Canto alla luna

GIADA


Giada guardava fuori dalla finestra e rifletteva sulla serata. La cena eraandata bene e tutti si erano amalgamati e divertiti, ma nonostante tuttolei era irrequieta. Leo l'aveva tenuta d'occhio tutto il tempo con aria incu-riosita e a tratti sfacciata, quasi a spogliarla con lo sguardo. Aveva poi ap-profittato di ogni occasione per passarle accanto e sfiorarla, facendolarabbrividire ogni volta.Era sfrontato e sicuro di sè,  mentre lei di certezze non ne aveva più, sisentiva confusa e smarrita, ma non voleva che lui se neaccorgesse, gliavrebbe lasciato troppo vantaggio e lei ancora non sapeva decidere selasciarsi andare o restare sulla difensiva. Aveva troppa paura di soffrireperchè lo sapeva, lei non era fatta per le relazioni mordi e fuggi, finivasempre per coinvolgersi anima e corpo. Ma Leo dava l'impressione di nonvoler sapere cosa fosse il coinvolgimento emotivo.Giada ci doveva pensare bene... o forse doveva chiudere gli occhi, nonpensare e buttarsi senza paracadute...