Caos ed Essere

tratto da "Frammenti - dell'essere e dei suoi mali"


 Grida represse, lugubre sogno dolce di apparizioni spettrali. Distorta la rabbia vibra incosciente sul fallo metallico, gustato con avidità. Violento il suono, famelico nel mio desiderio di accoppiamento con me stesso. Esplodo, lurido di follia inespressa… mi uso, abuso di me…ad occhi chiusi ascolto le mie parole che si confondono nel rumore, noise nonsense di un elettroshock psichedelico. Come un gracchiare di corvi nella nebbia di brughiera, percepisco il mio respiro, fiato di vento tra i capelli anoressici degli alberi. Autistico nel gusto di appartenenza al nulla, travalico i confini della ragione, confuso nella mia percezione, isola indistinta sperduta tra l’ondeggiare del vuoto, dal quale si sollevano voci roche che lusingano e maledicono il seme di ogni frustrazione…mi uso, abuso di me…stupro la gola e vomito pianto, stridente e querulo allo stesso tempo, allo stesso modo, come il graffiare delle unghie sulle pareti dell’anima. Stordito vago sulle impronte dell’apocalisse, calchi di terra nei quali sprofondo, baraTri, voragini, angoscia, taTto, ruvido, molle, e ancora voce…posseduta dalla semicoscienza, tranS, sogni, distorsioni, inCubi, grida, sileNzi, asSordanti, muti, Spezzati, violentati, e ancora voce…assassina della volontà, nirvana mistico oltre le porte dell’inferno, aFfanno, corsa, rincorsA, stasi, Densa, appArEnza, morTe, essEnza, incoeReNza, traUMa…mi uso, abuso di me…ed un ghigno sadico si dipinge sul viso, genocida di falsi dei sputati a terra tra cocci di lucidità e brandelli di emozioni lacerate…ingoio aria, implodo energia, vibro elettricità, alta tensione sui nervi stressati da muscoli contatti nelle loro bestemmie…straccio i vestiti, nudo, in ginocchio sotto una pioggia di note e anatemi lecco il bacio della morte, apostrofo nel quale sprofondare la carne ed ogni senso…