Callyphora

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 Vorrei narrare i miei polsi quando si capovolgono logorandosi sugli spasmi di una voragine sbiecatrafiggendo il vuoto delle cose.Vorrei favoleggiarmi portandomi dentro l'incompiuto olezzante e caustico mentre pencola sulla pelle orfanasui fianchi feriti che attendono il grido viscerale e capillare dell'anima rimescolata quando stilla colando dalla boccacome poesia  che lacera questi vasi membranosiancora gonfi che sbucano vittoriosidal rogo della verecondia senza far più rimpatrio, senza cessare di mettere al muro il mio sennofacendo finanche abdicare gli angelicon il loro biancicore.