Cammino Cristiano

ALLA RICERCA DEL RE NASCOSTO


 
 "DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità. Perciò noi non temeremo, anche se la terra si dovesse spostare e se i monti fossero gettati nel mezzo del mare,  e le sue acque infuriassero e schiumassero, e i monti tremassero al suo gonfiarsi."(Salmo 46:1-3)IntroduzioneFra poco sarà Natale.Che cosa si ricorda a Natale? La nascita di Gesù Cristo.E perché Gesù Cristo è così importante per tutti noi? Perché è il Salvatore, Colui che ci salva dalla nostra miseria e dal nostro peccato per darci un futuro luminoso accanto a Dio....e come si chiama il periodo che prepara il Natale? Si chiama Avvento. E chi sa che cosa vuol dire la parola "Avvento"?Per comprendere che cosa vuol dire questa parola vorrei raccontarvi un'antica leggenda. Ogni particolare di questo racconto è importante.La leggendaAncora non molto tempo fa esisteva un Impero che era il più vasto e potente della Terra, perché con il passare dei secoli aveva ingoiato quasi tutti gli altri stati.L'Impero aveva conquistato non solo una grande gloria, ma anche un'immensa ricchezza e i suoi abitanti si vantavano di essere i più felici dell'universo.Ma un giorno irruppe nell'Impero una strana malattia. Colpì da principio pochi uomini, poi ne attaccò sempre di più, e ben presto il morbo misterioso s'ingrossò e s'ingrossò fino a diventare una terribile epidemia. Agiva come una specie di paralisi progressiva, che colpiva non solo le gambe e le braccia degli uomini, ma anche le loro facoltà interne. Le persone che venivano aggredite dalla malattia non potevano più muoversi, e ben presto non parlavano più e alla fine non riuscivano neppure più a pensare... Sembravano diventati tutti di ghiaccio: immobili e insensibili.Gli abitanti dell'Impero piombarono nello sgomento più nero. Non potevano credere che quella calamità avesse potuto colpire proprio quella loro felice esistenza.«Manda tua figlia dal Re nascosto!»Quando fu chiaro a tutti che la malattia avrebbe ingoiato sempre più sudditi, l'lmperatore radunò il suo Gran Consiglio e chiese con voce rotta che cosa poteva fare in una circostanza così difficile. I consiglieri si tormentavano la barba, tossicchiavano imbarazzati, si mettevano in malattia, consultavano le pagine gialle, ma non riuscivano a dare un consiglio piccolo piccolo. L'unica idea fu che l'Imperatore facesse un proclama a tutto il reame, perché chi conoscesse una via di salvezza per l'Impero, si presentasse immediatamente al palazzo imperiale.L'lmperatore fece proprio così e dopo pochi giorni si presentò al palazzo un vecchio pastore, che diede all'Imperatore questo consiglio strano e inaspettato: «Una sola cosa può aiutarti in una calamità come questa», disse, «manda tua figlia dal Re Nascosto. Lui solo può darti ciò di cui tu e i tuoi sudditi avete bisogno».Quando l'Imperatore sentì queste parole, fu preso da una grande tristezza e da un terribile timore.Gli era intollerabile pensare di mandare la sua unica figlia sola per il mondo alla ricerca di un re sconosciuto, che era addirittura nascosto! Perciò si oppose decisamente.Ma quando anche lui fu colpito dai primi sintomi dell'implacabile malattia, decise di seguire il consiglio del vecchio pastore.Uno splendido mantello bluLa giovane figlia dell'Imperatore non esitò un attimo. Si mise in cammino all'alba del giorno dopo e incominciò a cercare il Re Nascosto. La fanciulla non sapeva in quale città abitasse, non sapeva quindi che strada imboccare. Era soltanto animata dall'intenso desiderio di trovare quel misterioso re e soprattutto di aiutare tutti gli uomini dell'Impero a ritrovare la perduta salute.Camminò dal mattino alla sera, ma non trovò la minima indicazione. E poiché al termine della giornata non aveva concluso niente, decise di non perdere tempo a cercare un ricovero per la notte: sarebbe rimasta all'aperto, per non lasciarsi scappare casualmente qualche indizio importante.Mentre s'infittiva il buio si arrampicò ancora per i fianchi scoscesi di una montagna e lassù si fermò per la notte. Di colpo si accorse che il cielo, incredibilmente blu, sembrava curvarsi su di lei, come se la volesse avvolgere in un abbraccio. Non aveva mai visto una cosa simile. Lo guardò a lungo col fiato sospeso, immobile in quella immensità che la chiamava e si lasciò ghermire in quella visione sublime. Si sentì allora sempre più libera e grande: come se improvvisamente riuscisse a comprendere tutti i segreti del mondo...Poi piombò in un sonno profondo. Quando si svegliò, il giorno dopo, si accorse con enorme sorpresa, di essere avvolta in uno splendido mantello blu.L'abito rosso e le scarpette d'oroLa principessa riprese il cammino. Ben presto incominciò ad incontrare numerosi uomini, che in qualche modo imploravano il suo aiuto, talvolta anche con arroganza e parole sgarbate e cattive. La giovane principessa si fermava e con dolcezza e pazienza aiutava tutti, senza mai irritarsi o protestare.Ad un certo punto le venne incontro un povero così lacero, che praticamente non aveva che qual che straccetto per coprire in qualche modo il suo corpo macilento. Senza esitare, la principessa si tolse il suo bel vestito di finissima e calda lana e lo regalò al povero. Pensava di coprirsi alla meglio con il suo mantello, ma senti immediatamente come delle mani invisibili che la rivestivano di un nuovo vestito: era morbido, stupendo, e brillava di un bellissimo rosso vivo.Il terzo giorno, Ia principessa riprese a camminare. Ma sulla sua strada si accumulavano ostacoli e difficoltà. I sentieri si facevano sempre più difficili e ardui, mentre le sue forze si affievolivano e ogni passo le pesavano una tonnellata. Solo la sua volontà non cedeva e continuava a tendere indomita verso Ia mèta che si era prefissata.Giunse finalmente in un giardino pieno di magnifici alberi dal folto fogliame in cui ballavano frutti dall'aspetto strano. La principessa si accasciò ai piedi dell'albero più imponente del giardino, perché non sentiva più un briciolo di forza. Mentre era appoggiata al tronco dell'albero, la principessa pensava tra sé: «Ah, se le mie gambe avessero l'energia della mia volontà!».Proprio in quell'istante il possente albero cominciò a muoversi, si scosse e tremò finché dalla sua chioma caddero due stupende scarpette, fatte di brillante e caldo oro.Appena Ia figlia dell'Imperatore calzò le scarpette d'oro, che erano proprio della sua misura, una forza che non aveva mai provato prima irruppe nel suo corpo. E subito poté riprendere il cammino.Nel cuore della TerraIl quarto giorno, il sentiero che la principessa percorreva con rinnovato vigore cominciò rapidamente a sprofondare nelle viscere della Terra. All'inizio la fanciulla fu avvolta da una tenebra paurosa, ma poi spuntò un chiarore sempre più vivo, finché giunse dove regnava una dolce e indescrivibile luce.Si sentiva come fosse arrivata nel cuore della Terra. In mezzo alla luce vide un trono su cui sedeva un giovanissimo re, che aveva tutt'intorno alla figura un alone di luce mite e accogliente. In piedi attorno al trono stavano gli spiriti della natura, le guide degli uomini e i comandanti delle schiere angeliche.La principessa comprese di essere arrivata alla méta. Il giovnnissimo re guardò la fanciulla che avanzava esitante e notò soprattutto quello che indossava: il mantello blu che le copriva le spalle, il vestito rosso e le scarpette d'oro.Echeggiò allora la sua voce di cristallo: «Benvenuta, principessa, vedo che sei riuscita ad arrivare fino qui con i doni che io ti ho fatto. Tu non lo sai, ma da tanto tempo avevo pensato a te, e ti avevo scelto perché tu fossi il mio strumento per portare guarigione alla gente del tuo regno, quando sarebbero caduti nella malattia. Ecco, ricevi la mia salvezza, e portala alla tua gente!».Porse alla fanciulla un calice d'oro, che era colmo di acqua scintillante. «Bevi!», disse alla figlia dell'Imperatore. Poi affidò alla fanciulla la missione di portare quell'acqua speciale a tutti e di annunciare a tutti la bontà del Re nascosto.Chi avrebbe creduto, poteva bere ed essere guarito dalla malattia.La figlia dell'Imperatore prese il calice e tornò nella terra degli uomini.Ma quando cominciò a parlare del suo incontro, la maggioranza dei sudditi non volle credere all'esistenza di un re nascosto. Coloro però che le credevano e bevevano al calice d'oro, guarivano immediatamente dalla terribile malattia che li aveva colpiti.Ecco dunque la nostra leggenda. Avete capito ora che cos'è l'Avvento?Si, è come partire alla ricerca del Re nascosto che può dare salvezza a tutti.Per trovare il Re nascosto, che cosa ci vuole?- un intenso desiderio di trovarlo, la speranza.- le "scarpette rosse" della forza.- il "mantello blu" della fede.- il "vestito rosso" dell'amore.Chi sa scoprire in questa storia gli altri significati?- l'impero di questo mondo.- la malattia del peccato.
E chi di voi vuole diventare la "principessa" che è pronta a cercare il "Re nascosto", a cercare veramente Gesù come Salvatore nostro e di tutti?Spesso noi celebriamo l'avvento del Natale come se in quel regno, invece che qualcuno fosse partito alla ricerca del "Re nascosto", si fossero limitati a fargli una grande festa in sua assenza, senza neanche andarlo a cercare. Sarebbero guariti solo con una grande festa senza il festeggiato? E' come celebrare il compleanno di qualcuno, senza invitare Colui che compie gli anni. Non sarebbe assurdo?Gesù può veramente dare guarigione. Lo cercheremo veramente in questo periodo? Riceveremo da Lui la "medicina" di cui abbiamo bisogno?"Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; fiorirà abbondantemente e gioirà con giubilo e grida d'allegrezza. Le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Karmel e di Sharon. Essi vedranno la gloria dell'Eterno, la magnificenza del nostro DIO."(Isaia 35:1-2)