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PANINI E METALLO

Post n°9 pubblicato il 05 Novembre 2007 da popmusic80
 
Tag: Anni 80

Figli del panino e del metallo

Paninari, metallari, dark, new romantic, punk: esemplari di fauna metropolitana

Wild boys! Wild boys! Un vero e proprio inno per chi a metą degli Anni 80 era in piena adolescenza. Un tormentone frutto della seconda "British invasion", capitanata dai Duran Duran . Amati o odiati - impossibile esserne indifferenti - da orde di ragazzini alla ricerca di un modo nuovo di stare insieme, di costituirsi gruppo o, pił semplicemente vista l'etą, di un'identitą. In quel periodo tra dark, new romantic, metallari e punk ecco emergere dalla societą del benessere a tutti i costi il suo pił autorevole rappresentante: il paninaro.

All'inizio degli Eighties c'era infatti un vasta scelta di subculture giovanili assai diverse tra loro, che riuscivano a convivere forse proprio evitandosi. Pensiamo a quanto erano diversi i punk, nati nella seconda metą degli Anni 70 in Inghilterra e poi esportati da noi verso la fine dello stesso decennio, rispetto ai paninari.

Se il paninaro, pił che un rappresentante di un modo di essere adolescenti, sembrava esserne una caricatura, il punk nasceva da un forte disagio sociale. Essere punk significava contestare totalmente la societą di appartenenza, rifiutarne i valori, annullarsi nel nichilismo e nell'autodistruzione di cui l'abbigliamento  era l'espressione. Il punk urlava la sua rabbia con la musica, i suoi abiti strappati, il suo look che sembrava un pugno nello stomaco sferrato a chi, incontrando il giovane, mostrava indifferenza. Punk e paninari, due modi opposti di rapportarsi alla societą: i primi la rifiutavano, i secondi vi aderivano completamente.

Sul versante "panozzi", "sfitinzie" e "cucadores" si radunavano ogni weekend nei fast food di Milano dopo aver scelto con meticolosa cura i capi (firmati) da indossare. Accomunati da un linguaggio nuovo che trasformava i genitori in "matusa" e un fatto positivo in una "vera libidine", i figli della borghesia milanese facevano dell'apparire un modo d'essere. Parole d'ordine erano "look" e "must". Era infatti un "must" possedere la seconda casa a Montecarlo , la Jeep, il Tuareg o l'Arizona , il Moncler e le Timberland, il Rolex e la pezza di Naj Oleari sui jeans.

Se nel decennio precedente una toppa sul vestito faceva intuire l'appartenenza a un ceto sociale piuttosto basso, se di marca nella "Milano da bere " era diventata una sciccheria. Possedere per valere, apparire per essere. Ecco il ritratto del panozzo doc, il riassunto dello spirito di un decennio edonista, frivolo, spensierato ma pił divertente di questo inizio di millennio piuttosto noioso.

Odiati e snobbati dai paninari erano i metallari. Cultori della musica metal , figlia legittima dell'hard rock dei Settanta, i metallari si ponevano in antitesi con i topi da fast food. Se questi erano sostanzialmente di destra, consumistici e, a Milano, anche antimeridionali, gli estimatori del metallo avevano un look decisamente pił duro: giubbini in pelle (il mitico Chiodo), magliette con teschi e demoni in bella vista, capelli lunghi, il tutto arricchito da un contorno di borchie, catene e croci rovesciate. Ai piedi anfibi da paracadutista o, pił spesso, scarpe da basket di marca (alla grande le prime Nike Air Jordan, le Adidas Jabbar o le New Balance Cap Core).

Animati da impegno politico di sinistra, "pogatori" praticanti e frequentatori di negozi di dischi alternativi, i metallari s'imposero come un fenomeno assai pił complesso della musica  intorno alla quale fiorirono; un modo differente di vivere l'edonismo spinto degli Ottanta rispetto a quello dei paninari e che, ora, pare rinascere: sempre pił frequente rivedere per le strade ragazzi che paiono usciti da un concerto degli Iron Maiden di 15 anni fa.

Sempre dall'Inghilterra, arrivņ in Italia il fenomeno New Romantic. Nato dalla frangia del punk pił sensibile verso una certa moda fai da , i New Romantic erano seguaci di un look tra il decadente e il futurista e sempre meno virile; trionfņ infatti l'uomo truccatissimo, pettinato  all'ultima moda, cotonato e tinto il cui habitat naturale era la discoteca. Dove si ascoltavano le note degli Spandau Ballet, dei Soft Cell e del pił nostrano Garbo. Un disimpegno disincantato, atmosfere eleganti e un approccio alla vita molto in linea con la studiata vacuitą del decennio che fece fiorire tutti questi tipi umani, dark compresi (vedi box a lato). Terreno ricco e fertile per analisi sociologiche che, ora come
 

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