Caffè 80

Che orror di film


Si afferma il cinema splatter a partire da Kubrick, Craven, Romero e Dario Argento. Tra i film più rassicuranti "Il tempo delle mele" e "Flashdance"
Se "Pretty woman" (1990) è stato per un decennio il simbolo cinematografico degli Anni 90, a pieno titolo "Flashdance" (1983) si guadagna il premio di mito a 35mm degli Anni 80: costato sette milioni di dollari, ne ha incassati 150 soltanto negli Stati Uniti. Non a caso perfino Nanni Moretti, 11 anni dopo, l'ha citato esplicitamente nel suo "Caro diario" inserendo nel cast l'attrice Jennifer Beals. Certo il premio di film del decennio deve essere diviso, a pari merito, con il più pruriginoso "9 settimane e 1/2" (1985) in cui lo spogliarello di Kim Basinger sulle note del tormentone di Joe Cocker "You can live your hat on" fa ancora oggi parte dell'immaginario erotico di trenta, quaranta e cinquantenni. Simboli, certo, almeno se si parla di prodotti hollywoodiani o di fenomeni da botteghino, perché qui da noi era il periodo dei film divertenti di Troisi e di Verdone. Il 1981 è stato infatti l'anno di "Ricomincio da tre" e di "Un sacco bello". Divertenti appunto, come tutto il filone della commedia all'italiana: un regista su tutti Mario Monicelli, che proprio nel 1980 ha diretto "Il marchese del Grillo" con Alberto Sordi. E negli anni successivi ha rinfrescato per ben due volte il successo di "Amici miei" con il secondo e terzo episodio (diretto quest'ultimo da Nanni Loy) del 1982 e del 1985.
Tutti gli adolescenti di allora ricorderanno però due filmacci: il primo è "Il tempo delle mele" a cui sono legati il brano di Richard Sanderson "Reality", le feste delle medie e un'esordiente - già procace - Sophie Marceau. Il secondo è "Et, l'extraterrestre" del regista più sopravvalutato della Storia del cinema, Steven Spielberg . Per lui il decennio sembra non finire mai. E così ci regala la saga di Indiana Jones, nell'81 con "I predatori dell'arca perduta" cui fanno seguito nell'84 "Indiana Jones e il tempio maledetto" e nel 1989 "Indiana Jones e l'ultima crociata". L'85 è per Spielberg ancora cinema per ragazzi con "I goonies" (di cui scrive soltanto il soggetto per lasciare l'"onore" della regia a Richard Donner), ma anche di impegno sociale con "Il colore viola".Ma per fortuna le opere che hanno lasciato davvero il segno nelle sale cinematografiche Anni 80 sono altre. A partire dagli ultimi due film"L'ultimo metro" (1980) e "La signora della porta accanto" (1981) che il regista simbolo della nouvelle vague François Truffaut diresse prima della morte. L'inizio del decennio è segnato soprattutto dal capolavoro di Stanley Kubrick "Shining" (1980) e da "Blade Runner" (1982) di Ridley Scott. Sulla scia del filone fantascientifico, lascia un segno il secondo episodio della saga di "Star wars", "Il ritorno dello Jedi" diretto da Richard Marquand (chi era costui?) dopo il primo episodio di George Lucas. Sempre nell'82 Peter Greenaway gira un film strepitoso: "I misteri del giardino di Compton House". Nel 1985 Terry Gilliam ci regala il mirabolante "Brazil" (da qualche mese anche in DVD in italiano), Martin Scorsese "Fuori orario" e Woody Allen "La rosa purpurea del cairo". L'86 è l'anno di "Platoon" di Oliver Stone. Per arrivare l'anno successivo a "Il cielo sopra Berlino" di Wim Wenders e a "Full metal jacket" sempre di Kubrick. Dall'Italia, nell'88 Giuseppe Tornatore dirige "Nuovo cinema Paradiso" destinato a ricevere l'Oscar come miglior film straniero. A concludere il decennio arriva Roberto Benigni che fa arrivare dagli Usa nientemeno che Walter Matthau per divertire il suo pubblico con "Il piccolo diavolo".