Canto alla lunaChe fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? (G. Leopardi) |
Grazie a
sono strafusa
e
G.attonero
NOTTE D'AMORE
Gli occhi chiusi,
un sorriso dolce dipinto
sulle labbra umide,
il corpo voluttuoso
ancora palpitante
abbandonato
sulle candide lenzuola.
Ricordo di una notte d'amore
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SOGNI
"I veri sognatori sono molto profondi
e amanti del divertimento...
cuori contenti,
eppure mai soddisfatti,
maturi, ma ancora desiderosi di crescere".
("Il guardiano del faro" di S. Bambarén)
Post n°182 pubblicato il 30 Ottobre 2020 da panteradicuori
E così un'altra settimana è passata, 7 giorni uguali a quelli passati e probabil- mente uguali a quelli che verranno. Il tempo scorre monotono ormai, da mesi viviamo in una sorta di fermo-immagine a causa del Covid e quel poco che ci è permesso fare a fasi alterne non riusciamo nemmeno a godercelo, in attesa di un nuovo inasprimento dei divieti che sembra quasi sia diventato lo sport preferito di un Presidente del Consiglio che quasi tutti consideravano un tran- quillo professore innocuo e forse anche un po' sprovveduto. Alla faccia... Senza voler entrare nel merito della situazione generale, che ormai viene di- battuta da tutti fino alla nausea, senza peraltro cavare un ragno dal buco, ri- flettevo sul nostro futuro affettivo. Come faranno a crearsi nuove coppie, a na- scere nuovi amori, transitori o duraturi, se non possiamo più muoverci se non per andare al lavoro o a fare la spesa, e con la raccomandazione di impiegare meno tempo possibile? Non ci saranno più sguardi che s'incrociano casualmen- te, battute insulse fatte per attirare l'attenzione. Ormai tutto dev'essere pro- grammato, prenotato, organizzato, e la diffidenza la fa da padrona (sarà vera- mente sana/sano, sarà un portatore di virus inconsapevole?). Ci mancava an- che questa e per ora ci vogliono tanta voglia di vedere il bello, il meglio e una gran dose di speranza per affrontare ogni nuovo giorno con il desiderio di sco- prire cosa ci riserva. |
Post n°181 pubblicato il 28 Ottobre 2020 da panteradicuori
La voce... questo l'aveva colpita, la voce di lui al telefono. Una voce calda, pacata, rassicurante ma allo stesso tempo intrigante... e le pause, quelle pause che lui faceva in attesa che lei si esprimesse, che dicesse qualcosa, che commentasse nel bene o nel male. Lui aspettava, paziente, curioso, sicuro che prima o poi lei si sarebbe sbilanciata... e si divertiva... Ma lei l'aveva capito, eccome se l'aveva capito, e faceva lo stesso gioco, aspettava... In verità lei non parlava facilmente, o meglio, parlava sempre tanto, forse a volte persin troppo, ma non in quei momenti. No, quei mo- menti se li godeva fino in fondo, a occhi chiusi, i sensi tesi a captare ogni minima sensazione, ogni cambio d'intonazione, ogni vibrazione di quella voce ormai familiare... accoglieva ognuna di queste cose dentro di sè nel profondo, le custodiva gelosamente in attesa di un incontro che chissà se sarebbe avvenuto e fantasticava...
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Post n°180 pubblicato il 21 Ottobre 2020 da panteradicuori
Ma poi perchè si agitava tanto? In fondo era solo una cena informale in un bistrot di specialità umbre. E poi Guido le piaceva, almeno a pelle e per quel poco che l'aveva conosciuto: era semplice, rilassante. Lei invece era troppo contorta e non riusciva a godersi le cose man mano che accadevano, come se la tragedia fosse sempre incombente. Eppure era una donna intelligente, in gamba sul lavoro, una vera amica, di quelle che piantano lì tutto se qualcuno ha bisogno. Appunto, tutto questo altruismo era certo molto bello ma sotto sotto diventava un alibi per non occuparsi di sè e a volte per scappare dalle nuove esperienze sentimentali, troppo impegnata, poco tempo. Ma il brivido che provava quando sentiva la voce di Guido, quando lui la guar- dava con quel sorriso aperto ma un po' malizioso, era qualcosa che le dava la scossa, le annebbiava la mente e le toglieva il fiato... Ok, ce la poteva fare! Poteva cominciare a rilassarsi per godersi la serata e chissà, lasciarsi andare...
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Post n°179 pubblicato il 16 Ottobre 2020 da panteradicuori
Federica, perplessa, sorseggiava una tazza di tè e smangiucchiava un pezzo di focaccia. Sì, perchè lei preferiva fare colazione con qualcosa di salato piut- tosto che dolce. Era sempre stato così, fin da bambina, le dava la carica per affrontare la giornata. E oggi aveva proprio bisogno di carica. Ogni volta che restava sola, che una relazione finiva, faticava a mettere un punto. Si faceva un esame di coscienza e cercava di capire perchè non aves- se funzionato, era il suo lato razionale che le faceva cercare i suoi errori,quel- lo che non avrebbe dovuto ripetere in futuro. Come una garanzia per non sof- frire ancora. Ma quale garanzia può esistere contro il rischio di vivere in pienezza i propri sentimenti? Eppure Federica non si rassegnava e per questo era preoccupata, perchè quel- la sera sarebbe uscita per la prima volta con Guido, che le piaceva. E come le piaceva! L'aveva conosciuto al supermercato, facevano entrambi la spesa con porzioni per single e i carrelli si erano scontrati. Uno sguardo, qualche parola di scuse e una risata imbarazzata eavevano finito per scambiarsi i numeri di cellulare. Qualche chiacchierata serale e ieri lui l'aveva invitata a cena e lei aveva paura di rovinare tutto per paura, paura di mettere quel famoso punto e provare a ricominciare...
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Post n°178 pubblicato il 23 Settembre 2020 da panteradicuori
Uscire? Non uscire? Questo è il dilemma... Non sono mai stata una dal carattere debole, anzi, forse a volte fin troppo determinata; eppure dal lockdown di primavera, che si è combinato con la fine della mia relazione amorosa (non per mia scelta), mi sono pian piano ritirata in me stessa e a parte la parentesi della vacanza al mare, mi rendo conto che restare in casa è diventato protettivo non so esattamente da cosa. Un problema al ginocchio mi ha poi tenuta reclusa a riposo per 10 giorni, sof- ferenza all'inizio, ma poi una sorta di garanzia alla tranquillità e di riparo da dolore e sofferenza. Se non esco, non può succedermi altro, forse. Non mi piace questa situazione, ma mi rendo conto di sentirmi debole e indi- fesa e di aver bisogno di recuperare forze e motivazioni per affrontare nuova- mente la vita che mi aspetta fuori dalla porta.
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