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IL PARADOSSO DEL MENTITORE

Creato da BLACKAENIMA il 03/03/2011

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QUANTUM TENUIT... TENEBIT

Post n°146 pubblicato il 18 Agosto 2024 da BLACKAENIMA

"Non tutte le cose partono dalla testa, non la gran parte di quelle che contano

E' solo da sdraiati che si vedono le stelle"

 

l'equazione di Dirac

se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo

e poi vengono separati,

non possono più essere descritti come due sistemi distinti,

ma rimangono legati per sempre e in qualche modo,

diventano un unico sistema.

 
Con questa formula viene spiegato il fenomeno dell'entanglement quantistico. La sua teoria unisce la meccanica quantistica, che descrive il comportamento degli oggetti molto piccoli e la teoria della relatività di Einstein, che descrive il comportamento degli oggetti in rapido movimento. In pratica l'equazione spiega come si comportano delle particelle microscopiche come gli elettroni quando viaggiano vicino alla velocità della luce, introducendo al tempo stesso sia lo spin dell'elettrone sia il suo magnetismo. Spesso erroneamente definita l'equazione dell'amore, due persone che si amano rappresentano un sistema macroscopico e quindi non si può applicare ad essi il concetto di inseparabilità quantistica di Dirac. In più, l'equazione è valida solo per una particella libera di muoversi nello spazio intergalattico e che non interagisce con altri campi o particelle.

Nessuno capisce la meccanica quantistica, come nessuno capisce l'amore,

pertanto Dirac ci perdonerà la metafora

Può esistere un rapporto quantico tra individui? 

Proviamo a riprendere la formula 

La capacità di influenzarsi istantaneamente a vicenda,

anche a distanza,

presentando un legame che va al di là del tempo e dello spazio

Che significa tutto ciò? Vuol dire che chi ha percorsi comuni, chi ha vissuti similari si riconosce, è come se le reazioni chimico-fisiche ci indirizzassero verso chi è più vicino a noi. Il fatidico colpo di fulmine non è che l'applicazione di questo principio quantistico. Perché faccio amicizia con una persona anziché un'altra. Perché scegliamo un partner anziché un altro? Ci sono degli aspetti viscerali che vanno ben oltre l'apparenza, oltre ciò che palesemente balza ai nostri occhi. Vi sono delle affinità che non possiamo tralasciare, quelle di cui già parlava Johann Wolfgang von Goethe nel lontano 1809 ovvero affinità chimiche, proprietà degli elementi chimici che hanno la tendenza a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre.

L'entanglement tra due persone è un fenomeno che va al di là della semplice connessione emotiva. Si tratta di un legame unico e profondo, in cui le anime si intrecciano a tal punto da diventare inscindibili. Questo tipo di legame si manifesta in diverse forme, come ad esempio l'amore romantico o le amicizie indissolubili. L'entanglement rappresenta una connessione intima che supera le barriere di tempo e spazio, permettendo alle due persone coinvolte di influenzarsi reciprocamente, anche a distanza. Esplorare l'entanglement tra due persone ci offre l'opportunità di comprendere la complessità dei rapporti umani e la forza delle emozioni che possono legarci indissolubilmente ad un'altra persona. Durante un  rapporto, e quindi durante un tempo passato insieme a condividere cose in comune, ad amarsi, piacersi, soffrire , appassionarsi è normale o perlomeno probabile che ad un certo punto ci si possa allontanare, per motivi vari e quindi si debba affrontare una separazione.

E se fosse invece possibile separarsi senza "perdersi"?

In fondo,  come ci spiega Dirac, nonostante l'allontanamento, potrebbero non rimanere due individui completamente " distinti", cioè il rapporto avuto, le cose vissute in comune, la passione condivisa potrebbe continuare, nonostante non ci sia apparentemente più alcun legame. La passione, se manteniamo la memoria della persona, di tutto quello che nel rapporto ci ha trasmesso felicità e benessere potrebbe essere la costante che resta nonostante la separazione? Un altro concetto chiave della meccanica quantistica è il ruolo cruciale dell'osservatore nella determinazione della realtà. Secondo la teoria quantistica, la stessa particella può manifestarsi come onda o come particella, a seconda del modo in cui viene osservata. Non tutti sono degni di osservazione però...

In amore l'atto del vedere e dell'essere visto assume un significato profondo e trasformativo. Come sottolineato da poeti e filosofi, l'atto di guardare l'altro non è semplicemente un atto sensoriale, ma un'affermazione dell'essenza più profonda dell'altro. Nell'amore, l'osservatore diventa il custode della realtà dell'altro, confermando la propria esistenza attraverso lo sguardo dell'amato. Una prospettiva intrigante dell'amore quantistico riguarda la persistenza delle sue tracce anche oltre la fine della relazione. Come suggerito dalla teoria della relatività generale, dove la presenza di un oggetto curva lo spazio-tempo intorno a sé, così anche l'amore sembra lasciare un'impronta indelebile nell'essenza stessa dell'essere umano.

Anche dopo la fine di una relazione, le influenze dell'amore passato continuano a manifestarsi nel presente, plasmando le nostre percezioni e le nostre esperienze emotive. Questa idea di una connessione che trascende il tempo e lo spazio offre uno sguardo affascinante sulla natura dell'amore e sul suo impatto duraturo sulla nostra esistenza e ci spinge a pensare che l'entanglement sia un fenomeno che avviene anche a livello biologico. Inoltre, la teoria della relatività generale di Einstein suggerisce che gli oggetti massicci, come le stelle e i pianeti, deformano lo spazio-tempo intorno a sé, creando una sorta di "gravità" che influenza il moto degli altri corpi nello spazio circostante.

Come un oggetto massiccio che lascia una traccia indelebile nella struttura dello spazio-tempo, così anche l'amore, una volta vissuto, continua a plasmare il tessuto stesso della nostra esistenza, influenzando il corso delle nostre azioni e delle nostre esperienze emotive.

Esplorare l'amore attraverso il prisma della meccanica quantistica solleva interessanti interrogativi sulla sua natura intrinseca e sulla sua durata nel tempo. Se applichiamo questo concetto all'amore, potremmo ipotizzare che esso esista in uno stato di potenziale infinito, in cui le molteplici possibilità di connessione e affetto coesistono simultaneamente. In questo stato di sovrapposizione, l'amore non è vincolato dalle limitazioni temporali e spaziali del nostro mondo fisico, ma esiste infinitamente.

Anche quando ci si separa dalle persone che si amano, l'amore non scompare completamente, ma continua ad esistere in modo non solo astratto, ma anche concreto grazie alla fisica quantistica, che ci suggerisce che le connessioni emotive possono persistere anche al di là della separazione fisica. In questo modo, l'amore trascende le limitazioni della nostra comprensione tradizionale del tempo e dello spazio, offrendo un'affermazione potente della sua durata e della sua forza intrinseca.

Come fotoni che danzano tra l'essere e il non essere, anche noi siamo soggetti a un'infinita varietà di possibilità e connessioni, guidati dall'energia poderosa dell'affetto e della connessione umana. In questo modo, l'amore diventa non solo un'esperienza individuale, ma un fenomeno universale che attraversa le dimensioni dello spazio e del tempo, legando le anime in un intreccio di emozioni e connessioni. La sua presenza sottile e pervasiva nel tessuto stesso della realtà umana ci ricorda che, in fondo, siamo tutti interconnessi in un'infinita danza di amore e comprensione.

"...Qui pote transferre amorem, pote deponere.
Oculi occulte amorem incipiunt, consuetudo perficit. 

Nunc te cognovi

quare etsi impensius uror

multo mi tamen es vilior et levior..."


 
 
 

FUTURE BRAIN

Post n°145 pubblicato il 01 Agosto 2024 da BLACKAENIMA

Molti anni fa si pensava che in futuro avremmo lavorato meno, il tempo libero a disposizione sarebbe stato maggiore e ciò avrebbe di conseguenza apportato un miglioramento alla qualità della nostra vita. Oggi lavoriamo molto di più e siamo più stressati dei nostri genitori e dei nostri nonni. Camminiamo velocemente, comunichiamo in modo essenziale e dormiamo meno delle generazioni che ci hanno preceduto.
I giorni volano via velocemente e spesso non ne conserviamo nemmeno la memoria. Nonostante lo sviluppo della tecnologia, che avrebbe dovuto aiutarci a risparmiare tempo, il potersi dedicare alle nostre passioni è diventato un lusso per pochi privilegiati.


«Se cerco d'immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla di innumerevoli uomini uguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri».

Cosa ha provocato nell'uomo questa necessità cronica di acquistare continuamente sempre più cose, realizzate appositamente per durare poco e per passare di moda in breve tempo?

Il consumismo è un comportamento volto ad aumentare l'acquisizione di beni di consumo individuale molto al di là dei bisogni primari dei fruitori.Tale fenomeno non ha origini molto antiche: in passato contrassegnava solo una parte dei ceti sociali. Inizialmente era dei ceti ricchi la tendenza ad accumulare beni di consumo "appariscenti" acquistati non in funzione del loro intrinseco valore, ma con lo scopo di esibire la facoltosità del proprietario.

Con il passare del tempo questo tipo di consumismo è andato ad estendersi anche al ceto medio e ad una parte delle classi popolari: un prodotto costoso viene usato come strumento finalizzato ad alludere ad una reale o presunta superiorità economica e sociale. Cresce in modo elevato il numero di persone di qualsiasi ceto sociale che intravede nello sviluppo dei propri consumi non solo un mezzo per impossessarsi di status symbols, quanto soprattutto una finalità da rincorrere nel convincimento, attuato in maniera più o meno subdola dai mass media, che certi beni superflui siano necessari. 

Nei miei contatti quotidiani ho potuto constatare che la maggioranza della gente parla solo ed  esclusivamente di soldi che non bastano mai, di debiti da pagare e di mutui da estinguere.

 l'avidità


"Troppe persone spendono soldi che non hanno guadagnato, per comprare cose che non vogliono, per impressionare persone che non amano"

Se la sofferenza vi ha reso meschini,
l’avete sprecata.

 

 
 
 

LA SINFONIA DELL'ADDIO

Post n°144 pubblicato il 19 Luglio 2024 da BLACKAENIMA

"... La cosa migliore era la forza che quell'amore mi dava, la forza lieta di lottare e di sorridere per lei, di camminare sull'acqua e sul fuoco. Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare.

Il piacere si può acquistare, l'amore no..." 

Mi fermo in una bookcrossing e cade letteralmente tra le mie mani "Amore" di Herman Hesse. Abbandonato su una mensola mi scivola addosso.

Spirito libero e disadattato

Hermann Hesse è stato in grado, grazie alla profondità del suo pensiero e alla sua coerenza interiore, di farsi interprete della sofferenza di tutti, servendosi del suo talento artistico per donare al mondo un'opera letteraria fondata su un amore completo da elargire agli uomini.

L'amore di Hermann non è per tutti. 

Soltanto chi riesce a cogliere nel sibilo del vento, nel sussulto dei fiori, nello svolazzare di una farfalla, nell'odore di una foglia bagnata dalla rugiada, il richiamo di una natura e di un istinto primitivi. Chi cerca di spiegare, utilizzando la conoscenza e il sapere, il sentimento che infiamma le viscere, quello spasmo involontario di incontrollabili sensazioni. E non si tratta di un amore passionale e possessivo, si tratta di un amore libero dalle catene dei pregiudizi, dalle forme, dalla fisicità. L'amore di Hermann è struggimento; è spremere il cuore per distillarne le gocce, filtrarle dalle scorie della superficialità. L' amore di Hermann è l'amore verso qualcosa che si eleva al di sopra dello stesso oggetto. È un amore di smaglianti sensazioni, di immagini, di ricordi e di memorie, di profondità e di intensità, di vittorie e fallimenti, di curiosità viva e sete profonda per questa bizzarra vita, un sentimento sottratto alla legge del tempo.

Facile parlare d'amore, difficile, molto difficile provare amore.

"COPPIA"

dal latino "copula"

che significa congiunzione, legame, insieme.

Gli innamorati sono trascinati l'uno verso l'altro da una forza che tende a fonderli per creare un'entità nuova, la coppia. Però ciascuno resta un individuo con la sua particolarissima storia personale, le sue credenze, i suoi sogni, le sue aspirazioni, cosa che consente quello scontro dialettico tra la forza che tende alla fusione e quella che tende alla individuazione. Ed è per questo che gli innamorati appaiono estremamente altruisti ed estremamente egoisti: ciascuno vuole fino in fondo la propria felicità, ma per realizzare se stesso deve volere l'altro, deve accettarlo, amarlo, plasmarsi su di lui. La straordinaria gioia che gli innamorati provano, permette di esercitare fortissime pressioni reciproche. Essi, in un gioco di spinte e controspinte, di avanzate e di ritirate, di continue scoperte su se stessi, giungono a costituire una visione comune del mondo, un comune progetto di vita. L'innamoramento è un ripartire da zero, in cui tutto, la vita, la famiglia, le credenze, vengono riplasmate per creare una nuova concezione del vivere. La creazione della coppia è una rifondazione, è una rinascita. La coppia nascente è un uragano di energia vibrante, di emozioni, di speranze, di dubbi, di sogni, di entusiasmi e di terrori. E dall'attrazione si passa all'innamoramento. Questa momentanea assenza di radici porta i due partner a non considerare le proprie storie personali, i protagonisti sono i due individui nella loro unicità. Sembra che la coppia si escluda dal resto del mondo chiudendosi in una sorta di campana di vetro in cui si riflettono solo loro e solo le parti migliori. L'innamoramento tende alla fusione, ma solo tra due persone diverse. Non ci può essere innamoramento se non c'è diversità. La persona amata interessa proprio perché diversa e unica, e questa unicità è esasperata nel periodo dell'innamoramento. In questa fase il partner è visto come unico e speciale, nel processo di innamoramento in cui entrano in gioco attrazione, corteggiamento e idealizzazione reciproca, si relegano sullo sfondo tutte le imperfezioni del partner. Ci si innamora dell'immagine che l'altro ci rimanda e dell'immagine che a lui rimandiamo. 

INTIMITA'

si riferisce ai sentimenti di vicinanza, unione, affinità, confidenza; l'inizio dell'intimità di solito coincide con l'autorivelazione: per essere intimi con un'altra persona bisogna aprirsi totalmente all'altro abbattendo le proprie difese. La capacità di autorivelarsi non è certo delle più semplici, in quanto implica la capacità di sapersi affidare all'altro e di saper tollerare anche le delusioni. Non a caso l'intimità è la componente che si sviluppa più raramente e lentamente.

 

PASSIONE

l'impulso violento che porta all'attrazione fisica, al sesso, ma anche al desiderio di appartenenza, dominio, sottomissione e autorealizzazione. La passione alimenta l'attrazione, tende ad intrecciarsi con l'intimità, ma ha un sviluppo molto più rapido di questa.

 

IMPEGNO

la volontà di amare qualcuno al di là del tempo e dei limiti delle proprie imperfezioni. In base alla combinazione e alla proporzione diversa delle tre componenti nascono le varie tipologie di amore, che sarebbero essenzialmente otto: non amore, piacere, infatuazione, amore vuoto, amore romantico, amore-amicizia, amore fatuo e amore completo.

l'amore completo

è la combinazione di intimità, passione e impegno.

Oggigiorno si presuppone che ognuno scelga liberamente con chi vivere una relazione di coppia, anche se in realtà non è così scontato. Ci sono situazioni e condizioni in cui le pressioni esterne sono così forti che la persona si trova in relazioni che non desidera realmente. Molte persone vivono la propria relazione di coppia con la percezione di non essere libere. Come mai? Da un lato abbiamo chi si sforza di provvedere affinché i bisogni dell'altro siano soddisfatti, talvolta persino anticipandoli, o sentendosi in colpa quando rimangono insoddisfatti.

Mettono da parte i propri di bisogni e affermano di essere contenti quando l'altro è contento. Queste persone in genere credono che l'amore sia sacrificio, sono convinte che l'amore si debba dimostrare attraverso azioni di rinuncia di sé in favore dell'altro.

Dall'altra parte abbiamo, invece, chi che è molto più ego-centrato, che non si accorge o non tiene in considerazione i bisogni dell'altro. Questa persona si sente autorizzata ad imporsi sull'altra e a pretendere quello che vuole in maniera sottile. Non utilizzano la loro capacità empatica o non l'hanno mai sviluppata. In genere non si mettono in discussione e incolpano il/la partner del malessere che la coppia vive.

In mezzo a questi due estremi ci sono tutte le variabili e le sfumature possibili della coppia moderna. 

La libertà è un'altra cosa.

Il valore della Libertà, nella coppia, non può prescindere dalla comprensione del significato del concetto di 'libertà individuale': se non conosco e non so rispettare la mia Libertà, non sarò mai in grado di rispettare la Libertà dell'Altro. Se una persona è invischiata nella propria egoità, non ha occhi per vedere l'alterità. Crede di vederla, in realtà tende a vedere  inconsapevolmente nell'altra persona ciò che vorrebbe che appartenesse all'altra persona. La proiezione sull'altro di proprie convinzioni che non gli appartengono deruba l'Altro della propria Libertà. L'Altro non si sente realmente a proprio agio perché percepisce di non essere vissuto come egli è, ma per ciò che egli ha solo nella mente dell'altro. Una coppia ben assortita impara ad educarsi  reciprocamente al senso di Libertà creando un dialogo continuo. E' importante, dunque, imparare ad ascoltare e a parlare all'Altro cercando di trovare sempre una soluzione ad ogni crisi. La soluzione non deve mai essere proposta né imposta ma dev'essere scoperta dal singolo stesso che vive la crisi. L'Altro in silenzio lo aiuterà soltanto ad attivare in sé le proprie potenzialità di superamento della crisi. 

...Ovviamente questi ragionamenti mi porteranno perennemente

alla solitudine. Le coppie non sono mai ben assortite,

non si ascoltano, si fanno semplicemente compagnia...

"... Per molte persone la parola Libertà esprime un concetto positivo

lottano per la Libertà, desiderano ardentemente la Libertà

ma dimenticano spesso che la Libertà è come un campo smisurato.

Ci si può muovere in ogni direzione,

non ci sono barriere o recinti che obbligano a fermarsi,

ma non c'è neppure niente che aiuti ad orientarsi,

niente che indirizzi ad uno scopo.

Anche in un campo vuoto e sconfinato si può vagare disperatamente..."

L'amore non si può imporre, l'amore si deve sentire dentro. Devi immaginare di dipingere con le dita il volto dell'amata, cercarlo fra pagine sporche e stracciate. Riconoscerlo nei quadri. Una ricerca nel fango di un concetto etereo. 

"...Quanto più invecchiavo,

quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava,

tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita.

Imparai che essere amati non è niente,

mentre amare è tutto,

Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare "felicità",

consisteva di sensazioni.

Il denaro non era niente, il potere non era niente.

Si vedevano molti che avevano sia l'uno che l'altro ed erano infelici.

La bellezza non era niente,

si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici

nonostante la loro bellezza.

Anche la salute non aveva gran peso

ognuno aveva la salute che si sentiva,

c'erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine

e c'erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.

Ma la felicità era ovunque una persona avesse dei forti sentimenti

e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza,

ma li coltivasse e ne traesse godimento.

La bellezza non appaga chi la possiede,

ma chi sa amarla e adorarla.

 

 
 
 

MINIMA MORALIA

Post n°143 pubblicato il 23 Giugno 2024 da BLACKAENIMA

... Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa,

cercando di migliorare un fallimento senza speranza

gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi.

Deve vivere!

Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei!

Non lasci perdere nulla!

Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla.

 Non esiste altro peccato che la stupidità...


Una percentuale considerevole della gente che incontriamo per via è vuota dentro

in realtà è già morta

Una società felice consuma poco.

Per indurre a consumare bisogna creare insoddisfazione

È una fortuna per noi che non lo vediamo e non lo sappiamo. Se sapessimo quante di queste persone sono in realtà morte e quante di queste persone morte governano le nostre vite, impazziremmo dall'orrore.

«Da bambino sentivo di essere solo

e lo sono ancora oggi,

perché conosco cose

e debbo riferirmi a cose

delle quali gli altri apparentemente non conoscono nulla,

e per lo più nemmeno vogliono conoscere nulla.


La solitudine non deriva dal fatto di non aver nessuno intorno,

ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti,

o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.»

...Carl Gustav Jung 

La stupidità è molto aggressiva ma in  modo passivo e si potrebbe associare ad uno stato di apatia letargica, a differenza dell'intelligenza che implica la volontà di migliorare continuamente se stessi. La stupidità la percepisci. Discutere della stupidità può comportare il rischio di inoltrarsi in un sentiero ostico anche perchè, essendo una caratteristica insita nella natura umana, non si può curare. Puoi forse diagnosticarla, ma nessuno è mai riuscito a trovarne la cura. Magari esistessero delle pillole che riuscissero a contenerne gli effetti! E un'osservazione attenta della società umana potrebbe portare alla misantropia, visto che la stupidità regna sovrana. Un indicatore fondamentale della stupidità è la mancanza di curiosità. Andare a dormire senza aver appreso qualcosa di nuovo e di interessante e non provare nemmeno tristezza per quella mancata occasione di conoscenza, lasciando che un giorno possa scivolarti tra le mani senza avere imparato niente e, peggio ancora, evitandone la ricerca, è squallidamente stupido.

Non utilizzare al meglio la propria intelligenza

Uno stupido presuntuoso. 

Già. Purtroppo la stupidità è spesso accompagnata dalla presunzione. Solo di una cosa si può essere certi: la stupidità è la madre di conseguenze spesso catastrofiche.

Contro il male si può lottare, contro l'ingiustizia protestare, ma contro la stupidità, in genere accompagnata da un'ostinata presunzione, non si può agire. Lo stupido è spesso una persona orgogliosa di ostentare quella sua peculiarità ritenendo, nella sua pochezza mentale, di trasmettere agli altri la sua presunta potenza fatta di pregiudizi e oscurantismo. L'unico modo per sopravvivere agli stupidi, a meno che non si sia in possesso di un biglietto di sola andata per un pianeta disabitato, è solo quello di evitarli, senza però mai dimenticare che in un modo o nell'altro, sfortunatamente, subordineranno la nostra vita alle loro scelte. Triste, ma ineluttabile. Un modo per estraniarsi dalla stupidità umana è indubbiamente il silenzio. 

La stupidità vince sempre.

Non cadere mai nella tentazione di discutere con gli stupidi.

"Guagliù stateme a sentì

questo è il bene e questo è il male. 

Il bene è il dubbio

quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi state tranquilli

vuol dire che è una brava persona

vuol dire che è democratico

che è tollerante

quando invece incontrate questi qui

quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile,

e allora stateve accorte, vi dovete mettere paura"


"Beati coloro che vedono le cose belle in luoghi umili

dove invece altre persone non vedono nulla."

 
 
 

L'INNOCENZA PERDUTA

Post n°142 pubblicato il 14 Giugno 2024 da BLACKAENIMA

"Che cosa è dunque il tempo?

Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza

sembra sia passato un minuto.

Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto

gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.

Questa è la relatività"

Il 14 marzo del 1879 nasce a Ulma, piccola cittadina tedesca, Albert Einstein, la cui notorietà è strettamente connessa a quell'affascinante teoria della relatività che ha capovolto tutte le tesi scientifiche del suo tempo. Sino ad Einstein, come noto, tempo e spazio erano separati e considerati oggettivamente, sulla base della geometria euclidea soprattutto. Lo spazio aveva tre dimensioni e il tempo era misurato con calendari di tipo solare o lunare.

Einstein in pratica fa capire che quanto più aumenta la nostra velocità nello spazio (rapportata a quella della luce), tanto più il tempo rallenta. Partiamo dal presupposto che quando parliamo di spazio-tempo identifichiamo 4 dimensioni. Tre di queste sono riferite alle misurazioni dello spazio (quindi lunghezza, larghezza e profondità), la quarta è il tempo. Quindi quando descriviamo un oggetto qualsiasi, esso avrà coordinate ben precise: sapremo dove si trova nello spazio ma anche il momento in cui si trova in quello spazio. Se io siedo su un treno e davanti a me c'è un uomo all’interno di una stazione ferroviaria. Quando il treno arriva in stazione, l’uomo lo vedrà passare ad una certa velocità. Se l’osservatore è l’uomo vedrà il mio movimento e una certa velocità. Se fossi io ad osservare, invece, vedrei passare un uomo seduto su una panchina ad una certa velocità. Stessa applicazione si trova nelle emozioni.


A seconda del punto di vista e dell'occhio che scruta nelle pieghe più recondite del nostro cuore tutto può assumere una dimensione, una velocità e un significato differente.


Si può modificare il tempo?

Si, relativamente

Lo si può fare oggettivamente?

NO

Il tempo scorre attraverso la nostra esistenza e, specularmente, la nostra vita viene scandita dal tempo, un po' come le lancette di un orologio. La vita di ogni individuo è scandita da un modello di percezione e successione degli eventi che chiamiamo tempo. Persino le stelle e gli eventi fisici dell'universo sembrano essere scanditi dal suo scorrere.

Ma il tempo scorre diversamente a seconda della posizione di un corpo e alla sua velocità. Così come un cuore batte ad un ritmo differente a seconda di chi ha accanto. Per Einstein il tempo è sempre stato relativo. Ciò è dovuto a un fenomeno descritto dalla relatività generale, noto con il nome di dilatazione temporale gravitazionale. Questo effetto è il risultato dell'interdipendenza tra massa dell'oggetto e campo gravitazionale generato. Più grande è un oggetto più grande sarà il campo gravitazionale risultante. Il tempo, dunque, può essere deformato se l'oggetto risulta abbastanza massivo e quindi dotato di una forte attrazione gravitazionale. L'effetto di questa deformazione temporale, però, non viene percepito dall'ipotetico osservatore che si trovi in prossimità dell'oggetto deformante, col risultato che per costui il tempo scorre normalmente.


Il concetto stesso di tempo è pertanto solo un'illusione?

In fisica si. A livello emozionale, sembrerà paradossale, ma lo è altrettanto. 


Se io mi sposto da un fuso orario a un altro, posso accorciare o allungare il tempo, ma è sempre in riferimento al mio tempo iniziale: nessun altro si accorgerà di questo mutamento. Non esiste un punto di riferimento preciso che stabilisca il tempo che scorre. Nemmeno la nostra nascita personale perchè non è dipesa da noi e pertanto non ne conosciamo il preciso inizio. Nè possiamo prendere come punto di riferimento la nostra morte, al fine di chiudere, con un segmento, i due punti della nostra vita poichè anch'essa non determina una fine assoluta. Riflettendoci, l'unico tempo veramente oggettivo che possiamo esaminare è quello degli altri che ci hanno preceduti, in quanto saranno i posteri a stabilire in che misura le gesta dei predecessori meritino di essere ricordate. Siamo noi a stabilirne, tramite il ricordo, il loro tempo. Einstein, se vogliamo, non ha scoperto la quarta dimensione dell'universo, ma ha evidenziato che nell'epoca contemporanea gli uomini hanno una grande angoscia del tempo che passa. Senza concentrarsi su come viene impiegato.

Mentre nel 1905 Einstein elabora la teoria della relatività ristretta, nell'arte Picasso con Les demoiselles d'Avignon elimina la concezione dello spazio e del tempo assoluti dall'arte figurativa moderna.

Le cinque donne rappresentate nel celebre e inquietante dipinto del 1907 sono prostitute e i loro visi somigliano alle maschere africane che Picasso aveva visto qualche mese prima. I volti sono deformati, figure completamente stravolte che sembrano guardare verso di noi con uno sguardo privo di umanità. L'opera rappresenta ancora una volta la profonda umanità del pittore che vuole guardare in faccia la realtà in un amaro contesto dove l'amore è ridotto a mero oggetto di scambio e delle prostitute dipinte si coglie il lato istintivo e arido di figure che hanno smarrito la loro umanità. 

Pablo Picasso, con questo dipinto non solo sfida la morale comune ma abbandona il sistema prospettico tradizionale. Come Einstein ha teorizzato e sfidato una nuova forma di spazio-tempo in cui lo spazio non andava più misurato soltanto attraverso l'altezza, la larghezza e la profondità ma tenendo conto di un nuovo fattore, il tempo. Picasso, parimenti, con il cubismo si oppone alla prospettiva classica con la rivelazione della quarta dimensione

Il lato oscuro, ciò che non si vede o vuol vedere

THE DARK SIDE

Il lato oscuro e la crisi che la sua presenza porta è la più grande benedizione per le persone, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dal logorìo, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nel tormento che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. La vera crisi è l'inconsistenza, la vacuità. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nell'occhio sofferto che emerge e si contempla il meglio.

 

... Per molto tempo i miei rapporti con gli altri furono un qualche cosa di enormemente complicato,

una moltiplicazione o una divisione di ogni sentimento

per evitare che gli altri intendessero ciò che io sentivo realmente

Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato?

L'istinto della ribellione

l'essere appassionato così alla vita...


Il tempo è relativo,

il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando.

La mente è come un paracadute.

Funziona solo se si apre. 

La creatività è contagiosa.

Vivila

Trasmettila

 

 
 
 
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