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La Sartiglia di Oristano 2011.


La Sartiglia di Oristano 2011.Cenni generali e presentazione.Sulla Sartiglia, antica giostra equestre giunta quest'anno alla sua 546ª edizione, si è scritto molto e molto si scriverà. Si svolge nella città di Eleonora d'Arborea, e cioè Oristano. E viene suddivisa in due giornate, l'ultima domenica di carnevale ed il martedì grasso.Oggi è diventata un grande spettacolo ed un avvenimento mediatico di grande rilevanza almeno in Sardegna. Anche se ora comincia ad essere conosciuta un po' in tutto il mondo. Ma nella sua essenza resta tutto sommato un fatto privato degli oristanesi. Che sanno coglierne ogni aspetto, specialmente coloro che la vivono tutto l'anno. Sto parlando dei gremi, presidenti (Majorali) in testa, dei cavalieri e delle loro famiglie. Dietro tutto questo c'è tanto lavoro e tanta passione, e perciò parlarne non è cosa semplice. E farla capire ancora meno. Ed infatti nemmeno ci proverò. Limitandomi a dare alcuni accenni per quel che concerne la giostra equestre che si disputa nel pomeriggio della domenica e del martedì.Al gremio dei contadini spetta tradizionalmente l'organizzazione della corsa della domenica, mentre  quello dei falegnami sovraintende alla corsa del martedì successivo. Ognuno di questi gremi, il 2 febbraio di ogni anno, festa della Candelora, designa quello che sarà il suo "Componidori". E cioè colui al quale sarà affidato il compito di gestire i tempi della Sartiglia e scegliere i cavalieri che potranno effettuare la corsa alla stella. I cavalieri sono suddivisi in pariglie composte da tre elementi, di solito molto affiatati tra di loro, oserei dire quasi affratellati."Su Componidori", che dopo la vestizione non può più mettere piede a terra se non al termine della giornata, dopo avere effettuato per primo la corsa o discesa alla stella, seguito dai suoi due aiutanti di campo "Su segundu" e "Su terzu", concede questo onore anche alla pariglia dell'altro Componidori. I restanti cavalieri, invece, potranno soltanto sperare che Su Componidori consegni loro la spada per poter effettuare la loro discesa. Per via dei tempi ristretti non potranno essere accontentati tutti, anche se nell'arco delle due giornate alla fine c'è un certo equilibrio.Lo scopo della corsa è quello di infilzare la stella appesa ad un nastro sul percorso. Più saranno le stelle colte e migliori saranno gli auspici per l'annata.Per i cavalieri, comunque, al di là della soddisfazione di cogliere la stella, la cosa più importante è fare una bella discesa. Ovvero, lo  stile e la velocità con la quale ognuno di essi effettua il proprio tentativo. Vi è un'apposita giuria che premia la miglior discesa.Per il momento mi fermerei qui, rimandando altre notizie sulla Sartiglia ai miei post successivi.