troppi spiccioli...

Valstagna Day 3°


Domenica, il giorno del signore. Ultimo giorno a Valstagna. Lo ringraziammo anche per questo, sempre a modo nostro ovviamente (come si suol dire…i xè gusti a’a fin fine).Il risveglio è stato dei soliti, anche se mi portavo dietro l’ombra della sera precedente, quando il vikingo mi parlava dalla tazza (cose da dimenticare). Morrigan attendeva la venuta dei ferraresi, e quando io e la Lau aprimmo gli occhi lei aveva gia sbaraccato tutto…santa donna!Giorgio era fuori dalle nostre vite, ringraziammo il signore, la madonna e tutti i santi anche per quello (DIOH!) cosi che ci accontentammo di un nuovo bidoncino di birra.
Valfar si improvvisò Giovanni battista e ci battezzò di prima mattina (prima mattina relativa) con essa. Sbaraccata la metà dei bagagli, e svegliati tutti, optammo per un pranzo degno di ogni famigliola campeggiante…Due kg di pasta. Qui ci sarebbe da raccontare la disquisizione sulla relativa bontà e l’effettiva comodità di un sugo pronto tra il Prof e Valfar, ma i xè gusti a’a fin fine e quello c’era. Fornelletto, pila, acqua bollente e giu, da buon drogati, due kg di pipette pronte per essere fagocitate.
I ferraresi sono stati “obbligati” a bere e mangiare con noi, cosi da renderli partecipi del weekend della perdizione.il fine settimana stava giungendo alla fine. Sbaraccare tutto fu un’impresa non da poco. Con annessa asta di cibarie vaganti.dopo aver salutato la Lau e lo Zio. Lo zucchero (zukero in zollette) lo prese il Sam, un bidone andò al Prof e il restante fu diviso tra le macchine meno cariche. Dopo la parentesi con la pistoletta ad acqua ci incamminammo per l’ultima serata del festival. I Cruachan..anzi no…i cruaCAN!Questa volta non mi sarei fatta fregare dal cidro…e dopo aver assaggiato l’idromele (abbiate pazienza a me non me piace) ed essere entrata anche io nel club del cavallo…volevo la birra! E birra sia!lasciammo Morrigan con i ferraresi alla ricerca di un pasto, e ci avvicinammo all’area concerti (oddio fa ridere sta cosa…un palchetto minuscolo sul cucuzzolo). Accasciati a terra per un sorso di birra attendendo che i CruaCAN cominciassero a suonare.
Il prof preso da ilarità improvvisò un balletto stile happy metal (chiamiamolo il ballo del mattone). I CruaCAN hanno suonato per circa un’ora e mezza o poco piu, prendendo pezzi piu che da Morrigan’s call da Pagan, oltre che qualche altro pezzo storico. Ma noi eravamo alla frutta. In tutti i sensi. E per quando non fossero male, il livello di stanchezza fisica e mentale si fece sentire.
Decidemmo cosi di abbandonare poco prima che finisse il concerto. Cosi anche da evitare la massa che si spostasse con noi e creare quel traffico che avrebbe rallentato il nostro rientro a roma.Salutati i veneti, io Morrigan e i ferraresi ci incamminammo mesti alle auto (mesti se fa per dire…ho evitato di fare il reggimoccolo ihihihhi…ma questa è un’altra storia e non spetta a me raccontarla).Il rientro tanto spaventoso come poteva sembrare alle nostre menti fu una passeggiata. Partite da li a mezzanotte e mezza alle 5 eravamo a roma, nessun sintomo di stanchezza accusato. Solo carenza vocale dato che per 5 ore non si è fatto altro che parlare. Uno dei viaggi piu belli che io ricordi. Dall’inizio alla fine. All’avventura. Ed è cosi che piace a me. Un’esperienza da ripetere assolutamente, senza però dover aspettare chissà quanto tempo. E ora…abbandono il luogo virtuale della perdizione e fuggo per una “rimpatriata”. Ferrara e poi bologna. I tool attendono…e anche la combriccola valstagnesca. Siori occhio che stavolta portiamo Lukes! Alla faccia di Giorgio!