Cervello in Tilt

L'ancor più lento ritorno


Oh maronna del carmine. Non scrivevo da novembre. E quante cose vuoi che siano successe da novembre? Per la vastità dell'universo niente di che, per me fin troppe; cose che sinceramente  nemmeno desideravo accadessero. Sono tendenzialmente una persona tranquilla, e troppi stravolgimenti mi confondono, e poi mi ci vuole un po' per ritrovare la retta via. Ho un sacco di paure e di dubbi, e il dover prendere una decisione in fretta mi inquieta, perchè so che poi cambierò idea quattordici volte, com'è giusto, più o meno, che sia. Ho avuto a che fare con mille persone dentro un uomo solo, alcune tristi, altre affascinanti, altre che chiedono un aiuto che io non so se ho la forza di dare. Ho visto un sacco di tramonti, ho visto la neve per la prima volta dopo dieci anni, ho visto passare il mio compleanno (ah, vi avverto, d'ora in poi non dichiarerò più la mia età), e ora sto per vedere arrivare la primavera, quando, l'ultima volta che avevo scritto qui, ancora non era nemmeno inverno. Non mi ero scordata di questo spazietto virtuale, ma in realtà, ho avuto un blocco (creativo, non intestinale), come mi succede spesso (sempre il blocco creativo) quando devo far passare troppi giorni, troppi pensieri, troppi problemi dallo sfintere della mia mente (vabbè, basta). E' fastidioso dover cadere dalle nuvole, e ancora più fastidioso è dover fare i conti ogni giorno con il dolore di questo capitombolo e dei sacrifici che comporterà il rialzarsi e buttarsi tutto alle spalle. Ma che caspiterina c'è di giusto nella vita? Tanto vale adattarsi, allora, e seguire il proprio istinto mettendoci più cervello possibile, o almeno quanto basta per non lasciarsi andare alla deriva, come spesso sarei tentata di fare, anche se in realtà non ci riesco mai, maledetta me.Insomma, sono tornata. Dai, dite tutti insieme che vi sono mancata da impazzire. Ho bisogno di una botta al mio ego...