troppi spiccioli...

stratosferici muse


ebbene si...alla facciaccia di chi so io sono tornata viva, con un po di catarro nei polmoni in più, con l'odore milanese ancora addosso...ma vivaandiamo con ordine...venerdi concerto dei  muse.
ed ero gia raffreddata...ma sono andata lo stesso. con l'umidtà romana che imperversava, mi sono armata di fazzoletti, tachipirina per evitare di saltare il concerto del giorno dopo come successe per i metallica quest'estate e sono partita.
palalottomatica stracolmo, come ci si poteva aspettare visto il sold out.non ho il biglietto del parterre, a culo ho preso il biglietto per il primo anello non sapendo come fanno le divisioni ogni volta per sti cavolo di biglietti.postazione strategica, sembra che non si veda un tubo ma sono a 5 metri dalle casse laterali sinistre, a 3 metri dalle svariate chitarre e a 8 metri dalla batteria...alla fine scoprirò che la postazione era perfetta. si vedeva tutto e si sentiva magnificamente bene alla faccia del palalottomatica di cacca!i muse sopra ogni aspettativa. mi avevano detto che dal vivo erano dei piccoli geni, ma che fossero degli alieni, questo proprio non lo sapevo.aprono il concerto dei fiacchi Noisettes, dove la cantante era tutta scena e nient'altro. ma non serviva scaldare il pubblico per i muse.
palco da fantascienza. costruzioni luminose, piramide esagonale capovolta a nascondere la batteria e il loro sound psichedelico è la scena che si presenta agli occhi del pubblico.due ore di musica ad alto livello, muse stratosferici.take a bow risuona quando loro compaiono sul palco,la batteria appare da sotto il cono luminoso, magliettina bianca per il cantante smilzo...a vederlo non da l'impressione di ciò che potrebbe fare. impressionante. non si ferma un attimo sul palco.il pubblico è gia in delirio, con hysteria è il caos. maps of problematique e assansis sono un tripudio di luci colorate. il megaschermo dietro la band illumina il palalottomatica. new born fa cantare la folla come poche canzoni. il pianoforte a coda sembra suonare da solo. poco prima di butterflies and hurricane la batteria scompare sotto un cono stellato, solo le mani sui tasti del pianoforte sono l'immagine sul megaschermo.
soldier's poem fa rabbrividire il palazzetto che nel buio piu totale si uniforma al finto cielo stellato riproposto sul palco. una miriade di piccole luci, fiamme di accendini, schermi del cellulare e il palalottomatica si trasforma in una notte stellata.con plug in baby i muse continuano a ringraziare in italiano tra una schitarrata e l'altra.
matthew bellamy ricorda i chitarristi della vecchia scuola improvvisando un dialogo tra la sua chitarra e le casse...impressionante. e quando, al microfono, con un italiano inglesizzante, chiede di accendere i telefonini alla prossima canzone, l'ex palaeur si illumina di nuovo. parte invincible.
subito dopo il primo singolo estratto dal loro ultimo album, supermassive black hole. i megaschermi mandano immagini robotiche, il pubblico canta senza fermarsi. time is running out(cantata completamente dal pubblico), starlight (meravigliosa) e stockholm syndrome (contornata da luci psichedeliche e fan in delirio) chiudono la prima parte del concerto.si ricomincia a cantare con citizen erased, con bliss, dolcissima, suonata con una chitarra illuminata di colori, vengono sparati sul pubblico dei palloni giganti.
l'attesa dello scoppio dell' ultimo viene accompagnata dal suono della batteria che ne segue la breve vita sui piatti.la fine del concerto si avvicina. i muse salutano, ma non prima dell'ultimo biss.ritorna il pianoforte, hoodoo, muscle museum , un'estensione vocale spaventosa, e, con l'imitazione vocale della propria chitarra, knights of cydonia sono le ultime tre canzoni di un concerto strepitoso, al di sopra di ogni aspettativa.
i geyser di fumo e le luci psichedeliche del palco salutano i muse. il cono luminoso scende nuovamente sulla batteria per spegnersi. si accendono le luci in sala. la folla, esausta ma contenta comincia ad avviarsi.anche io, ritorno verso casa con un ricordo in piu, e con una promessa...li rivedrò sicuramente quando torneranno in italia.ma gia un altro pensiero albergava in me quella sera finito il concerto...il viaggio per milano era alle porte...ma questo lo racconterò poi...