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Contenzione e Terapia


La questione della contenzione fisica accompagna da sempre la storia della psichiatria.L’atto di Pinel (1794), che simbolicamente dà avvio alla nuova scienza psichiatrica, apparentemente libera gli individui folli reclusi al Bicêtre da "ceppi e catene" per collocarli in un nuovo spazio, il manicomio, utile allo sviluppo degli studi e della cura della follia.In effetti il nuovo progetto terapeutico, che prende il nome di trattamento morale, si accompagna fin da subito ad atti costrittivi: "il trattamento morale è l’unico ad avere un’influenza diretta sui sintomi della follia….. presuppone l’impiego ragionato di tutti i mezzi che agiscono direttamente sull’intelligenza e sulle passioni degli alienati".Le catene lasciano il posto a nuovi mezzi di coercizione: sedie di contenzione, cinture di cuoio, manette, collari, camicie di forza.Nel corso dell’800 rimane inascoltata l’esperienza condotta da Conolly (1856) che abolisce ogni forma di contenzione fisica all’interno di un ospedale psichiatrico inglese.Agli inizi del ‘900 si discute a lungo all’interno della comunità psichiatrica italiana, circa l’opportunità di abolire i mezzi di contenzione; il dibattito tuttavia non modifica la pratica coercitiva che rimane pressoché inalterata fino agli anni 60-70, allorché nell’ambito dei profondi cambiamenti che produrranno il superamento dell’Ospedale Psichiatrico, la contenzione fisica viene denunciata e combattuta come espressione di una pratica violenta e disumana, antitetica a qualunque tipo di terapia.Tutto ciò non ha evitato che la pratica della contenzione fisica si diffondesse di nuovo ai giorni nostri.Ad essa si è aggiunta una contenzione più subdola, non esterna ma interna. La psicofarmacologia usata in dosi inappropriate che debordano dalle dosi cosiddette terapeutiche. Dove sta il confine fra una dose di psicofarmaci  terapeutica e una dose contentiva?
Strumenti di contenzione: camicia di forza (in alto a sinistra), collare (in alto a destra),letto di contenzione (in basso a sinistra) e psicofarmaci (in basso a destra)