Sardinia Lazy News.

Il mare d'inverno.


Pensierino del giorno:Se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, sarebbe cambiata l'intera faccia della Terra. Blaise PascalBlaise Pascal, chi era costui? Forse non era proprio quel che si dice un allegrone, del resto la sua cagionevole salute lo portò alla morte all'età di soli 39 anni. "Soli" per lui, ma anche per l'intera umanità. Purtroppo non sapremo mai cosa avrebbe potuto regalarci il suo genio se fosse vissuto più a lungo.**********************************Il mare d'inverno. Quello della Sardegna, naturalmente. Dove, di mare, in verità, non ce n'è soltanto uno. A pochi metri di distanza l'uno dall'altro, si possono trovare spiagge, fondali e colori differenti. Ma ne parlerò al singolare per comodità. Oppure non dovrei parlarvene per niente. Anche se temo che altri l'abbiano già fatto. Penso con relativo orrore alle torme di turisti che verrebbero a godersi il mare sardo nelle tiepide giornate invernali ed a turbare la tranquillità delle spiagge e dei pochi fortunati che fino a quel momento se le sono potute godere indisturbati.Senza andare troppo lontano, oggi mi soffermerò a parlare del mare di Cagliari, dove, tra le altre, ma è la più conosciuta, c'è la spiaggia del Poetto. Che nonostante sia stata praticamente distrutta da uno scriteriato e quanto mai inopportuno ripascimento che le ha fatto perdere il suo originario candore, in tutti i sensi, in inverno riesce ancora a dare il meglio di sè. Non è raro vedere qualcuno praticare il windsurf oppure il kitesurfing. In Sardegna, il vento non manca mai. Per i meno avventurosi, c'è sempre la possibilità di fare una lunga passeggiata, da soli, in coppia o con il proprio cane, senza incontrare anima viva o quasi.Questo l'hanno ben compreso i crocieristi che in ogni periodo dell'anno giungono a Cagliari sempre più numerosi e che hanno fatto della spiaggia del Poetto la loro meta privilegiata. E allora, addio tranquillità. Anche se ogni tanto mi diverto a far loro da cicerone improvvisato con il mio inglese d'occasione.Quel che non riesco a fare, è convincerli che ci sono ristoranti migliori di quelli segnalati dalle loro guide turistiche. Anzi, mi guardano pure con sospetto. Perciò non insisto. Le buone azioni non vanno mai imposte.E, sempre con lo stesso relativo orrore del quale ho già detto in precedenza, penso a ciò che potrebbero trovarsi davanti ai loro occhi tra qualche mese. Quando in piena stagione estiva il Poetto sarà tutto un cantiere. E qui si corre il rischio di andare di male in peggio. Tutto merito della burocrazia e della politica. Ma mi corre l'obbligo di spiegarmi meglio, oltre che di concludere.Occorre fare un po' di storia. Una volta c'erano i casotti. Che avevano soltanto bisogno di essere regolamentati, perchè in verità taluni proprietari ne avevano modificato la destinazione d'uso. E che invece sono stati demoliti. Per decenni le palificazioni sulle quali si reggevano avevano trattenuto la bianca sabbia del Poetto e contrastato l'azione erosiva del moto ondoso. Poi venne il ripascimento del quale si è già detto. Infine i "baretti". Ovvero i chioschi sempre ben frequentati ed animati sia d'estate che d'inverno. Non sono a norma, questo è vero. Ma una volta che si è stabilito di porre ordine seguendo criteri costruttivi ed ambientali quanto meno oggettivi ed uguali per tutti, perchè mai gli amministratori hanno deciso che i chioschi vanno demoliti o ristrutturati proprio adesso e con assoluta urgenza? Spero che ci ripensino. Perchè sarebbe un'azione del tutto intempestiva. Un po' come se a Cortina decidessero di ristrutturare le piste da sci durante la stagione invernale o rifacessero la pavimentazione della piazzetta di Capri a ferragosto. Non sarebbe certamente una buona idea, oltre che un pessimo biglietto da visita da mostrare ai propri ospiti.In quanto a me, nell'attesa e nella speranza che tutto si chiarisca, mi accingo ad esplorare altri lidi.