che da buon Nolano si mise a disposizione. La febbre saliva, molti ragazzi musicisti tutti di Crispano, iniziarono a provare la musica, gli altri a reclutare la paranza e quando portarono il legno in Via S. di Giacomo di fronte alla posta, si sentiva tutto l’entusiasmo e il fermento dell’avvenimento. Dovevate vederlo quel Russulillo che si arrampicava su per l’obelisco come se avesse delle ventose alle mani e ai piedi, dovevate vedere verso il pomeriggio il movimento di gente che era attirata dall’evento come mosche al miele, come tanti ragazzini attirati da un bellissimo giocattolo collettivo. I ragazzi del giglio traspiravano simpatia, e tanto tanto cuore per quello che facevano, erano bene accetti da tutti i Crispanesi tranne che dai Vasoli, nemmeno loro possono mettersi contro l’entusiasmo di un popolo, si miei prodi ragazzi del “giglietiello” nemmeno i camorristi potevano fermarvi. Però potevano boicottarvi, mettervi in difficoltà, per poi poter governare il vostro entusiasmo, strapparvi dalle mani il giocattolo, ma in prima battuta non ci riuscirono. Stranamente il sindaco dell’epoca (C. Esposito) vi mandò i vigili urbani, che burocraticamente vi chiesero i requisiti, o se eravate costituiti in qualche cosa, insomma, delle scuse per fermare la festa, vi chiesero di fermarla. Che atteggiamento miserabile da parte di un amministrazione, comunque i ragazzi non si persero d’animo, alcuni di loro si misero in macchina con il falegname e andarono a Nola, per chiedere a qualcuno come dovevano fare per risolvere il problema che i vigili attraverso il sindaco gli avevano procurato, incontrarono l’assessore alla cultura di Nola, gli consigliò di formare un comitato e fare una raccolta di firme per prendersi la responsabilità della festa. Quando tornarono andarono direttamente al comune e molto arrabbiati dissero al sindaco le loro intenzioni, il loro entusiasmo e la loro forza d’animo fecero fare marcia indietro anche al sindaco, che concesse i permessi. Che forza ragazzi. Ma i problemi non erano finiti, nel gruppo dei musicisti si era infiltrato Chiottpà, un subdolo personaggio, che ha una passione apparente per il giglio ma e solo una chiavica, tentò di destabilizzare il gruppo dei musicisti, ma alla fine i ragazzi lo cacciarono via con il vero entusiasmo. Evviva. Il Mast’assuocc rosicava, i “suoi” tigrotti l’anno precedente avevano fatto quella figura, con la paranza di Casavatore e poi quella canzone che si espandeva per il paese, quella strana e bellissima canzone, come faceva….aspetta….ha si….faceva….Crispano….. ossaie te voglio bene…..te tengo dint’ò core….ecc, si i ragazzi del giglietiello lo stavano facendo fuori con il consenso della comunità. Il colpo di grazia glielo assestarono dando nome alla paranza “gioventù Criapanese” e non i tigrotti, il Mast’assuocc si sentì escluso e continuava a rosicare. La terza domenica di giugno partì la festa dei ragazzi, cullarono il giglietiello da maestri, il loro entusiasmo era coinvolgente, ma la sera verso le dieci, il Mast’assuocc e i suoi scagnozzi iniziarono a tramare come rubarsi l’entusiasmo dei ragazzi prendendo possesso del giglio in piazza, entrarono in azione, il falegname dal terrazzo vide tutta la scena, accerchiarono il giglietiello, uno di loro chiese al capoparanza di comandare un’alzata, mentre gli altri si piazzavano al posto dei caporali, volevano impossessarsi del giocattolo, per essere loro i protagonisti del resto della serata, nemmeno stavolta ci riuscirono, i ragazzi decisero di fermare l’obelisco piuttosto che lasciarlo nelle loro mani. Che forza ragazzi. Andarono benissimo, al punto che lo rifecero a settembre e non solo, furono chiamati anche a Frattamaggiore per fare la festa. Lì incominciarono a succedere cose strane, al punto che gli fu detto chiaramente e minacciosamente dai vasoli: “Vi siete divertiti, ve lo siete tolto lo sfizio, adesso lo vedete il vostro giglietiello, fatelo sparire per sempre!” In questo modo becero miei prodi ragazzi, vi hanno rubato l’entusiasmo. Quello che e successo in questi anni lo abbiamo visto nella puntata di “Anno Zero” del novembre scorso. Risvegliatevi ragazzi, sbocciate in questa prossima primavera, i Crispanesi onesti e con la vera passione del giglio non vi hanno dimenticato, fate rinascere il “giglietiello” e non lasciate mai più che vi rubino l’entusiasmo che avete nel profondo del cuore, dai,riprovateci, siamo tutti con voi. La sentite quella strana e bellissima canzone, come fa…..aspetta….ha si….Guagliò tu chist’u treno nll’ha perdere…….aggia sunnat c’ha o stiv pigliann……ma qualcheduno te terava è ret…..pecchè nun te vulev fa partì…….Forza guagliù risvegliatevi fatelo rinascere ò giglietiello………..Crispano…..ossaie…..na na na na…… te tengo dinto core……………..