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RENDERE A CIASCUNO CIO' CHE L'ALTRO E'...

Post n°227 pubblicato il 15 Aprile 2009 da cappuccinicafe
 

M. Grazia D.

La catechesi è cominciata con questa provocazione che già la dice lunga sulla giustizia...
L’obiettivo fondamentale della giustizia è che l’altro ha un valore in sé così com’è.
Così Dio, che è il giusto per eccellenza, fa con noi.
La sfida è che è facile rendere a Dio ciò che è di Dio, ma è difficile rendere ciò che è di Dio al nostro pari, concepire l’altro come un bene e sapere tirare fuori, valutare il bene che è l’altro stesso…
Una svolta nella vita… Ancora una volta ci viene chiesto di dare una lettura di fede: il fondamento non sta nell’osservanza materiale della norma ma è domandarsi cosa c’è dentro il cuore. Per poi ampliare la relazione, perché tutti possiamo entrare a condividere l’amore. E’ l’amore che realizza in se stesso la giustizia, è l’amore che rende il nostro cuore giusto amando. La volontà è la scelta profonda del bene dell’altro. Gesù ha scelto liberamente di subire il male! Nell’ultima cena il Signore propone un lancio “ingiusto”: “amate gli altri come io ho amato voi”.
Allora la vera giustizia è guardare Dio, ascoltare e amare come Dio ha amato noi.
Nel cuore dell’empio c’è ostinazione contro Dio e non respinge via il male da sé. Il giusto cade, ma ama Dio e si rialza!
Che meraviglia l’anelito del nostro Dio che si commuove davanti alle nostre infermità, non si adira! Il Padre nostro sa di cosa siamo fatti. Se riuscissimo a guardare Lui non ci scandalizzeremmo, ma rimarremmo nell’umiltà!
La giustizia del Padre è la sovrabbondanza dell’amore che diventa Misericordia!
Il comandamento di Gesù è di comportarsi come il Padre che è nei cieli, “ che fa sorgere il suo sole sui cattivi come sui buoni e fa piovere sui giusti come sugli empi” (Matteo5, 44-45). Senza annullare le differenze con uno sguardo profondo, attento che copre senza uniformare. E’ Cristo che purifica, che riabilita, che ci fa trovare in noi stessi le risorse per essere umili in Lui, per essere determinati ad essere forti nella mitezza… per arrivare ad avere uno sguardo di misericordia che solo in Lui si può avere…
Lo stimolo di questo ritiro è stato quello di alzarci dal nostro cantuccio riparato dove deteniamo la giustizia per andare oltre, per uniformarci alla misericordia di Dio. Ma questo salto sarebbe troppo pesante, se non impossibile, senza avere lo sguardo costantemente rivolto a Dio.

Rendere a ciascuno ciò che l’altro è!

 
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Commenti al Post:
kira1999
kira1999 il 15/04/09 alle 19:26 via WEB
Non dimenticare che un solo singolo giorno è uno spicchio di vita. Il giorno inizia e finisce comunque, senza il nostro consenso. Non siamo padroni del tempo, solo padroni di dargli un senso. Un grande saluto,Rocco.
(Rispondi)
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