«Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo ma a te, Dio di tutti gli esseri:se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato.Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura.Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro,né delle mani per sgozzarci a vicenda;Fa' sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.Fa' in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime.Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace,ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse, la tua bontà che ci ha donato questo istante».
PER ASPERA AD ASTRA
«Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo ma a te, Dio di tutti gli esseri:se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato.Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura.Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro,né delle mani per sgozzarci a vicenda;Fa' sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.Fa' in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime.Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace,ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse, la tua bontà che ci ha donato questo istante».