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Quando per strada girava l'Arna

Post n°17 pubblicato il 27 Novembre 2007 da popmusic80
 
Tag: Anni 80

Le auto più belle, assurde e irripetibili degli anni Ottanta

Nell'immaginario collettivo gli Anni 80 sono ricordati come gli anni rampanti e dell'eccesso. Eccesso nei costumi, nella politica, nel lusso e perché no pure nel mondo delle automobili. Nacquero e prosperarono in quegli anni alcune delle vetture più fortunate, più azzeccate, più innovative, più intelligenti della storia dell'automobile.

Modelli che ancora oggi girano un po' demodée e borbottanti, ma ancora arzilli per le vie delle città che i proprietari, cascasse il mondo, non hanno il coraggio di mandare allo sfasciacarrozze dopo un ventennio e passa di onorato servizio. Macchine indimenticabili.

Ma i pazzi Anni 80 hanno avuto la fortuna-sfortuna di tenere a battesimo anche alcune delle auto più incomprensibili e malriuscite che gli occhi umani possano aver visto. Macchine che magari avranno avuto anche il pregio di presentare qualche novità dal punto di vista meccanico, ma la cui bruttezza è diventata proverbiale.

Ovviamente sarebbe impossibile ricostruire marca per marca lo sconfinato parco auto di quegli anni, per questo i cultori del genere ci perdoneranno se in queste poche righe c'è posto solo per i modelli... più.

Nessuno si scandalizzerà se la parata di auto più eccessive inizia con la Uno e la Panda. Le due Fiat che meritano, numeri alla mano, la palma di vetture più azzeccate della storia. La Uno, nata nel 1982, vanta una serie di record incredibili. È stata per 10 anni la macchina più venduta in Italia (circa 6 milioni di unità con medie di quasi 400mila all'anno) e, come i proprietari sanno, anche la più rubata In certi casi sembrava un'ossessione: all'epoca infatti era facilissimo vederne incolonnate ai semafori almeno 3 o 4 in fila indiana o trovarne parcheggiate una accanto all'altra a mezze dozzine.

Della Panda, nata nel 1980, ne sono state vendute più di 4,5 milioni. Un'utilitaria spartana, in cui c'era tutto quello che serviva persino due sedili che molti ragazzi di allora ricorderanno con piacere. I più schizzinosi l'avevano ribattezzata "lavatrice in centrifuga" per l'inconfondibile rumore del motore quando andava a pieni giri.

Negli Anni 80 apparvero sulle strade altre Fiat di successo: su tutte la Tipo con una linea originale e molta tecnologia di bordo, il Fiorino, la Croma e la Tempra. E poi altri parti decisamente podalici come la Argenta o che a Mirafiori avrebbero preferire tenere nascosto come l'ineffabile Duna. La macchina che è diventata un oggetto di culto e che ormai si è guadagnata i galloni di auto trash per antonomasia.

Un primato che condivide a pari merito con un'altro incubo su 4 ruote: la Arna. Solo chi l'ha posseduta può spiegare cosa volesse dire girare a bordo di quella macchina: gente che si dava di gomito e la mostrava con l'indice non certo perché sedotto dalla carrozzeria spigolosa o dagli interni pseudo-lussuosi. E dire che per mettere insieme un capolavoro così si erano spremuti i migliori cervelli della Alfa e della Nissan . Ad Arese forse anche per esorcizzarne il ricordo partorirono in rapida sequenza la 33, la 75 e la 164: tre macchine vendutissime e che convinsero tutti che anche quando si fanno automobili è meglio stare soli che male accompagnati.

Se poi tra gli eccessi di cui sopra includiamo pure quello di velocità allora bisogna ricordare che in quegli anni sull'asfalto italiano apparvero bolidi come la Ferrari Testarossa, la Maserati Biturbo, la Audi Quattro mentre sul catalogo di "Quattroroute" facevano impressione gli oltre 300 km/h della Lamborghini Countach.

Auto solo per pochi facoltosi appassionati. Per quelli che avrebbero voluto e non potuto, la soluzione poteva essere una fiammante Renault Fuego, che forse solo in penombra poteva dare l'impressione di essere una sportiva dal motore aggressivo, una Ford Orion, una Sierra, una classicissima Lancia Prisma o una Trevi. Berline e berlinette un po' sportive e un po' no, ma dalla linea meno spigolosa di una Volkswagen Jetta o di una Talbot Solara rispetto alle quali hanno decisamente lasciato il segno.

Come il segno hanno lasciato la Y10 (nata nel 1985), la Opel Corsa , due utilitarie esageratamente intelligenti che con opportuni restyling sono vive ancora oggi, mentre della Samba non è rimasto che qualche lontano ricordo e della Citroen Visa quello che tutti tengono a mente non è né la carrozzeria bombata, né il motore che faceva un rumore simile a quello di un aspirapolvere, ma lo slogan: "Ehi Gringo, la macchina va-va-vuma!".

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