CAPPUCCINICAFE'

UNITI NEL SUO NOME


di Carlo C.(Un uomo aveva due figli il più giovane disse al Padre) E' il 19 marzo, festa del papà, e per l'ennesima coincidenza in questi anni di fraternità, ci ritroviamo insieme a tanta gente a riflettere sulla misericordia del Padre, attorno alla parabola del“Figliol prodigo”(Raccolte le sue cose partì per un paese lontano) Ci accoglie Rosalba una sorella che ha partecipato per caso alla Celebrazione delle 11.00, ed ha accolto l'invito di Fra Enrico di aprire la propria casa a dei non meglio precisati “cenacoli di evangelizzazione” rivolti a chiunque volesse avvicinarsi a Dio.(In quel paese venne una grande carestia) Sono 11 Cellule di Evangelizzazione, costituite tra i fratelli dell'OFS e dell'Illuminazione, in altrettante case nel territorio parrocchiano: “vi state formando approfondendo la Parola – ha detto Fra Enrico - e diffondendola a chi vorrà ascoltarla”.(Si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione) In casa c'è molta gente, di tutte le età. Tommaso prende parola, presenta il gruppo.  Sara proclama il Vangelo. Poi tocca a me.(Rientrò in se stesso e disse... quanti salariati in casa di mio Padre hanno pane)  “Quanta gente è affamata della Tua Parola – penso – Signore, guida le mie labbra perchè possa essere tramite di ciò che Tu vuoi comunicare”. Non è la prima volta che parlo in pubblico, di certo è la più importante. Per fortuna in questa parabola c'è tanta ricchezza!(Quando era ancora lontano il padre commosso, lo vide e gli corse incontro) La gente interviene: che coraggio ad aprirsi davanti a volti sconosciuti. L'infinito abbraccio del Padre descritto dall'Evangelista crea un clima indescrivibile  di intimità che accantona i silenzi.(Padre, ho peccato contro il cielo e contro di Te) Storie diverse nei particolari, simili nella sostanza: siamo tutti in Cammino, non c'è differenza tra “(pseudo) Illuminati” e uditorio: siamo tutti bisognosi di vivere nella Fiducia verso Colui che non ci abbandona mai.(Ma il padre disse ai servi ... Mangiamo e facciamo festa) – Melina e Gaetano testimoniano l'esperienza sui Treni diretti a Lourdes. Crescere nella fede prendendosi cura di chi soffre: quale esempio migliore di Amore che farsi Suoi servi e fare della sua Casa il centro dell'accoglienza?(Il figlio maggiore … udì la musica e le danze) Giovedì 26 Marzo, nuovo incontro. C'è ancora più gente, e la curiosità della prima volta ha lasciato il posto all'entusiasmo. (si indignò e non volle entrare) L'attenzione passa dall'Accoglienza del Padre verso il Figlio, all'accoglienza del Figlio verso il Fratello. La domanda è “chi già segue un Cammino, può avere la presunzione di Conoscere la Verità? Quale atteggiamento tenere nel testimoniare il Vangelo?”(Gli rispose il Padre: Figlio tu sei sempre con me) La risposta migliore la dà Cettina che guida la preghiera comunitaria, momento per eccellenza in cui tutti condividono l'essere figli dello stesso Padre, davanti al quale non ci sono più figli maggiori e minori. (ma bisognava far festa) Infine il gesto di pace, un abbraccio che sembra non voglia finire mai. Una festa attorno alla Parola per tanti fratelli che hanno avuto il coraggio di ritrovarsi nel Suo Nome. E da domani di RIMANERE NEL SUO AMORE!