FUOCO CHE BRUCIA

AL POETA


 Mistero per la stradaSi posò la luce del giorno sul viso di un uomo addormentato.Gli giunse un sogno più vividoMa non si svegliò.Si posò l’oscurità sul viso di un uomo in camminoTra la gente nei raggi di soleForti e impazienti.D’un tratto si fece buio come per il temporale.Io ero in una stanza che conteneva tutti gli istanti –Un museo di farfalle.Tuttavia il sole era forte come prima.I suoi pennelli impazienti dipingevano il mondo. Il 26 Marzo è scomparso Tomas Transtromer, poeta, scrittore, abile pianista  e traduttore svedese.Nato a Toccolma il 15 Aprlie del 1931 crebbe con la madre, maestra, dopo che il padre giornalista se ne andò di casa abbandonandoli.A questo abbandono, seguito dal divorzio, dedicherà, nel 1974, l'opera Ostersjoar ( Mari Baltici).Crebbe amando la Natura e il mondo circostante, fondendo la propria anima con esso.Questi profondi sentimenti lo spinseso a scrivere versi fin da bambino: la sua prima raccolta, 17 Dikter,contiene versi scritti quando aveva appena 13 anni.L'amico poeta americano Robert Bly lo definì "un magico realista" per aver superato i confini delle metafore, dell'essenzialità e del silenzio.Nei suoi meravigliosi versi si legge che la poiana è una stella, la primavera nitrisce, il mare si accuccia vestito di piume, le costellazioni sono scalpitanti destrieri.Inoltre vi è la costante ricerca dell'uomo nella vita di tutti i giorni, l'introspezione, l'immenso potere della mente, la ricerca del rapportocon Dio:in Den stora gatan, il Grande Mistero, del 2004 scrive: "E' successo qualcosa; la Luna illuminava la stanza:Dio ne era a conoscenza.La sua capacità di leggere così bene nell'animo umano si deve alla sua empatia e al suo interesse per la psicologia, studio in cui si laureò all'Università di Stoccolma nel 1954.Per lungo tempo lavorò con impegno nel sociale, senza mai smettere di scrivere.Oltre  20 delle sue opere sono state tadotte in 50 lingue tra cui l'olandese, il finnico, l'ungherese e l'inglese, Il suo talento fu premiato con numerosi premi, tra cui lo Struga Poetry Evenings ( assegnato a poeti come Montale e Neruda) e il Nordic Council's Literature Prize.Nel 1990 venne colpito da un ictus." Mi sento come un violino nella sua custodia" scriveva di sè dopo che l'ictus lo aveva parzialmente paralizzato nel corpo e gli aveva creatonotevoli difficoltà nel parlare.Da allora l'amata moglie Monica Bladh divenne la sua bocca.Ma nemmeno la dura malattia fermò la sua mente creativa: dopo l'ictus continua a suonare il pianoforte con una mano sola e nel 1996, esce Sorgegondolen ( La gondola a lutto) opera  in cui parla della morte.Nel 2011 vinse il premio Nobel per la letteratura"perché attraverso le sue immagini condensate e traslucide, ci ha dato nuovo accesso alla realtà". "Una gioia che non pensava più di poter sentire" disse la moglie.Un secondo ictus ce lo ha portato via due giorni fa, nella sua Stoccolma, a 83 anni.Ma, grazie alle sue opere, il suo animo virtuoso continueràa farci sognare e a vivere in eterno.Le pietreSento cadere le pietre che abbiamo gettato,Cristalline negli anni. Nella valleVolano le azioni confuse dall’attimoGridando da cima a cima degli alberi, taccionoNell’aria più leggera del presente, plananoCome rondini da cimaA cima dei monti finchéRaggiungono l’altopiano più remotoLungo la frontiera con l’aldilà.Là cadonoLe nostre azioni cristallineSu nessun fondo,Tranne noi stessi.