Callyphora

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 Vagheggiai un adito al peristilio di Ippocratelì deposi di fuoco la mia esacerbazione.Non ebbi sgomento dei peristili doriciaggrovigliati attorno al fiatoche subdoli sbattevano sul lastricato esangue venefici aloni.Luce trapelava a fasciare il capo d'indulgenzaed io avvertii già miei i suoi spasmisorseggiando dalla coppail flegma di un equipollente dolore.Qualora perdessi contro chi adombra l'atipico virgultoattecchito su questo muscolo cardiacoch'io abbia mai coltivatonon avranno più veemenza codeste ossaper puntellare un capitellosu noi ad elargire riparomentre arrischiavo d'imbrigliare gli dèiche del nostro cruorehanno perpetuamente goduto.