E’ un argomento difficile, me ne rendo conto. E si può dire a tal proposito tutto e il contrario di tutto. Vedo attorno a me coppie dividersi, come due anni fa è successo a me. Ieri sera abbiamo ricevuto un amico, che tra qualche giorno ricomincerà la sua vita da single, dopo 2 anni di convivenza e molti di relazione.L’osservavo mentre raccontava dela sua insofferenza, di avere bisogno dei suoi spazi, dei suoi ritmi, delle sue abitudini e pensavo alla sua ragazza che lo amava tantissimo, che si faceva in quattro per andargli incontro, concedendogli ogni spazio, ogni uscita e “arrangiandosi” da sola in mille occasioni quando lui, svogliato, non aveva voglia di accompagnarla o aiutarla.Finita la serata, il sergente ed io ne abbiamo parlato. Lui sostiene che ogni coppia ha i suoi equilibri, e sia. Ma dal mio punto di vista non è equilibrio quello in cui ognuno 7 sere su 7 si fa i fatti suoi, senza spazi e tempi per stare insieme.Coltivare i propri interessi, questo è giusto. Non chiudersi nella coppia, non escludere il resto del mondo, è altrettanto importante. Ma come può funzionare un rapporto nel quale ci si trova solo per dormire? Come si fa a rispondere che è una questione di qualità?Per avere qualità occorrono dedizione, amore, occorre anche tempo. Non il tempo annichilito davanti allo schermo inutile della TV. Tempo vissuto, di parole e gesti e silenzi e spazi condivisi con amore. Quando si ama una persona, dal mio punto di vista, si desidera fare insieme il più possibile e condividere le esperienze condivisibili, senza annullare se stessi, ma con la gioia di ritornare a casa dopo un impegno di lavoro o dopo il tempo dedicato a una propria passione per regalare la nostra gioia e la nostra ricchezza alla persona che amiamo.Le coppie che vedo “scoppiare”, vedo la mia esperienza, sono quelle che non sono più capaci di dirsi e di raccontarsi, di starsi vicine e di abbandonare i freni delle proprie individualità per donarsi. Senza comprendere che far dono di sé è il dono più grande che possiamo fare a noi stessi.
ONE BUT NOT THE SAME....
E’ un argomento difficile, me ne rendo conto. E si può dire a tal proposito tutto e il contrario di tutto. Vedo attorno a me coppie dividersi, come due anni fa è successo a me. Ieri sera abbiamo ricevuto un amico, che tra qualche giorno ricomincerà la sua vita da single, dopo 2 anni di convivenza e molti di relazione.L’osservavo mentre raccontava dela sua insofferenza, di avere bisogno dei suoi spazi, dei suoi ritmi, delle sue abitudini e pensavo alla sua ragazza che lo amava tantissimo, che si faceva in quattro per andargli incontro, concedendogli ogni spazio, ogni uscita e “arrangiandosi” da sola in mille occasioni quando lui, svogliato, non aveva voglia di accompagnarla o aiutarla.Finita la serata, il sergente ed io ne abbiamo parlato. Lui sostiene che ogni coppia ha i suoi equilibri, e sia. Ma dal mio punto di vista non è equilibrio quello in cui ognuno 7 sere su 7 si fa i fatti suoi, senza spazi e tempi per stare insieme.Coltivare i propri interessi, questo è giusto. Non chiudersi nella coppia, non escludere il resto del mondo, è altrettanto importante. Ma come può funzionare un rapporto nel quale ci si trova solo per dormire? Come si fa a rispondere che è una questione di qualità?Per avere qualità occorrono dedizione, amore, occorre anche tempo. Non il tempo annichilito davanti allo schermo inutile della TV. Tempo vissuto, di parole e gesti e silenzi e spazi condivisi con amore. Quando si ama una persona, dal mio punto di vista, si desidera fare insieme il più possibile e condividere le esperienze condivisibili, senza annullare se stessi, ma con la gioia di ritornare a casa dopo un impegno di lavoro o dopo il tempo dedicato a una propria passione per regalare la nostra gioia e la nostra ricchezza alla persona che amiamo.Le coppie che vedo “scoppiare”, vedo la mia esperienza, sono quelle che non sono più capaci di dirsi e di raccontarsi, di starsi vicine e di abbandonare i freni delle proprie individualità per donarsi. Senza comprendere che far dono di sé è il dono più grande che possiamo fare a noi stessi.