Callyphora

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Una razione della mia esistenza arrischio di largirti, la migliore che appresso possa non cessare di fluirti addosso, nei meandri e nel giubilo più sfavillante,pensieri a trasudare sui piedi, giacchè ti attornio e vezzeggio i respiri, declino, dappoi, sino alle giunture sottocute in capaci palmi che ti colgono.Di me denuda la sezione peggiore del verbo e flettine le cuspidi sulle nostre boccheche svisceratamente idolatrare si lasciano.Necessito di seguitare a venirti indosso, diafana nei miei zampilli, unica nelle movenze a serbar memoria degli incavi e delle ecchimosi, in questo cruore che non basta non oblieremo i saliscendi, le fiumane a blandire il cuore,la melica equanime, la doglia perfetta,il tutto indiviso che si ricreerà ancora anc~ora.