tracce di me

dove sei?


Ho sempre creduto ed or me ne pento che il parlare per rime fosse un parlare al vento. Cosi timorosa di sembrare bambina, credevo che il suono fosse estraneo alla rima. Ma ora che leggo delle tue acrobazie, giuro mi impegno a partorirne delle mie. Davvero mi riempiono le tue Parole, chi ben mi conosce sa ch’io vivo di queste sole, son per me un conferma, un messaggio importante, le mie pillole d’autostima che ricerco ansimante. Tu, narri di me fiera e pretenziosa, col vento dalla mia e un’aria gloriosa. Ho di quei tempi un ricordo prezioso, e quel tuo fare discretamente silenzioso. Ricordo il tentativo di starti accanto, e quel tuo avanzare a mò di gambero, due passi indietro ed uno in avanti, tu sempre mimetizzata nel cerchio dei tanti. Poi a poco a poco si è svelato il genio della dea, quel tuo stare in ombra non era mancanza di idea. Di noi la più brillante eri certo tu, io c’ho messo la faccia e niente di più. Si può esser se stessi senza accendere i toni,ma io non riesco a vivere senza innalzare suoni.Di eccessi e disastri mi nutro ogni dine a rinuncia nè a compromessi so dire di sì. Incontrati sulla mia via è servito a capireche ciò che mi è diversonon è per forza fallire,d'indole diverse ma un eguale sentire,quel morso alla gola: l'umano errare.Rividi nel tuo essere il mio trascorso tormentatoe più volte ribadii che sarebbe appunto passato. La ruota della vita gira gira senza sosta,non c'è nulla di definitivo, nemmeno il dolore che tanto costa.Dannarsi del presente,serve davvero a poco,io dico che è bene accoglierloe ricominciare il gioco. Ed ora dopo due anni mi ritrovo ancora a sostener teorie sebbene mi bruci, ora, il vento mi ha lasciata con vele svuotate d'aria,ne remi a cui aggrapparmi per continuar la via. Mi sa che ho preso gusto a improvvisare rimema credo che sia tempo di mettere una fine.In fine dunque dico, che è vita anche il tormentomio, tuo, di chicchessia, fa parte del momento.Ora Amore è a te vicino e questo mi rallegra,qui manco n'ombra d'uomo, ma su chissenefrega! Mi senti lamentosa, quel lamento che tu sai,talvolta ne ho bisogno per eludere i miei guai.Parlarne a squarciagola è un modo per evitare,ciò che mi spaventa e  che temo di affrontare.Adesso ho da lasciarti amica Sacchettina,è stato divertente questo mio parlarti in rima.Ti auguro di cuore il bene più profondo,il bene che ti voglio è quanto è grande il mondo.Cri