Effimeramente....

La Donna di Botero


Lei guardava la sua amica, così amica da tanti anni che non si vergognava più dei suoi troppi chili, quei kg che da giovane facevano benessere e che con l’età, perduta ormai la guerra contro la forza di gravità, facevano trascuratezza.  E le raccontava del suo amore scappato, come tutti i maschi di poco conto, con carne più giovane e soda, senza rendersi conto che anche quella è destinata  a stagionarsi, e senza mai guardare obiettivamente la propria… le raccontava, e aveva fiducia che lei capisse, non pensasse  “ti credo, con tutti quei kg come poteva avere ancora voglia di scoparti…”, sapeva che non lo avrebbe manco pensato. Le raccontava  come era stato bello il sesso per anni, come ogni volta che lei apriva quelle cosce ciambellose di cicca, lui si tuffasse nella sua savana leccandola come un cono gelato… come avevano riso quando a spasso per madrid avevano trovato la statua di botero… le gambe della statua proprio come le sue, identiche, come anche i suoi capelli corposi e intrecciati. Le raccontava delle parole che le diceva, di quanto era di dolce miele la sua figa, un paradiso di profumi e sapori, da non uscirne più. Di quanto si divertivano  e di come dolce fosse la notte, quando stanchi e appagati si accoccolavano vicini in un intreccio di corpi morbidi e duri, accogliente e avviluppante l’uno e forte e scattante l’altro… si amavano così. Diversi e impossibili agli occhi di tutto il mondo. Le raccontava di come era stato bello amare ed essere amati, senza sforzo, con allegria.  Era la prima volta che ne parlavano, la prima volta che si concedeva la nostalgia… la sua amica le chiese…. Ma insomma, ma ti sei vista allo specchio? Perché avrebbe dovuto restare con un elefante? Lui così atletico, così curato? Perché non dimagrisci e diventi come tutti gli altri?  Fu per accontentare gli occhi del mondo che decise di dimagrire, fece palestra e diventò snella e piacente. Uscì col suo nutrizionista e suscitò l’invidia di tutti, amica compresa.  Era già dimenticato il suo amore fuggito. Ma la statua di botero a madrid le metteva sempre una strana malinconia…