Canto alla luna

GAIA


Si avvicinò lentamente all’acqua trasparente, bagnò i piedi e restò ferma per un po’ a osservare l’orizzonte. All’improvviso, prese la rincorsa e si tuffò lasciandosi trasportare dolcemente dalla corrente; come altre volte, venne colta dalla forte consapevolezza che in un’altra vita era stata una sirena. Era una sensazione che aveva confessato solo alla sua amica Giulia, che aveva alzato gli occhi al cielo scuotendo la testa, ormai abituata ai racconti dei suoi “déjà-vu” e reincarnazioni.Le ampie bracciate la portavano al largo e Gaia si rilassava vuotando la mente… o meglio, avrebbe voluto che fosse così, ma continuava a vedere il volto di Sandro davanti a lei, i suoi occhi verdi che le scrutavano il viso per leggerle in fondo all’anima e confonderle il cuore. E insieme al cuore, si insinuava in ogni parte del suo corpo sfiorandola come un soffio di vento, carezzandola come un drappo di seta per poi imprigionarla con la forza e portarla fino al limite della sua resistenza. All’improvviso sembrava lasciarla libera e lei, con il respiro affannoso, non riusciva a capacitarsi di quella brusca interruzione. Sandro le stava di fronte, a due passi di distanza, e osservava il suo volto stupito, implorante una conclusione che sembrava lui avesse deciso di ritardare o forse evitare. Gaia cercava di controllarsi e lo sfidava in silenzio.L’acqua l’avvolgeva e l’aiutava a placare l’eccitazione che l’aveva assalita. Nuotò con più forza e più velocemente, scivolando fra le onde e puntando dritta alla barriera di scogli. Salì sul più alto e si sdraiò al sole, assaporandone il calore; cercò di svuotare la mente respirando lentamente e ritmicamente e alla fine si calmò…