troppi spiccioli...

Roma metallosa pt.2


(alla fine je l'ho fatta)Ormai i cambi di programma sono all’ordine del giorno. Quindi…la sveglia ha si suonato alle 8 e mezza, anche alle 8 e quaranta, alle 8 e cinquanta ed è deceduta alle 9, proprio nel momento topico in cui io ho preso e mi sono girata dall’altra parte.Alle 9 e quaranta appena apro gli occhi ho la visione della madonna con la maglietta dei NIN davanti a me. No. Un momento. Non è la madonna…è la Zimo. Insomma non è stato il miglior risveglio della mia vita. Anche perché non m’ha manco portato la colazione…Comunque, bando alle ciance, era tardi. Drammaticamente tardi. E io dovevo, nell’ordine, accendere il cervello, svegliarmi, lavarmi, fare colazione, picchiare la zimo, farla giocare a prizee, vestirmi, evitare di prenderle dalla zimo, scaricarla al ristorante e andare a prendere i profughi all’albergo.Riunito il gruppetto del concerto, parcheggio tattico per evitare i parcheggiatori e i vigili e scatta il pranzo. Ovviamente, consapevoli del massacro che stava per arrivare, sole caldo e metallari…ci sediamo a tavola aspettando il pranzetto leggero. Carbonara, amatriciana, maialino e abbacchio. Il tutto accompagnato da sanissima birra fresca. Degli idioti. Passeggiatina ristoratrice fino all’ingresso e... l’abbiocco post pranzo si è fatto sentire sul prato dell’olimpico…Ci erano giunte notizie che i cancelli, anziché essere aperti a mezzogiorno, erano stati aperti verso le 2, con la gente accaldata ed esausta, e noi abbiamo tratto la conclusione che il riposino era d’obbligo. Ma era troppo bello per essere vero. Veniamo scacciati da una tizia “voi siete qui per lavoro o per il concerto?” che cazz di domanda è? Stiamo stravaccati con la bollicina sul naso, secondo te possiamo star qui per lavoro?In pratica noi, come gli altri poveri anticristi stravaccati per evitare il sole cocente, veniamo sfrattati per consentire il passaggio di non so chi proprio li vicino a quel praticello che sembrava l’eden in quel momento!
A quel punto non restava che entrare. Andiamo a dare un’occhiata ai Sadist (prima band ad esibirsi, richiesta direttamente dai signori Maiden), ma prima operazione tappo! Levare i tappi dalle bottiglie e nasconderseli ovunque (ogni buco è buono) cosi da evitare che vengano levati dalle guardie all’ingresso. Tutti i tappi! (vero Arianna?) tralasciando questo piccolo particolare una visione si presenta davanti ai nostril occhi. La fontanella! Svuotiamo le bottiglie d’acqua calda, le riempiamo con l’acqua semifresca e via…scale scale scale scale e il colpo d’occhio è…No, non è il colpo d’occhio da olimpico. Una visione allucinante. Curve vuote, montemario che si stava rimpinzando, e un prato…dove cazzo è il prato? La furbata di coprire il prato con quella sorta di stuoie per ripararlo ha sortito l’effetto contrario. Erba lessa e caldo a profusione. Scale scale scale e siamo sulla pista d’atletica mentre cominciano a suonare i sadist. 5 minuti, 5 d’orologio per capire che non è aria.
Si vabbe non sono malvagi, ma chi se li fila? Noi no di certo. Sotto il sole cocente delle 3 del pomeriggio, senza uno spicchio d’ombra, ci defiliamo e torniamo alla postazione fontanella. Viene ripreso lo spaccamento che era stato interrotto sul prato. (la foto del Sara lo dimostra). Abbiamo tutto il tempo di digerire, ruttare, ronfare, dormire, collassare, bere, farci la doccia e tutto ciò che serve per riprendersi, anche perché dopo i Sadist, avrebbe suonato Lauren Harris, che poteva suonare, cantare, ballare, andare in giro in mutande…ma a noi, sinceramente, poco ci fregava!Ultima doccia prima dei Mastodon, e di nuovo scale scalette. La Zimo ha un piede andato, fa un caldo della miseria, ma ci piazziamo li, vicino al palco.
Non li avevo mai sentiti dal vivo, e sicuramente sul palco ci sanno stare, ma forse non era il caso farli suonare col sole in faccia. Ho avuto seriamente paura nel vedere il volto del batterista di un colore tra il rosso acceso e il violaceo. Però il chitarrista con la maglia dei maiden faceva la sua porca figura. Decisamente niente male. Via il bandierone dei mastodon…e mezz’oretta di pausa prima dei machine head. Urge doccia. E doccia sia. Ormai non basta piu la bottiglia d’acqua. Direttamente sotto il tubo dell’antincendio. Ed ecco che le scarpe si trasformano in acquario, ormai i piedi mettono le pinne e le branchie. Appurato che Claudio se ne stava sconfinato in tribuna, cerchiamo almeno di localizzare Enne.“do cazzo stai?”“sto in tribuna”“ma va?”“c’hai presente l’entrate? Io sto la” Dopo un po di insulti, riusciamo a capire che era accanto alla tribuna stampa“c’hai presente un coglione a torso nudo?”“enne qui è pieno de coglioni a torso nudo”E poi la folgorazione! “ma che c’hai i calzoncini blu bianchi e rossi?”“veramente so i caRzoncini daa roma”Si! È lui. L’omino piu bianco di me! “scenni piano che se caschi te fai male”“e che me frega? Tanto se casco c’è la fisioterapista li co te”Ma i sogni della zimo rimangono tali. Enne non inciampa e riusciamo pure a fare una mezza conversazione per quanto fosse possibile da quella distanza.
È ora dei machine head, chiusa la parentesi Enne, altra doccia e troviamo il resto dei profughi seduti a terra sul prato coperto. Ormai l’ombra era arrivata. Lascio la Zimo con loro e torno in mezzo alla calca. Anche i Machine Head sotto al sole, non è proprio l’atmosfera adatta. Pezzi vecchi e pezzi nuovi, si sanno far rispettare. E diciamo pure che sono stati “generosi” tirando bicchieri di vino al pubblico assetato. Un’oretta scarsa di ottima musica (per chi apprezza il genere). Coinvolgenti e massacranti per via del pogo selvaggio. E meno male che faceva caldo. Se il clima fosse stato decente probabilmente il pogo sarebbe stato distruttivo. Altra mezz’ora di pausa. Raggiungo i cadaveri ambulanti e trovo la zimo sbragata a terra. Iron sbragato a terra e il Sara che si stava risvegliando, ma sempre sbragato a terra. Titubo un po' ma decido di fregarmene e buttarmi per terra anche io, seppur ancora zuppa d’acqua. i motorhead decido di vedermeli da li. Non ho intenzione di spostarmi. Comincio ad accusare le ore piccole della sera prima, il caldo massacrante, l’umidità che entra nelle ossa e i dolori vari. I motorhead stanno salendo sul palco ed ecco frotte di gente accorrere. Quello che avevamo visto prima era niente. Gente di tutti i tipi.
Vecchi giovani bambini adolescenti…il look alla lemmy si nota. Il vecchiaccio è in gran forma. Si è ripreso dagli acciacchi e canta come solo lui sa cantare.
Ammetto che i miei occhi però erano puntati, oltre che al marmocchio che non dava sintomi di spegnimento facendosi rincorrere dal padre per tutto il tempo del concerto, da un soggetto moooolto particolare. Durante l’esibizione dei motorhead il tipo in questione, dopo che due suoi amici si erano letteralmente denudati per la doccia, ci ha regalato coreografie degne di Heater Parisi. Sirtaki, twist e bachata la fanno da padrone. Ahimè sono riuscita a filmarlo solo troppo tardi.Cosi che mentre un assolo di batteria mette i brividi, mentre Iron si risveglia dal torpore, il tipo continua a ballare come se fosse in discoteca. Impressionante lui e impressionanti i motorhead. È l’ultima mezz’ora di pausa prima del delirio, giusto il tempo di renderci conto che non sono l’unica ad attirare gli squilibrati, ma anche la Zimo ha la sua bella calamita (ci voleva convincere ad andare in Slovenia!), salutiamo il tipo (l’abbiamo salutato? Mica me lo ricordo)…i raggi del sole non colpiscono piu nemmeno il palco, le luci dello stadio si accendono, i megaschermi sono in funzione. È ora. La punta coi profughi è davanti la fontanella alla fine del concerto. Ci buttiamo nella mischia. I maiden cominciano, e passetto dopo passetto con la zimo ci ritroviamo davanti a due strafatti. In tutti i sensi. Uno dei due sparisce, cosi da riuscirci ad intrufolare. Il secondo fattone me lo ritrovo col volto appollaiato su una spalla, occhi chiusi, che sbiascica qualcosa simile a “che me li lasci du tiri?”. Manco il tempo di affezionarsi al tipo che ci lascia, ci abbandona…e ci fa spazio. Ne avevamo bisogno. Si, perché, se mentre le prime canzoni dei maiden (sotto c’è la scaletta del concerto) il pogo degli adolescenti davanti a noi c’aveva dato relativamente tregua, con The trooper e Children of the damned si scatena l’inferno.
Fu cosi che scoprimmo che la vecchietta (ritratta solo di spalle ahimè) che pogava era la zia di quei marmocchi davanti a noi. Con Fear of the dark era impossibile respirare, vedo la Zimo cambiare volto…e appena partono le prime note di Run to the hills, la Zimo si trasforma in Rockye comincia a prendere a cazzotti il marmocchio pogoso che le aveva pestato non so quante volte i piedi, anche se nutro seri dubbi sul fatto che il bimbetto cresciuto abbia capito che non era pogo ma cazzotti veri e propri.
Bruce è in gran forma, l’olimpico lo acclama, lo chiama e canta con lui. Anche se vedere l’olimpico vuoto per metà non fa un gran bell’effetto, quel che si sente è da scrivere sui libri. E, a proposito di libri, spettacolare è stata la scena di Dickinson che, mentre il pubblico gridava Maiden Maiden in uno dei cori da stadio, si siede sulle casse fingendo di leggere un mattone di Dylan Dog, lo guarda, lo osserva, nota che è un portatore sano di zella, lo annusa, fa una smorfia e lo getta via con una risata. Resta da sapere dove diavolo abbia rimediato la raccolta di Dylan Dog. Le ultime tracce sono le piu distruttive. La folla salta all’unisono, braccia alzate, cantando a squarciagola ogni singola nota.
Dopo la comparsata di Eddie dal carrarmato, 2 minutes to midnight e ritornano sul palco. Scenografia da stamparsi nel cervello, come loro hanno sempre saputo fare. The evil that men do chiama sul palco Eddie vestito da militare, con tanto di baschetto e fucile, ad aiutare Harris (il padre non la figlia) a suonare. Il concerto si chiude con Hallowed be thy name e una promessa. Il prossimo anno i Maiden torneranno in quel della capitale, in italia, per un tour che comprenderà molti piu pezzi storici della band, prima di una pausa dalle scene. A noi non resta che uno splendido ricordo, finalmente un concerto degno di nota nella capitale…e l’attesa per il prossimo anno.Nota di colore è stata passare lerci, zozzi, luridi, puzzosi, schifosi, fradici davanti al roma estate, se cosi si chiama, e urlare FUCKYOUAAALLL ormai afoni a quella massa informe di fighette coi tacchi sui sampietrini e fighetti allampadati pronti a ballare il pezzo cool in disco…
Sapete che vi dico?FUCKYOUUUUUAAAAALLL! (la voce m’è tornata!)Scaletta Iron Maiden 01. Different World 02. These Colours Don't Run03. Brighter Than A Thousand Suns 04. Wrathchild 05. The Trooper 06. Children of The Damned 07. The Reincarnation of Benjamin Breeg 08. For The Greater Good of God 09. The Number of The Beast 10. Fear of The Dark 11. Run To The Hills 12. Iron MaidenEncores 13. 2 Minutes To Midnight 14. The Evil That Men Do 15. Hallowed Be Thy NamePS:per gli altri video ciofeca basta andare su youtube, mentre le le altre foto basta andare su photobucketPPS:alcune foto sono rubate dal mulo che ha lavorato alacremente questi giorni...PPPS: se torno viva dal gods of metal racconterò la storia del nerd, altrimenti la racconterà Claudio, sempre se torna vivo...HELP US!