MESSAGGI INDECIFRATI

LIBERTAD...


 L'ora di scegliere i tuoi pastori è suonata di nuovo. Essa riecheggia gravemente alla campana di tutte le politiche, affinché tu non lo scorditutti alle urne, nessuna astensioneEcco il ritornello finale delle diverse suonerie. Non votare è un peccato, dice il cattolico.Non votare è da cattivi cittadini, dice il repubblicano.Non votare è tradire i propri fratelli, dice il socialista.Cos'è dunque votare?È scegliere da sé il padrone che vi prenderà a frustate, che vi deruberà.L'operaio forgia le catene che lo legano, costruisce le prigioni che lo rinchiudono, fabbrica i fucili che lo uccidono. Impasta la brioche che non mangerà, tesse i vestiti che non indosserà.Ma questo non gli sembra sufficiente.Vuole sembrare il padrone, il POPOLO SOVRANOsceglie lui stesso coloro che gli toseranno la lana sul dorsoÈ il bestiame, il gregge che nomina i suoi pastoriCrede che sia impossibile non essere guidatitanto vale allora prendersi lo sfizio di scegliere i pastori che colpiranno la sua schienai cani che morderanno i suoi talloniUOMO CHE VUOI VOTARE, RIFLETTIRifletti bene I ricchi sono potenti solo grazie ai loro pastori e ai loro caniMa la forza dei pastori e dei cani deriva solo dalla tua accettazione, dalla tua obbedienza, dal tuo votoNon mettere più la scheda nell'urnaRestatene a casa o vai a zonzoFregatene del voto. La tua forza non è in un pezzo di cartaÈ nel tuo cervello, nel tuo braccio, nella tua volontàquando saprai impiegarli a fare gli affari tuoi e non quelli degli altriAlbert Libertad («All'Uomo che vuole votare», 1908)