IL MONDO DI LAURA

Post N° 125


AIUTIAMO REMO E MILU'NON RESTATE INDIFFERENTI A TUTTO CIO'!!! CLICCA QUA SOTTOhttp://blog.libero.it/Cagnolini/2265369.htmlTratto da Agire Orasegnaliamo un importante contributo pubblicato alla pagina "Info veterinarie" del sito dell'Associazione La Cincia onlus, relativo alla malattia felina FIP, sulla quale c'e' molta confusione e ignoranza e questo puo' costare la vita agli animali:http://www.lacincia.it/veterinario.htmlRiportiamo qui sotto la sezione in oggetto, e invitiamo a ivulgarla in ogni modo possibile.Grazie a tutti,Marina Berati-----------------------------------------FIP (peritonite infettiva felina)Questa malattia ha sempre un esito infausto nell'arco di pochi mesi. Si manifesta con delle masse a carico di organi interni (forma secca) o piu' solitamente con una presenza di liquidi nell'addome (forma umida).L'incidenza del contagio e' del 10-15%. Sono piu' esposti al contagio i cuccioli, i gatti fino all'anno di eta' o i soggetti gia' debilitati.Non esiste in Italia un vaccino valido ne' un test rapido attendibile per evidenziare la FIP; la diagnosi sulla base dei soli sintomi puo' in alcuni casi essere errata per cui si consiglia sempre un approfondimento tramite un esame specifico denominato PCR. Si consiglia vivamente di non sopprimere l'animale e si raccomanda di non diffondere l'informazione di "un gatto FIP" senza il supporto di una analisi strumentale.Riportiamo qui indicazioni piu' approfondite per gli Accertamenti in caso di presunta FIPIl coronavirus che in alcuni casi, a seguito di una mutazione, da' origine alla FIP e' molto diffuso: circa l'80% dei gatti che vengono infettati non sviluppano poi la patologia ma, per un periodo di alcuni mesi o anche anni possono essere causa di contagio in quanto espellono il virus attraverso le feci. La presenza del virus nelle feci si puo' individuare in modo certo attraverso un esame di laboratorio detto PCR. La positività di questo test non deve però intendersi come diagnostico di FIP, ma è indice del fatto che il paziente elimina il virus con le feci. Non vuol cioè dire che il gatto è ammalato di FIP, ma solo che potenzialmente può trasmettere UN Coronavirus (NON la FIP) ad altri soggetti.Lo stesso esame (come altri: IFA, immunocromatografia) è eseguibile anche su sangue o liquidi organici. Su sangue ha praticamente lo stesso valore diagnostico per la FIP degli altri test, cioè la positivita' alla PCR non deve intendersi ne' come una diagnosi di FIP, ne' come un'indicazione predittiva che l'animale sviluppera' certamente la malattia, in quanto solo il 5-10% dei gatti che sono portatori del virus sviluppano poi la patologia.Solo recentemente alcuni laboratori hanno messo a punto una metodica PCR particolare, che evidenzia il Coronavirus nelle cellule bianche del circolo ematico. Tale esame pare avere un maggior valore diagnostico rispetto alla PCR generica.In conclusione è dunque opportuno comportarsi come segue:- nei gatti che non presentano alcuna sintomatologia riferibile alla FIP il test PCR - come ogni altro test - non puo' dare indicazioni definitive, salvo confermare la presenza di un coronavirus generico e la sua eventuale eliminazione fecale. E' chiaro che, in questi casi, e' consigliabile isolare il gatto per alcuni mesi e, dopo questo periodo, ripetere il test. Deve essere altrettanto chiaro che e' molto facile in una colonia riscontrare dei casi di positivita', anche sino al 90% dei soggetti conviventi.- Se invece è presente una sintomatologia (addome gonfio, presenza di masse a carico di organi interni, problemi neurologici, ecc) riferibile alla FIP, il solo strumento diagnostico e' l'esame citologico e/o  istologico o la PCR eseguiti sugli organi, tessuti o liquidi organici interessati dalla manifestazione patologica. Questo esame e' sempre consigliabile in quanto la FIP - che e' letale nell'arco di pochi mesi - puo' presentare dei sintomi analoghi ad altre patologie che sono invece curabili.E' sempre consigliabile comunque rivolgersi ad un centro veterinario specializzato per ottenere ulteriori chiarimenti. Il paragrafo relativo alla FIP e' stato scritto su indicazioni del Dr. Stefano Bo, Responsabile Scientifico di Elleviti sas, Laboratorio Veterinario Torinese.