troppi spiccioli...

Le stranezze so' de casa


quando si dice, ognuno si tenga i boss suoi.qualche capo ce l’ho avuto, e tutti avevano le loro particolarità. Ma questo, questo li batte tutti.Non sto a spiegare che razza di personaggio sia, a vederlo sembra mastrolindo col baffetto, a sentirlo si sente molto Chuck Norris.Mi limito a scrivere qualche chicca uscita dalla sua bocca (tra le tante, sono quelle che mi ricordo ora) -         “io non sbaglio mai, siete voi che sbagliate” (e qualche giorno prima, quando gli chiesi di tirarmi fuori i calamari per la frittura, mi tirò fuori le seppie giganti)-         “fatemele uscire agli orari giusti” (riferendosi alle pizze in ordinazione), e quando Cristina gli chiese “qual è l’orario giusto?” lui risposte “l’orario giusto!”-         Dopo avergli chiesto specificamente l’orario, ed aver capito che l’orario giusto erano le 12.45, alle 12.30 se ne uscì sbraitando “su su che è tardi, le pizze dovevano già uscire!”-         “le pizzette sono 5 a testa, te l’ho sempre detto Pamela” sbrigandosi a infornare un’altra teglia di pizzette, quando poi le due pizzette a testa in più contate per i clienti, se le prende e se le porta via su un piattone-         “perchè fai tutte quelle precotte? non sono troppe?" e qualche giorno dopo " hai fatto poche precotte, sabato sono venuti quelli della palestra che volevano mangiare la pizza e gli ho dovuto dire di no!" (il bello è che ci siamo informate, e quelli della palestra sono venuti solo a far colazione)-         “io volevo fare l’allevatore di conigli” dopo che la nuova ragazza è entrata in cucina dicendo che si è comprata una coppia di conigli- ”avevo una papera e je volevo tirà er collo, ma nun se poteva quindi ho preso il BRONCIO (secondo lui si chiama broncio quella specie di macete) e j’ho tajato la capoccia con un colpo secco”-         Ogni qualvolta c’è un discorso aperto tra qualcuno, lui ci si intromette utilizzando le ultime due parole che ha sentito, e spesso viene fuori qualcosa del tipo “perché io di pesce ne capisco, allevavo trote” o anche “io avevo una villa, e nel giardino avevo dei ruderi romani” o tutte le varie storielle del “io, quest’estate, sulla mia barca…blablabla”-         “le pizze si devono gonfiare!” incazzato verso cristina, quando il giorno dopo ”le pizze si gonfiano! Perché? Le pizze non si devono gonfiare”-         “perché io, gli stranieri, li rispedirei a casa a calci in culo” e qualche giorno dopo, con una dipendente straniera “perché io, quando posso, gli stranieri che vengono a lavorare in italia, li aiuto sempre, non li caccio via come fanno altri”-         “era un gran lavoratore” parlando del pasticcere che fumava in cucina e fece cadere la cenere nella crema pasticcera-         “era un gran lavoratore e un bravo ragazzo” dopo aver detto peste e corna alle spalle dell’ultimo barista cacciato in malo modo-         “perché io vendevo vino…quindi ne capisco”-         “perché io sono siciliano, con genitori professori…ma dove sta il parco dei nebrodi? Secondo me ti sbagli, non è in Sicilia” (ah si? E quando ci sono stata io mi hanno drogato, bendato e portato in un posto dicendomi che era l’etna, ma l’etna non era)-         “io sono siciliano, e Motta sant’Anastasia non esiste e non è in provincia di Catania” (infatti quando scendevo dall’aeroporto, mi dicevano che era Catania, ma solo per farmi uno scherzo)-         “no perché ho problemi agli occhi e mi da fastidio la luce, per questo tengo gli occhiali da sole” girando per il locale (spiando i movimenti dei dipendenti da sotto le lenti scure) e levandoseli appena esce fuori, con la luce del sole sparata in faccia-         “io assaggio sempre tutto” e poco dopo “la pizza coi fagiolini non l’assaggerò mai, ma fa schifo e lo so, quindi fa schifo e i clienti non ci capiscono niente”-         “questo è parmigiano!” (assaggiando il formaggio grattato dal contenitore) “e questo è pecorino” (assaggiando lo STESSO identico formaggio da un altro contenitore-         “mo lo sistemo io il vetro del forno” cosi da incollare il vetro dello sportello di un forno per pizze (che arriva ai 500-600 gradi) con la colla a caldo, col risultato di vedere sto liquido puzzolente colare per lo sportello appena il forno arriva a temperatura-         “io mi sono fatto da solo, nessuno mi ha IMPARATO a cucinare, so cucinare da me” mentre chiedeva come si facessero le uova sode  più vado avanti più Mastrolindo assomiglia sempre di più all'ometto cantato su questo video