MESSAGGI INDECIFRATI

IL PARADOSSO DEL MENTITORE

Creato da BLACKAENIMA il 03/03/2011

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PER ASPERA AD ASTRA

Post n°137 pubblicato il 08 Aprile 2024 da BLACKAENIMA

 

«Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo ma a te, Dio di tutti gli esseri:
se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità,

osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato.
Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura.

Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro,

né delle mani per sgozzarci a vicenda;

Fa' sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,
tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,
tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,
tra tutte le nostre convinzioni

così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,
non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.

Fa' in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti

sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;
che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti,

non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;
che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.
Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!
Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime.
Se sono inevitabili i flagelli della guerra,

non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace,
ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse,

 la tua bontà che ci ha donato questo istante».

 

La storia per Polibio si sviluppa seguendo la teoria dell'anaciclosi, secondo cui i regimi politici hanno una sorta di evoluzione ciclica che si conclude con la loro fine, secondo un andamento circolare nel tempo e, giunti all'ultimo stadio, si tornerebbe alla forma iniziale di partenza.

L'anaciclosi afferma che le 3 forme fondamentali di governo "benigno" (monarchia, aristocrazia e democrazia) sono intrinsecamente deboli e instabili e tendono a degenerare rapidamente nelle tre forme di governo "maligno" (tirannide, oligarchia e oclocrazia). Secondo la teoria i governi "benigni" hanno a cuore gli interessi di tutti, mentre i governi "maligni" hanno a cuore gli interessi di pochi eletti. Tuttavia, tutti e sei i regimi sono considerati transitori perché, a causa della corruzione politica, i primi tre si trasformano rapidamente e sempre in quelli negativi.

Secondo Polibio lo Stato inizia con una forma di monarchia primitiva che, sotto la guida di un re autorevole e saggio, agisce nell'interesse del suo popolo. Quando il potere politico passa per successione ereditaria ai figli del re, questi, abusando dell'autorità per loro tornaconto, fanno sì che la monarchia degeneri in tirannide. Alcuni degli uomini più influenti e potenti dello Stato si stancheranno alla fine degli abusi dei tiranni e li rovesceranno instaurando il regime della aristocrazia. Quando il potere passerà ai discendenti degli aristocratici, questi inizieranno ad abusare della loro influenza, come i tiranni prima di loro, causando il declino dell'aristocrazia e l'inizio dell'oligarchia. Ci sarà non più la "legge di uno" ma l'inizio delle "leggi da parte di pochi" che approfitteranno a loro vantaggio del potere. Ma anche gli oligarchi saranno abbattuti dal popolo che instaurerà la democrazia. Anch'essa destinata a degenerare quando curerà con "leggi inique e confuse", solo gli interessi delle masse trasformandosi in oclocrazia. Durante l'oclocrazia il popolo, danneggiato dal disordine politico e dalla corruzione, svilupperà il sentimento della giustizia e sarà spinto a credere nel populismo dei demagoghi che porteranno lo stato al caos da cui si uscirà quando emergerà un unico. Tale demagogo instaurerà il potere assoluto dittatoriale riportando lo stato alla monarchia.

La Monarchia indica il governo di un sol uomo.

La democrazia è il governo in cui a comandare è la massa.

L'Oligarchia è il governo di alcuni, non necessariamente i migliori.

L'Oclocrazia è il "governo della feccia del popolo".

« La nostra democrazia si autodistruggerà perché ha abusato nel il diritto alla libertà e uguaglianza, perché ha insegnato alla gente a considerare l'insolenza come diritto, l'illegalità come la libertà, l'impudenza di parola come uguaglianza.  La società deve fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale.

I mezzi di produzione devono essere a disposizione di tutti e nessun uomo, o gruppo di uomini, può obbligare gli altri a sottostare alla sua volontà né esercitare la sua influenza tranne che con la forza della ragione e dell'esempio personale »

 

 

 

 
 
 

TACITA MUTA

Post n°136 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da BLACKAENIMA

Forse per il troppo dilagare delle chiacchiere e del frastuono, è cresciuto recentemente anche l'interesse per l'opposto

 il silenzio

Mai come oggi il silenzio è violentato, continuamente, da rumori, suoni e parole, per lo più vane ed inopportune. Sembra quasi che del silenzio di abbia paura, quasi terrore. Lo si evita, lo si sfugge con ogni stratagemma, ogni cosa può servire per non trovarvisi di fronte, specchio troppo limpido e sincero di una realtà tragica nella sua presuntuosa e vana inconsistenza, inganno continuo che non si vuol svelare, che non si vuole o non si può accettare.


Anche se non è facile ascoltare il suono del silenzio, guardarsi dentro lo specchio che il silenzio ci offre. Sicuramente potrebbe riservare delle sorprese, a ciascuno. E in fondo a questo specchio, ciascuno, se sapesse sostenerne fino in fondo la vista, troverebbe davvero qualcosa di determinante, di centrale.


Non per tutti è la ricca fonte del silenzio, non per tutti le sue acque sgorgano. Purtroppo per molti i suoi percorsi rimangono ignoti, purtroppo molti rimangono comunque invischiati nella palude delle parole vane, nelle chiacchiere assurde e mondane di un mondo che vuole ingannarsi, che vive di adulazioni e di adulatori, di farse e di commedie, in cui tutti recitano una parte, rivestono un ruolo, ricalcano un personaggio noto. Sensazioni e sentimenti artificiali e artificiosi sono il destino di molti che non vogliono o non sanno rialzare la testa dal comodo pasto delle chiacchiere, che non vogliono abbandonare la pacata serenità delle conversazioni di consuetudine.

A loro il silenzio non potrà dire nulla.

Loro, in quello specchio, vedrebbero forse solo se stessi

e, non piacendosi, lo getterebbero.

Non tutti quindi sono in grado di accettare e coltivare quest'esigenza comune, insita nella natura dell'uomo, questo bisogno di silenzio che ci costituisce. Nel silenzio, solo nel silenzio la personalità dell'uomo può riacquistare consapevolezza di sé, riprendere coscienza della propria importanza.

Molti sono i volti che il silenzio ci presenta, molti sono i colori con cui di volta in volta si mostra; tutti contribuiscono a farne un quadro in formazione, una storia in svolgimento in cui ritrovarsi. 

Nel silenzio c'è infatti il volto affascinante e terribile della malinconia,

la sua immensa capacità di intensificare tutto

e la sua tristezza paralizzante,

c'è la sensibilità estetica per la natura e l'arte

c'è la possibilità di parlare significativamente

 

 ...Era nel mio carattere evitare la folla

per legarmi appassionatamente a pochi...

 

 
 
 

Funambolismi

Post n°135 pubblicato il 25 Dicembre 2023 da BLACKAENIMA

Così parlo di te e di me

Perchè ti ho amato e ti amo,
perché ho la forza sopita di soffiare, 
di portarti attraverso i passaggi luminosi del mare,
ma mi respingi lontano.
Di te hanno sentito parlare le onde.
  Ma sempre uno la luce e uno l'ombra dell'altro
sempre io piccola stella e tu oscuro firmamento
sempre io il porto e tu terribile tempesta
sempre io la statua di pietra

e sempre tu l’ombra malata che cresce e divora

  io l’imposta accostata,

tu il vento violento che l'apriva,
Troppa la tua notte, troppa la violenza del tuo vento
troppe le lacrime del mio cielo,

troppo il nostro delirio tutt’intorno
Io non ho più altro 
se non l’urlo che è tuo e colpisce ogni notte il mio petto, 
e quell’odore che è il tuo soltanto...
Così hai voluto.

Amore mio carnefice,

è questo che mi hai chiesto...

Non sentire più me

 

per non sapere più di te 

 
 
 

EMANCIPARSI DALL'EMANCIPAZIONE

Post n°134 pubblicato il 24 Dicembre 2023 da BLACKAENIMA

 

 

IL TEMPO PASSA...

MA NULLA SCORRE...

TUTTO PERMANE

 
 
 

SEPOLCRI IMBIANCATI

Post n°133 pubblicato il 24 Dicembre 2023 da BLACKAENIMA

Il ritratto profondo e spietato dell'uomo di oggi, un individuo senza strutture ed incapace di scorgere delle motivazioni in grado di farlo sentire vivo.

Caro Alberto Moravia. La tua assenza pesa. Come quella del tuo caro amico Pier Paolo. Nonostante oggi nessuno parli più di te l'attualità del tuo pensiero e la tua acuta analisi della crisi senza via d'uscita della società borghese sono innegabili. Il degrado dell'uomo comune che descrivevi dinnanzi alle miserie del suo mondo è invariato se non peggiorato. I tuoi personaggi, rinchiusi in una gabbia in cui non riescono ad andare al di là di un'ossessione quasi maniacale per il sesso e per i soldi, sono ormai la maggioranza, la migliore gioventù.

Ingordi e, a causa di tale avidità, capaci di relazioni umane prive di qualunque valore.


E, per cercare di sfuggire al malessere derivante da tale freddezza, usano il sesso come strumento per entrare in relazione con un altro essere umano. Non conoscono altro modo. Vincolati dall'idea della proprietà, del possesso, accumulatori di beni effimeri ma incapaci di qualunque slancio umano, avulsi da qualunque interiorità. Indubbiamente rimani scomodo, come durante il fascismo e in questo neofascismo moderno. 

L'idolatria del denaro si è ormai impossessata della società

l'indifferenza di cui parlavi non è più intesa come una forma di distacco

nei confronti di un mondo che non offre alcun punto di riferimento.

È un'indifferenza degradante, passiva

nata dalla mancanza di stimoli

nel grigio ambiente in cui si muovono questi piccoli miseri uomini.

Per te lo scrittore aveva il dovere morale di essere fedele a se stesso e servirsi della letteratura per studiare la realtà e cercare di migliorarla. Purtroppo qui non è più un tuo romanzo, ma la realtà. Come ne La Ciociara ogni giorno assisto lentamente ad una perdita dell'innocenza in ogni aspetto della vita. Come tante Cesire sperimentiamo la viltà e la bassezza della società, la decadenza delle relazioni umane e la onnipresente indifferenza. E la perdita dell'innocenza della figlia che prima della tragedia era totalmente ignara della sessualità, assurge a simbolo dello stupro della speranza e dei sogni di chi vorrebbe opporsi ma viene inevitabilmente escluso, isolato, maltrattato, deriso. Uno sciocco, una persona ridicola e stupida agli occhi di tutti questi Indifferenti. Ma la vita va avanti e un altro dolore più grande ne cancellerà un altro. E l'innocenza non tornerà più per tutti coloro costretti ad ingoiare un mondo che ha ben poco da donare a chi si affaccia alla vita pieno di speranze e di ideali di onestà e comunione.

Presto schiacciati dagli Indifferenti.

Caro Moravia, questa è la nostra realtà che, come nel romanzo la Noia, ci regala un Dino a ricoprirci tutto il corpo come Cecilia di banconote. L'ingordigia e l'assenza di pietas a contaminare il mondo e la società, sempre più allo sbando.

Sesso-denaro-violenza la prigione della nostra società.

BUON NATALE

 

 
 
 
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