troppi spiccioli...

il NOSTRO natale


dopo aver superato indenne la vigilia di natale, il pranzo di natale e la conseguente cena a base di cappuccino e avanzi di panettone... la data prefissata per quel Natale che considero mio era alle porte.questa volta però, la tavola sarebbe stata apparecchiata per sei, anzichè le solite quattro, con conseguente rivisitamento del menù natalizio.
come mio solito, pur portandomi avanti col lavoro, mi sono ritrovata in ritardo sulla tabella di marcia. fortuna ha voluto che la Zimo accorresse in mio aiuto pulendo e affettando le patate, continuando sempre a storcere il naso alla vista del cadavere parcheggiato in forno.mi accingo a spiegare tutto per filo e per segno.anzichè Miriam, MariaE, Morrigan ed io, a tavola ci sarebbero state le due Simone. ovvero Simo e la Zimo. con i due nuovi acquisti natalizi, si è deciso, dopo varie proposte, un menù un po' diverso, pur cedendo alla richiesta velata di Miriam sui gamberi.questo natale niente astice, nè aragosta. ma non è il nostro natale se non c'è cadavere, quindi, evitando i crostacei ho fatto di testa mia.tra una lavata di capelli e un'occhiata ai treni per capodanno, siamo riuscite ad apparecchiare la tavola, a preparare gli antipasti... tasto play per far partire la colonna sonora (per inciso un mix tra canzoni natalizie di Alvin & the Chipmunks, Band Aid, Natale CocaCola, Bing Crosby, Edward mani di forbice, John Lennon, Jeff Bukley... e non poteva mancare l'ave maria cantanta da quel gran bel pezzo di Chris Cornell) e non restava che attendere gli ospiti.la Zimo, che veniva da Latina, ovvero la più lontana delle commensali, si è presentata per prima. MariaE, direttamente da Venezia, è arrivata vestita da scheletro (quella felpa è spettacolare), Morrigan e la Simo, la prima da 8 ore di lavoro e la seconda con un raffreddore da far invidia a miss broncopolmonite, subito dopo. Miriam, colei che abita a un tiro di schioppo da casa mia, colei a cui avevo detto 8 meno un quarto proprio per darle quel quarto d'ora tattico, è arrivata per ultima.
impossibile smentirla, aveva dormito fino a mezz'ora prima.<---         --->il siparietto della lotta grecoromana tra la Zimo e Morrigan ha ingannato l'attesa e la fame.dopo i vari convenevoli, i saluti, baci e abbracci, le chiacchiere e gli aggiornamenti ci si mette a tavola.
il menu prevedeva:antipasto: carpaccio di spada e salmone su letto di rucola, cocktail di gamberi e crostini burro e salmoneprimo: taglioni all'oratasecondo: filetti di rombo panati con patate al fornopremetto che mi sono ricordata a mezzi di far le foto, e quelle che ho fatto fanno veramente schifo. però, anche se all'ultimo, non potevo non fotografare il cadavere parcheggiato davanti al piatto della Zimo, che l'ha guardato storto tutto il tempo della cena.
dopo aver letto le letterine, dopo aver minacciato di morte spirituale Morrigan con testuali parole "nun te mette a piagne'! nun te mette a piagne'!", dopo aver sparato i bombardini sui piatti e acceso le stelline, dopo aver affogato i carciofi di pot-pourri nella cera calda, dopo aver consumato l'antipasto e intervallato il primo con torroncini alla gianduia (che, a quanto pare, non stonano cosi tanto col pesce come sembra), dopo essere riuscite a mandar giù pure il secondo, il panettone al cioccolato, il torrone e lo spumante a velocità supersoniche (credo che si senta cosi l'oca preparata per il foie gras) si è deciso di passare ai regali.quindi sparecchiamento veloce e via ai pacchi. con Miriam che voleva vedere ogni singolo scartamento, con le altre che cercavano di seguire, scartando loro stesse, con abbracci e ringraziamenti vari, abbiamo atteso il momento adatto per la scena clou. ognuna ha scartato i propri regali, poi si è fatto spazio sulla tavola e si è tirato su uno scatolone enorme. Morrigan, davanti a quel pacco alto più di lei sulla tavola, avrebbe dovuto aprirlo. vedere l'emozione, la commozione e i vari stati d'animo che si alternavano sul suo volto mentre tentava di spacchettare è stato indescrivibile. vederla osservare con i lucciconi agli occhi quello che c'era dentro è stato ancora più inenarrabile. la paura di Miriam alla vista del manichino e la gioia davanti agli swarovski, lo sguardo da bimba di MariaE davanti ai tigri, lo stupore raffreddato della Simo davanti ai libri, l'esultanza della Zimo davanti ai biglietti e le lacrime di Morrigan mentre si studiava quella fata sul tronco. questo per me è Natale.anche se quest anno è finito presto, anche se avevamo incombenze lavorative il giorno seguente, anche se eravamo stanche e provate dalle feste, questo per me è lo spirito del Natale. il nostro Natale.