Callyphora

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Oggi, nei resti d'aria calda, con le rughe di un viso che credeva anche alle lacrime sporche di fangoqui a pochi passi spelati nel dopocon ginocchia che enunciano di ogni sillaba che mi accostavicrescevo con la tua venustà mentre aspiravo sempre a ciascun secondo di quelle fiabe che ninnolavi sul cuscino delle notti.Ora nel pieno torace dell'inverno è burrasca che diviene limpida in tutto quello che scrivicon mani forti sollevo e distendo chiarezzaquando poi ti adagio, ho quest'ombra di boccache non abbandona il corpo ma ti arriva in fondoslaccia ossa ben ancorate fino a muoversi allatoe la saliva è il ricordo che la dimora contiene.