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IL PARADOSSO DEL MENTITORE

Creato da BLACKAENIMA il 03/03/2011

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L'INNOCENZA PERDUTA

Post n°142 pubblicato il 14 Giugno 2024 da BLACKAENIMA

"Che cosa è dunque il tempo?

Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza

sembra sia passato un minuto.

Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto

gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.

Questa è la relatività"

Il 14 marzo del 1879 nasce a Ulma, piccola cittadina tedesca, Albert Einstein, la cui notorietà è strettamente connessa a quell'affascinante teoria della relatività che ha capovolto tutte le tesi scientifiche del suo tempo. Sino ad Einstein, come noto, tempo e spazio erano separati e considerati oggettivamente, sulla base della geometria euclidea soprattutto. Lo spazio aveva tre dimensioni e il tempo era misurato con calendari di tipo solare o lunare.

Einstein in pratica fa capire che quanto più aumenta la nostra velocità nello spazio (rapportata a quella della luce), tanto più il tempo rallenta. Partiamo dal presupposto che quando parliamo di spazio-tempo identifichiamo 4 dimensioni. Tre di queste sono riferite alle misurazioni dello spazio (quindi lunghezza, larghezza e profondità), la quarta è il tempo. Quindi quando descriviamo un oggetto qualsiasi, esso avrà coordinate ben precise: sapremo dove si trova nello spazio ma anche il momento in cui si trova in quello spazio. Se io siedo su un treno e davanti a me c'è un uomo all’interno di una stazione ferroviaria. Quando il treno arriva in stazione, l’uomo lo vedrà passare ad una certa velocità. Se l’osservatore è l’uomo vedrà il mio movimento e una certa velocità. Se fossi io ad osservare, invece, vedrei passare un uomo seduto su una panchina ad una certa velocità. Stessa applicazione si trova nelle emozioni.


A seconda del punto di vista e dell'occhio che scruta nelle pieghe più recondite del nostro cuore tutto può assumere una dimensione, una velocità e un significato differente.


Si può modificare il tempo?

Si, relativamente

Lo si può fare oggettivamente?

NO

Il tempo scorre attraverso la nostra esistenza e, specularmente, la nostra vita viene scandita dal tempo, un po' come le lancette di un orologio. La vita di ogni individuo è scandita da un modello di percezione e successione degli eventi che chiamiamo tempo. Persino le stelle e gli eventi fisici dell'universo sembrano essere scanditi dal suo scorrere.

Ma il tempo scorre diversamente a seconda della posizione di un corpo e alla sua velocità. Così come un cuore batte ad un ritmo differente a seconda di chi ha accanto. Per Einstein il tempo è sempre stato relativo. Ciò è dovuto a un fenomeno descritto dalla relatività generale, noto con il nome di dilatazione temporale gravitazionale. Questo effetto è il risultato dell'interdipendenza tra massa dell'oggetto e campo gravitazionale generato. Più grande è un oggetto più grande sarà il campo gravitazionale risultante. Il tempo, dunque, può essere deformato se l'oggetto risulta abbastanza massivo e quindi dotato di una forte attrazione gravitazionale. L'effetto di questa deformazione temporale, però, non viene percepito dall'ipotetico osservatore che si trovi in prossimità dell'oggetto deformante, col risultato che per costui il tempo scorre normalmente.


Il concetto stesso di tempo è pertanto solo un'illusione?

In fisica si. A livello emozionale, sembrerà paradossale, ma lo è altrettanto. 


Se io mi sposto da un fuso orario a un altro, posso accorciare o allungare il tempo, ma è sempre in riferimento al mio tempo iniziale: nessun altro si accorgerà di questo mutamento. Non esiste un punto di riferimento preciso che stabilisca il tempo che scorre. Nemmeno la nostra nascita personale perchè non è dipesa da noi e pertanto non ne conosciamo il preciso inizio. Nè possiamo prendere come punto di riferimento la nostra morte, al fine di chiudere, con un segmento, i due punti della nostra vita poichè anch'essa non determina una fine assoluta. Riflettendoci, l'unico tempo veramente oggettivo che possiamo esaminare è quello degli altri che ci hanno preceduti, in quanto saranno i posteri a stabilire in che misura le gesta dei predecessori meritino di essere ricordate. Siamo noi a stabilirne, tramite il ricordo, il loro tempo. Einstein, se vogliamo, non ha scoperto la quarta dimensione dell'universo, ma ha evidenziato che nell'epoca contemporanea gli uomini hanno una grande angoscia del tempo che passa. Senza concentrarsi su come viene impiegato.

Mentre nel 1905 Einstein elabora la teoria della relatività ristretta, nell'arte Picasso con Les demoiselles d'Avignon elimina la concezione dello spazio e del tempo assoluti dall'arte figurativa moderna.

Le cinque donne rappresentate nel celebre e inquietante dipinto del 1907 sono prostitute e i loro visi somigliano alle maschere africane che Picasso aveva visto qualche mese prima. I volti sono deformati, figure completamente stravolte che sembrano guardare verso di noi con uno sguardo privo di umanità. L'opera rappresenta ancora una volta la profonda umanità del pittore che vuole guardare in faccia la realtà in un amaro contesto dove l'amore è ridotto a mero oggetto di scambio e delle prostitute dipinte si coglie il lato istintivo e arido di figure che hanno smarrito la loro umanità. 

Pablo Picasso, con questo dipinto non solo sfida la morale comune ma abbandona il sistema prospettico tradizionale. Come Einstein ha teorizzato e sfidato una nuova forma di spazio-tempo in cui lo spazio non andava più misurato soltanto attraverso l'altezza, la larghezza e la profondità ma tenendo conto di un nuovo fattore, il tempo. Picasso, parimenti, con il cubismo si oppone alla prospettiva classica con la rivelazione della quarta dimensione

Il lato oscuro, ciò che non si vede o vuol vedere

THE DARK SIDE

Il lato oscuro e la crisi che la sua presenza porta è la più grande benedizione per le persone, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dal logorìo, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nel tormento che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. La vera crisi è l'inconsistenza, la vacuità. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nell'occhio sofferto che emerge e si contempla il meglio.

 

... Per molto tempo i miei rapporti con gli altri furono un qualche cosa di enormemente complicato,

una moltiplicazione o una divisione di ogni sentimento

per evitare che gli altri intendessero ciò che io sentivo realmente

Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato?

L'istinto della ribellione

l'essere appassionato così alla vita...


Il tempo è relativo,

il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando.

La mente è come un paracadute.

Funziona solo se si apre. 

La creatività è contagiosa.

Vivila

Trasmettila

 

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Commenti al Post:
boycarino985
boycarino985 il 16/06/24 alle 11:28 via WEB
Sarà anche un'illusione, ma il tempo non si può fermare (nel bene e nel male)
 
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