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Un blog creato da aliditango il 14/04/2008

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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 21 Aprile 2008 da aliditango

Tutti i Comunicati... 

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 21 Aprile 2008 da aliditango

Prodotti Tipici della Campania Denominazione di Origine Protetta (DOP) Reg. CE 510/06

DOP riconosciute dall'Unione Europea

DOP in corso di registrazione presso l'Unione Europea con protezione transitoria nazionale

DOP in fase di istruttoria ministeriale

  • Olio extravergine di oliva Terre del Clanis
  • Olio extravergine di oliva Terre del Matese
  • Pomodoro di Sorrento
  • Castagna di Acerno
  • Suino Napoli
  • Oliva di Gaeta
Indicazione Geografica Protetta (IGP) Reg. CE 510/06

IGP Registrate dall'Unione Europea

IGP in corso di registrazione presso la Unione Europea con Protezione Transitoria Nazionale

IGP in fase di istruttoria ministeriale

Specialità Tradizionale Garantita (STG) Reg. CE 509/06

STG proposte da organismi italiani riconosciute dalla UE

  • Mozzarella

STG proposte da organismi italiani in corso di riconoscimento

  • Pizza napoletana
  • Gallo ruspante
  • Miele vergine integrale

 
 
 

mangiate bene!!!

Post n°1 pubblicato il 18 Aprile 2008 da aliditango

Spesso le sigle riportate sulle confezioni ci dicono tutto sul prodotto che stiamo acquistando, ma per districarsi tra i bollini occorre conoscerne il significato. Compriamo un formaggio perché è Dop, un vino perché è Doc e spesso non sappiamo neanche cosa significhi.

I prodotti, da anni ormai riportano sulle confezioni i bollini che ne certificano la qualità.
In Italia, patria indiscussa del mangiar sano, quasi tutti i prodotti riportano i marchi, ma anche i prodotti stranieri, con lettere diverse, e spesso indecifrabili per noi.
Prodotti DOP e IGP
Per proteggere la tipicità di alcuni prodotti alimentari, l'Unione Europea ha varato una precisa normativa, stabilendo due livelli di riconoscimento: DOP e IGP.

La sigla DOP (denominazione di Origine Protetta) estende la tutela del marchio nazionale DOC (Denominazione di Origine Controllata) a tutto il territorio europeo.
Il marchio designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente, o esclusivamente, dovute all'ambiente geografico.Il termine infatti comprende i fattori naturali e quelli umani.

Per ottenere il marchio occorre che tutta la produzione, la trasformazione e l'elaborazione del prodotto avvengano nell'area delimitata.
L'ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità) che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva.

Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un'area geografica delimitata.
Chi fa prodotti DOP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.

Il termine IGP è relativo al nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e di cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica possa essere attribuita all'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell'area geografica determinata.

DOC, Denominazione di Origine Controllata, è un marchio di origine che certifica la zona di origine e delimitata della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del vino sul quale è apposto il marchio; esso viene utilizzato per designare un prodotto di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori umani.

La categoria dei vini DOC comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione (approvato con Decreto Ministeriale).

Tutta l'Europa è ricchissima di una immensa varietà di prodotti alimentari, tuttavia quando un prodotto diventa conosciuto al di fuori dei confini nazionali si trova in un mercato in cui altri prodotti si definiscono genuini e ostentano uno stesso nome. Questa concorrenza sleale non solo scoraggia i produttori ma risulta fuorviante per i consumatori. Per questa ragione nel 1992 la Comunità Europea ha creato alcuni sistemi noti come DOP, IGP e STG (Specialità Tradizionale Garantita) per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari.

La Denominazione d'Origine Protetta (DOP) identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un'area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata.

In l'Indicazione Geografica Protetta (IGP), il legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione del prodotto. Inoltre, il prodotto gode di una certa fama.

Una Specialità Tradizionale Garantita (STG) non fa riferimento ad un'origine ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale.

Per quale ragione sono stati messi in atto dei sistemi europei destinati a sviluppare e proteggere i prodotti alimentari?

  • Incoraggiare le diverse produzioni agricole.
  • Proteggere i nomi dei prodotti contro gli abusi e le imitazioni.
  • Aiutare i consumatori fornendo loro delle informazioni sul carattere specifico dei prodotti.

Quali sono i prodotti interessati? 

Come sapere quali nomi dei prodotti sono protetti?

In quale modo i produttori ed i trasformatori possono ottenere la registrazione del nome di un prodotto?

  • Un gruppo di produttori deve definire in prodotto sulla base di precise specifiche.
  • La domanda, includente le specifiche, deve essere trasmessa alla competente autorità nazionale
  • Essa verrà studiata a livello nazionale e sarà quindi trasmessa alla Comunità europea.
  • Procedure di controllo [Elenco delle domande Se essa soddisfa i requisiti fissati, una prima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee informerà tutte le persone interessate nell'Unione.
  • In mancanza di obiezioni, la Commissione europea pubblicherà il nome del prodotto protetto nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee.

Dal 3 aprile 2006, le domande di registrazione delle DOP e delle IGP da parte di produttori dei paesi terzi, nonché le obiezioni a tali domande da parte di cittadini dei paesi terzi, possono essere presentate direttamente alla Commissione.  

 Prodotti DOP e IGP

Per proteggere la tipicità di alcuni prodotti alimentari, l'Unione Europea ha varato una precisa normativa, stabilendo due livelli di riconoscimento: DOP e IGP.
La sigla DOP (denominazione di Origine Protetta) estende la tutela del marchio nazionale DOC (Denominazione di Origine Controllata) a tutto il territorio europeo e, con gli accordi internazionali GATT, anche al resto del mondo. Il marchio designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente, o esclusivamente, dovute all'ambiente geografico (termine che comprende i fattori naturali e quelli umani). Tutta la produzione, la trasformazione e l'elaborazione del prodotto devono avvenire nell'area delimitata.
La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, dando più peso alle tecniche di produzione rispetto al vincolo territoriale. Quindi la sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche si possono ricondurre all'origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell'area delimitata.
Entrambi questi riconoscimenti comunitari costituiscono una valida garanzia per il consumatore, che sa così di acquistare alimenti di qualità, che devono rispondere a determinati requisiti e sono prodotti nel rispetto di precisi disciplinari. Costituiscono inoltre una tutela anche per gli stessi produttori, nei confronti di eventuali imitazioni e concorrenza sleale.

Riconoscimento assegnato ai prodotti agricoli ed alimentari le cui fasi del processo produttivo, vengano realizzate in un’area geografica delimitata e il cui processo produttivo risulta essere conforme ad un disciplinare di produzione. Queste caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico, comprensivo dei fattori naturali ed umani.

Il termine "IGP" è relativo al nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e di cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica possa essere attribuita all'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell'area geografica determinata.

Riconoscimento, ai sensi del Reg. CE 2082/92, del carattere di specificità di un prodotto agro-alimentare, inteso come elemento od insieme di elementi che, per le loro caratteristiche qualitative e di tradizionalità, distinguono nettamente un prodotto da altri simili. Ci si riferisce, quindi, a prodotti ottenuti secondo un metodo di produzione tipico tradizionale di una particolare zona geografica, al fine di tutelarne la specificità. Sono esclusi da questa disciplina i prodotti il cui carattere peculiare sia legato alla provenienza o origine geografica; questo aspetto distingue le STG dalle DOP e dalle IGP.

slow food... 

Slow Food è un Movimento Internazionale a sostegno della cultura del cibo e del vino.
L’Associazione è stata fondata nel luglio del 1986 da Carlo Petrini, eletto presidente a Bra, in Piemonte.
Nel 1989, all’Opéra Comique di Parigi, si riunivano le delegazioni di Slow Food provenienti da tutto il mondo e sottoscrivevano il «Manifesto di Slow Food».
Lo scopo di Slow Food è quello di contrapporsi alla tendenza alla standardizzazione del gusto e di difendere la necessità di informazione da parte dei consumatori nel mondo.

A tal fine Slow Food ha prodotto un serie di iniziative, atte alla salvaguardia delle produzioni di qualità a rischio di estinzione da un lato, e all'informazione e l'acculturamento degli appassionati di gastronomia dall'altro.
Slow Food conta oggi oltre 70.000 iscritti, con rappresentanze nei cinque continenti e sedi in 50 diversi paesi. La rete dei 70.000 associati di Slow Food (la metà dei quali in Italia, a conferma della vocazione enogastronomica degli Italiani) è suddivisa in sedi locali - che si chiamano Condotte in Italia e Convivia nel mondo - che organizzano periodicamente cene a tema, degustazioni di cibi, vino e birra e gite enogastronomiche.
Tra le iniziative più importanti di Slow Food l'
Arca del Gusto e i presidi sono probabilmente quelli più degni di nota, soprattutto perché possono essere considerati vere e proprie "certificazioni di qualità" non ufficiali ma ugualmente importanti per il consumatore a caccia di prodotti tipici di qualità.
L'Arca del Gusto è una imbarcazione simbolica che ha lo scopo di "navigare" in giro per l'Italia e il mondo per scovare negli angoli più sperduti i prodotti di eccellenza gastronomica minacciati dall'omologazione industriale, dalle leggi iperigeniste, dalle regole della grande distribuzione, dal degrado ambientale. Questi prodotti vengono scelti in base a un criterio simile a quello delle certificazioni "ufficiali", in particolare essi devono essere eccelsi dal punto di vista delle qualità organolettiche, e devono essere a rischio di estinzione. I prodotti appartenenti all'Arca sono candidati ad ottenere incentivi ed interventi di rilancio più o meno importanti. Quando questo avviene, entrano a far parte dei presidi di Slow Food.
I presidi
Se l'Arca ha il compito di scovare, catalogare e descrivere i prodotti di qualità a rischio di estinzione, i presidi mettono in pratica gli obiettivi di rilancio e salvaguardia dei prodotti, realizzando gli interventi necessari: a volte basta riunire i produttori rimasti e renderli visibili, altre volte servono interventi strutturali più importanti.
I presidi di Slow Food possono essere considerati alla stregua delle certificazioni di qualità "ufficiali" come la DOP e la IGP: in
questa pagina, infatti, sono ricercabili tutti i prodotti per regione e categoria, e per ogni presidio sono indicati i produttori. Va ricordato che non esiste nessuna legge statale o comunitaria che garantisca il rispetto delle norme di produzione stabilite dal presidio, tuttavia questi produttori devono rispettare tutte le norme igienico-sanitarie imposte dalle leggi, e i controlli che Slow Food esercita direttamente sui produttori.
Se le certificazioni ufficiali garantiscono soprattutto i prodotti acquistati nella grande distribuzione, quando la scelta tra una offerta molto vasta di prodotti può diventare un terno al lotto, i presidi offrono invece un buon punto di riferimento per coloro che si recano "in loco" ad acquistare prodotti tipici. L'Italia è ricchissima di prodotti tipici di alta qualità, ma non è difficile incappare in "sole", soprattutto nei posti turistici dove la maggior parte dei consumatori non è esperta e quindi l'occasione di guadagno per i commercianti disonesti è troppo ghiotta per non essere sfruttata. I presidi di Slow Food offrono un'ottima opportunità di conoscere i prodotti tipici di una determinata zona e consentono di andare a "colpo sicuro" rivolgendosi ai produttori giusti.

 
 
 
 
 
 

 

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