CompagniaLeFormiche

Messaggero Veneto — 27 aprile 2010 pagina 05 sezione: GORIZIA


Teatro comico, Kulturni ancora esauritoSorpresa ieri mattina quando ho trovato l'articolo che riporto qua sotto.. Formiche un altro regalo che ci arriva da Gorizia!!!!“Alleluia, brava gente!”, la celebre commedia musicale di Garinei, Giovannini e Iaia Fiastri con le musiche di Modugno e Rascel, è andata in scena fra scroscianti applausi al Kulturni dom, ancora una volta esaurito, nell’ambito della rassegna “Un castello di... musical & risate!” organizzata dal “Terzo teatro”. Lo spettacolo è stato proposto dalla compagnia teatrale “Le formiche” di Lucca, per la prima volta finalista a Gorizia, per la regia di Emilio Micheletti e Francesco Giannoni. Ademar, che si millanta principe orientale, ed Ezzelino, frate romano che ha abbandonato i voti, truffano la povera gente vendendo eterna gioventù o trasformando per magia l’acqua in vino. Con l’avvicinarsi dell’anno Mille e della leggenda “dello finismundi”, le masse abbandonano l’acquisto delle pozioni di Ademar ed Ezzelino e si dedicano a penitenze e digiuni in vista del giudizio divino. Perciò gli affari languono e una notte Ezzelino abbandona il compagno rubando il carretto e tutti gli averi. Al risveglio Ademar scopre il furto e il tradimento dell’amico. Passa del tempo e Ademar capita in un paesino dove Ezzelino si finge storpio per raccogliere elemosine. Ademar, per smascherarlo e vendicarsi, lo costringe a camminare e il popolo subito grida al miracolo e identifica Ademar con l’Uomo dal Bianco Mantello annunciato dalla profezia del Monaco Santo Nicosia, che dovrà far camminare uno storpio, redimere una prostituta, far resuscitare un morto e far diventare rossa l’acqua di una fontana prima di darsi fuoco per aprire all’umanità le porte del Paradiso. Ademar, con l’aiuto interessato di Ezzelino, coglie l’occasione al volo e subito “redime” la prostituta Belcore, imprigionata in una gabbia. Ezzelino finge di morire, viene portato al cimitero, ma Ademar lo fa risorgere e i due truffatori inizieranno a vendere scapolari promettendo la salvezza eterna. Giunge anche l’Archiepiscopo Lotario, che crede anch’egli alla profezia del Santo Nicosia. Ezzelino, dato che Ademar si crede ormai un vero santone, con l’inganno crede di avere trasformato lui in rossa l’acqua della fontana, mentre in realtà è stato l'Archiepiscopo con la complicità del ladruncolo Folchetto. Mentre Ademar convinto si avvia al rogo, Ezzelino scopre di non aver fatto diventare lui rossa l’acqua. Convinto della fine imminente del mondo cede tutti i beni rubati a Lotario in cambio di uno scapolare. Lotario, frattanto, esorta il popolo a recarsi a Roma per sollecitare la sua proclamazione al Papato, e sostiene che le ricchezze estorte al popolo sono proprietà di San Pietro. Ezzelino allora si traveste da San Pietro e rivendica il sacco delle ricchezze, e Lotario suo malgrado deve cederlo. A questo punto Ademar si traveste da Gesù Cristo, ed Ezzelino-Pietro è costretto a cedergli il sacco. Infine, il popolo scopre che la fine del mondo non c'è stata, e Ademar ed Ezzelino tornano tra la povera gente, ma ormai nessuno li considera più. Convincenti e simpatici Paolo Barsotti nei panni di Ademar ed Enrico Mancin Matelli in quelli di Ezzelino. Marco Pomponio ha ben caratterizzato il personaggio del Medicino Simone ed Ilenia Ridolfi dà prova di grandi qualità canore interpretando la Madre Superiora. Lunghissimi gli applausi del pubblico per la compagnia toscana, molto apprezzata per la coralità della messinscena e soprattutto per le belle coreografie di Laura Raimondi.