Calamity Jane

sexy.UrbanSurvival


Viaggio di ritorno dal lavoro.  Ero in metro, con il mio Ipod sparatato a palla nelle orecchie per non dover sentire  lo scassamento di maroni solito della gente che tornando da lavoro si lamenta del sistema, del governo, dei soldi che non bastano più per campare dignitosamente, ecc. Seduta (più che seduta semisvenuta) tra un ciccione in tuta e una giapponese griffata,  osservavo gli  attori del mio privato spettacolino muto dal basso verso l’alto con il mio sorrisetto obliquo del cazzo che parla da se  e, per la precisione, dice:- chiacchiera chiacchiera che tanto io non ti sento rompicoglioni!!Ero li serafica facendo manifesta la mia decisione di non ascoltarli ostentando un francamente.me.ne.infischio stampato in faccia, quando qualcuno (io sospetto la giapponese) stana il mio gioco e come accade in queste circostanze, innesca il contro piede… Infatti più sorridevo e più loro alzavano i toni,  più loro alzavano i toni e più io alzavo il volume e sorridevo, più alzavo il volume e sorridevo e più si incazzavano… stavo per scatenare una rissa quando… zac! Fine del primo atto. Scendono i polemici, cambia la scena. e parte questa canzone:ah… Allora ditelo che vi siete messi d’accordo!! Le persone che ho davanti ora stanno zitte… assorte nei loro pensieri…  Quella ragazza appoggiata sulla porta starà pensando al ragazzo che ama a cui non ha coraggio di dichiararsi? E lui, il ciccione con la tuta che ho accanto, starà pensando alla splendida cena che le ha preparato con dedizione la mogliettina? Quanto avrà sofferto per amore la donna adulta che ho davanti?... le sue rughe sono i segni lasciati dai pianti o dalle risate?  E quell’uomo anziano li accanto avrà realizzato i suoi sogni?…intimamente provo a leggere i desideri, le esperienze e le emozioni di quel casting improvvisato... in fondo siamo tutti uguali  davanti a quel severo regista della nostra vita che è l'amore!...mentre la musica continua ad andare, mi alzo per uscire dal vagone. Come a volermi dare ragione, in quell'stante tutti  gli attori  si muovono in un unico simultaneo gesto,  indossano le maschere e, sovrapponendo  ai loro volti   quelli Romeo e Giulietta, mi salutano con un inchino.
(foto di Alessandro Anemona)