Effimeramente....

Corto di Estrema Latitudine


 lei era dolcemente tonda, di una rotondità rassicurante, come il suo sorriso aperto, senza finzioni, allegro, rassicurante. lui era un palestrato insicuro, ancora alla ricerca, forse, di una mamma perduta. giocava spesso a fare il macho, il maschio, quello che ha ragione, il bello, il superiore, ma, ma la notte le dormiva vicino, vicino, anche d'estate, quasi che le sue carni, le carni di lei, esse sole lo rassicurassero. spesso, spessissimo lui la desiderava e lei, lei si faceva prendere docile e sorridente, eccitandosi ogni volta a vederlo così muscoloso, pronto, atletico, dotato e voglioso, voglioso di lei. in quei momenti, entrambi si prendevano lunghe pause per mangiarsi l'un l'altra. "nutre e non ingrassa" diceva lei. "dolce come il miele e senza calorie" diceva lui. vissero felici e contenti, finché la massa di lei, causa gravità, non ebbe i primi mancamenti. lui se ne trovò una uguale, ma solo più giovane. lei si disse che era ora di mettersi a dieta e in capo ad un anno, smagrita, si era messa con un salutista greco che la conduceva in lunghe camminate montane, baciandola poi con desiderio all'ombra delle prime conifere.