Creato da donnasofia69 il 20/04/2013
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I giorni dell'abbandono

Post n°30 pubblicato il 03 Luglio 2014 da donnasofia69
 

 

Qualche sera fa, guardavo "i giorni dell'abbandono" film di Roberto Faenza che narra la storia di una donna che viene lasciata dal marito per una donna più giovane.

Fin qui niente di strano. Succede tutti i giorni. Nel film il personaggio di lei, che rimane travolto dal dolore e fatica a trovare la spinta per risalire il baratro, è rappresentato benissimo da una margherita Buy molto intensa.

Film bello, introspettivo, ben delineato insomma da non perdere. Invece a me ha dato un senso di depressione che mi faceva quasi rabbia sta donna che passa il tempo ad auto commiserarsi, ad auto fustigarsi e colpevolizzarsi, talmente tanto che mi veniva di fare il tifo per il marito.... Così mi sono alzata e sono andata al fido pc a scrivere ad un amico.

E a lui raccontavo che in questo periodo aver scelto sto film era davvero autolesionista, non facevo meglio a  vedermi moulin rouge? E il giorno dopo trovo la sua sconcertante risposta... ti deprime perchè tu sei una che lascia.

Ecco, una bella sciabolata ci voleva di prima mattina.

Bisogna dire che è un amico molto caro ma anche un ex di quando eravamo adolescenti e che manco a dirlo lo lasciai in malo modo. Quindi sicuramente ha approfittato dell'avergli mostrato il fianco per affondare un piccolo fendente. Ma se invece avesse ragione?  Chi è una persona che lascia? Perché il politicamente corretto obbliga a prendere le parti della persona abbandonata? Perché chi lascia e rivendica il diritto di vivere la propria vita lontano da chi ha scelto come partner, deve essere visto come il cattivo? Perché non si considera che quando si decide di lasciare la persona che ci vive accanto da più o meno tempo, questo lacera anche chi va via? Certo, il modo conta molto, spesso si lascia per qualcun altro, e nella maggior parte delle volte anche la storia successiva non dura a lungo. E magari si commettono gli errori peggiori tornando indietro, perché nella confusione dei sentimenti, la paura del futuro regna sovrana. Metti anche che spesso il fatto di verbalizzare l'intenzione di separarsi è la maturazione di un sentimento che si è formato nel tempo, non una bizzarria del momento, mentre l'altro della coppia è talmente preso ad interpretare il suo ruolo che non si è ancora accorto del disagio dell'altro e della sua sofferenza. Così come lui( o lei) non è stato in grado di spiegare efficacemente il suo stato, con parole adatte a farsi capire.

 

 

 

 
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Commenti al Post:
donnasofia69
donnasofia69 il 03/07/14 alle 22:47 via WEB
oddio in effetti non ho capito molto... però mi sembra di intuire che le relazioni che succedono quelle "più importanti" sono una specie di ospedale da campo per rimetterci in forze e riaffrontare il mostro che ci ha messo ko la volta prima... mah, io credo sia più facile che le relazioni successive siano una proiezione di tutto quello che ci è mancato nella relazione finita male e ce le prendiamo come rivincita, quando poi ci si sveglia e la proiezione finisce, si prende ancora atto... tutto finchè non la piantiamo con le proiezioni e iniziamo finalmente a vivere "insieme" a qualcuno. Che comunque non sarà perfetto e probabilmente non ci sarà per sempre (ma mai dire mai...), ma almeno si vive invece di recitare!
(Rispondi)
 
RendezVous_Rendy
RendezVous_Rendy il 04/07/14 alle 00:37 via WEB
No,se hai capito questo, mi sono proprio spiegata male. :((
Le storie importanti, sono le storie importanti!! Dopo una storia importante non abbiamo energie da investire, ma bisogno di "curarci" difficilmente quindi vivremo una relazione disposte/i a metterci seriamente in gioco.
(Rispondi)
 
 
donnasofia69
donnasofia69 il 04/07/14 alle 13:43 via WEB
ok ora ho capito.ma a me non è andata così... le mie storie (difatto sono diventate storie vere solo quelle importanti) si sono spente. non sono mai terminate a causa di un evento particolare. diciamo che sono morte di morte naturale, di vecchiaia. segue un "periodo refrattario" più o meno lungo e poi mi riprendo e venga quel che venga... quindi incontri, sesso più o meno bello, corteggiamenti vari ecc ecc e se ci scappa un pò di sentimento non disdice! ma una volta riaperto la porta alla vita io metto in gioco tutto, se no che gusto c'è? ;) ;) ;)
(Rispondi)
 
 
 
RendezVous_Rendy
RendezVous_Rendy il 04/07/14 alle 15:52 via WEB
Le mie invece non son morte di morte naturale ( a parte una) segue un periodo più o meno corto refrattario e siccome le mie partono più o meno sempre come storie e i sentimenti non sono caramelle, il grado di coinvolgimento è diverso da una storia dall'altra :)) Non posso quindi dire che ogni storia vissuta è stata importante, (importante intendo dire che in qualche modo cambia la tua vita, cambia te stessa, il tuo modo di vedere, vederti e vivere la coppia. Importante non vuol dire attrazione o bene o passione...importante vuol dire Amore e progetto) ma ogni storia vissuta aveva sicuramente il suo senso. :))
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
donnasofia69
donnasofia69 il 08/07/14 alle 22:51 via WEB
lo dici a me? io se non hanno un senso non le definisco manco storie.... :) :) :)
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