Strada nel Bianco
Esiste una sola essenza della creazione, e si chiama amore. L'amore è la forza che ci permette di ricongiungerci, per condensare l'esperienza sparsa in molte vite e in molti luoghi del mondo.
State perdendo il vostro rapporto con la natura
Mi domando se vi ponete queste domande quando guardate quei castagni con i loro fiori bianchi che sembrano candele contro il cielo blu. Che relazione c’è fra voi e tutto questo, qual è veramente la vostra relazione, non emotiva, non sentimentale, con una cosa tanto bella? E se avete perso la relazione con le cose della natura, come potete essere in relazione con l’uomo? Più viviamo nelle città, meno siamo in relazione con la natura. Andate a fare una passeggiata la domenica, guardate un albero e dite “Com’è bello” e poi tornate alla vostra vita abitudinaria, vivendo in una serie di cassetti che chiamate case, appartamenti, e perdete il rapporto con la natura. Potete vederlo dal fatto che andate nei musei e passate un’intera mattinata a guardare dei quadri.
Talks in Europe 1968, p 82
Un sentire per tutte le cose viventi
E’ strano che abbiamo così poco contatto con la natura, con gli insetti, le rane saltellanti, il gufo che lancia il suo richiamo sulla collina alla ricerca della sua compagna. Pare che non sentiamo nulla per tutti gli esseri viventi della terra. Se potessimo stabilire una profonda e durevole relazione con la natura, non uccideremmo mai un animale per sfamarci, non potremmo ferire, o praticare la vivisezione su una scimmia, un cane o una cavia a nostro beneficio. Troveremmo altri modi per guarire le nostre ferite, per curare il nostro corpo. Ma la guarigione della mente è una cosa completamente diversa. E’ una guarigione che avviene gradualmente se siete in contatto con la natura, con le arance sull’albero, con il filo d’erba che si fa strada nel cemento e con le colline coperte e nascoste dalle nuvole.
Krishnamurti to Himself, p 10
Ci aggrappiano al noto e abbiamo paura dell’ignoto
Così abbiamo separato la vita dalla morte. Morire è la fine della nostra vita e noi la mettiamo il più lontano possibile – dopo un lungo intervallo di tempo – ma alla fine del lungo viaggio dobbiamo morire. Cos’è che definiamo vita? Guadagnare soldi, andare in ufficio dalle nove alle cinque, lavorare come matti in laboratorio, in ufficio o in fabbrica, con un’infinità di conflitti, paura, ansia, solitudine, disperazione, depressione. Tutto questo è ciò che chiamiamo vita, vivere, ed è a questo che siamo aggrappati. Ma è vivere questo? Questo vivere è dolore, sofferenza, ansia e conflitto, con ogni forma di inganno e corruzione. Dove c’è l’interesse personale ci deve essere corruzione. Ed è questo che chiamiamo vivere. Conosciamo queste cose, sono molto comuni per noi, è questa la nostra esistenza quotidiana. Abbiamo paura di morire, cioè di lasciar andare tutto quello che abbiamo conosciuto, che abbiamo vissuto e accumulato: i nostri bei mobili, le nostre raccolte di quadri e dipinti. Ma la morte viene a dirci che non possiamo più tenerci tutte queste cose. E allora ci aggrappiamo al noto, e abbiamo paura dell’ignoto.
Elaborazioni immagini by Melonima
Se ferite la natura ferite voi stessi
La natura fa parte della nostra vita. Noi proveniamo dal seme, dalla terra, e ne facciamo parte. Ma noi stiamo rapidamente perdendo il senso di essere animali come gli altri. Potete sentire l’albero, guardarlo, vederne la bellezza, ascoltare il suono che produce? Potete essere sensibili alla piccola pianta, al filo d’erba, al rampicante che cresce sul muro, alla luce sulle foglie e alle ombre? Bisogna essere consapevoli di tutto questo e sentirsi in comunione con la natura che ci circonda. Anche se vivete in città ci sono molti alberi qua e là, un fiore nel giardino del vicino, magari un po’ trascurato, soffocato da erbacce, ma guardatelo, sentite di far parte di tutto questo, di tutte le cose viventi. Se ferite la natura ferite voi stessi.
Letters to the Schools vol II, p 71
La bellezza e l’osservazione della natura
Molti di voi vivono nelle città, con tutto il traffico, il rumore e l’inquinamento dell’ambiente. Probabilmente non vi capita spesso di essere in mezzo alla natura. C’è questo mare meraviglioso, ma voi non siete in relazione col mare. Lo guardate, magari ci andate a fare una nuotata, ma non avete il senso di questo mare con la sua enorme vitalità ed energia, la bellezza delle onde che si infrangono sulla costa – non c’è nessuna comunicazione fra quel meraviglioso movimento del mare e voi. E se non siete in relazione con questo, come potete esserlo con qualcun altro? Se non percepite il mare, la qualità dell’acqua, delle onde, della grande vitalità della marea che sale e scende, come potete essere consapevoli o essere sensibili alla relazione umana? Vi prego, è molto importante comprenderlo, perché la bellezza non è soltanto nella forma fisica, l’essenza della bellezza è quella qualità di sensibilità, la qualità dell’osservazione della natura.
On Nature and the Environment, pp 84-85
Un sentire per tutte le cose viventi
E’ strano che abbiamo così poco contatto con la natura, con gli insetti, le rane saltellanti, il gufo che lancia il suo richiamo sulla collina alla ricerca della sua compagna. Pare che non sentiamo nulla per tutti gli esseri viventi della terra. Se potessimo stabilire una profonda e durevole relazione con la natura, non uccideremmo mai un animale per sfamarci, non potremmo ferire, o praticare la vivisezione su una scimmia, un cane o una cavia a nostro beneficio. Troveremmo altri modi per guarire le nostre ferite, per curare il nostro corpo. Ma la guarigione della mente è una cosa completamente diversa. E’ una guarigione che avviene gradualmente se siete in contatto con la natura, con le arance sull’albero, con il filo d’erba che si fa strada nel cemento e con le colline coperte e nascoste dalle nuvole.
Krishnamurti to Himself, p 10